La ragazza alata

由 -storieacapitoli-

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"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più stran... 更多

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Fuga- Parte 10

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由 -storieacapitoli-

Da quando stamattina mi sono svegliata non penso ad altro che al segreto che Ruben conserva molto gelosamente. Cosa centra una ragazza di quindici anni, a quanto pare strega, con due fratelli angelo che vivono la loro vita normalmente?

Solo Ruben sa che Lilia ha questi poteri, nemmeno Marcus lo sa. Ha detto che ha pensato lui di nascondere tutto.

Le cose si stanno facendo molto complicate.

Sono davanti allo specchio del bagno. Ruben è già andato a parlare con Anna e io fra un po' vado alla stanza d'atterraggio.

Inizio ad essere stanca di questi segreti. La mia vita, la mia relazione con Ruben è contornata di segreti. Vorrei solamente vivere la mia vita e basta.

Mi chiedo cosa succederebbe se dicessi a Marcus che sono la ragazza alata. Forse c'è un modo per scappare da tutto questo, o almeno evitare una guerra, o magari potrebbe nascondermi essendo sua figlia. Non posso dire tutto, Ruben non acconsentirebbe mai.

Esco dalla stanza e mi vesto simile a ieri, pantaloncini e canotta. Ho scoperto che dal palmare si può vedere che temperatura c'è sulla terra. Stamattina ci sono trentadue gradi. Molto caldo.

Voglio andare a fare colazione, ieri sera non ho cenato e lo stomaco mi brontola.

Prendo il mio zaino e mi dirigo verso la mensa. Cammino lentamente, mi sento ancora un po' stordita per ieri. Credo di non aver mai avuto così tanta adrenalina in corpo come ieri. Per fortuna che oggi si prospetta un giorno tranquillo.

È questo di cui ho bisogno adesso: tranquillità.

Appena entro in mensa mi dirigo subito verso la cucina. Vedo la ragazza di cui non so nemmeno il nome pulire del pesce.

<< Ciao. >> dice vedendomi << Vuoi fare colazione? >>

<< Si, però tu stai tranquilla, continua a fare il tuo lavoro, io prendo solo una tazza di latte. >>

<< Posso fare una pausa per cinque minuti, se tu vuoi possiamo fare colazione assieme. >>

Mi manda in mensa e mi dice di aspettarla lì, adesso mi avrebbe portato la tazza di latte. Nel frattempo prendo la carpettina di pelle nera e rileggo velocemente qualche frase, cercando di capire tra le righe quale genere di segreto mi sta nascondendo Ruben.

Tra queste pagine si dice solo che è una ragazza un po' pazza e con una possibile depressione. Non c'è nemmeno una parola sui suoi poteri.

La ragazza arriva con la tazza di latte, me la porge e si siede vicino a me.

<< Ti hanno dato un caso complicato? >> chiede tenendo tra le mani la sua tazza di latte.

<< Abbastanza. Ieri sera la ragazza è stata picchiata con un tubo di ferro. Se non fossi arrivata io quel bastardo l'avrebbe uccisa. >>

<< Wow. Ne hai di lavoro. >>

<< Abbastanza. Se il primo giorno di lavoro succede questo non so cosa accadrà nei prossimi giorni. >>

<< Ti sei pentita di aver scelto di diventare protettore? >>

<< Per niente. Solo che questa vita è diversa da quella che avevo prima. Credo che ci vorrà un po' di tempo per abituarmi. >>

Finiamo di fare colazione un quarto d'ora prima delle undici. Prendo il mio zaino e vado verso la stanza d'atterraggio.

Appena arrivo lì vedo Marcus venirmi incontro.

<< Ciao Aria. >> dice sorridendomi << Come stai? Ho saputo quello che è successo ieri sera. >>

<< Va tutto bene. >> rispondo << Grazie per avermelo chiesto. >>

<< Io mi interesso alla salute dei miei protettori più bravi. >>

Sorrido e abbasso lo sguardo. Mi mette in imbarazzo parlare con lui.

<< Adesso devo andare. >> dice << Se hai bisogno di qualunque cosa sai dove trovarmi. >>

Annuisco e se ne va.

Cerco di non pensare a Marcus ed entro subito nella stanza. Ho già abbastanza cose a cui pensare, non voglio pensare anche a Marcus.

Attraverso il portale e subito un'onda di caldo afoso mi si appiccica sulla pelle.

Controllo di avere tutto e mi metto in volo verso il faro.

Il faro è il posto più bello della città ma anche il più irraggiungibile. Non è un faro funzionante e si devono scavalcare vari recinti per arrivarci. Non mi stupisce il fatto che Lilia vada lì.

Attraverso le recinzioni volando e mi nascondo dietro il faro. Lilia è seduta sulla sabbia e guarda l'orizzonte. Sembra felice, ma so che è una felicità finta. Ogni anno, il giorno dell'anniversario della morte di mio padre, sfodero lo stesso sorriso che ha lei adesso. Credo che solo una persona che ha sofferto possa riconoscere una persona che sta soffrendo.

Rimango lì per qualche minuto, la osservo bene forse per la prima volta. È una ragazza bellissima, corpo perfetto, viso perfetto. Se solo quei occhi verdi non fossero così spenti...

<< Aria, vieni fuori. Ricordi che sono una sensitiva? >> dice ad un tratto.

Sorrido e mi siedo sulla spiaggia vicino a lei.

<< Devi spiegarmi molte cose. >> dice guardandomi << Devi spiegarmi cosa sei e cosa sono io. Da quando sei arrivata dietro al faro ho capito che tu sai cosa sono io veramente. >>

Rimango un'altra volta stupita e sospiro. Mi chiedo come faccia a "sentire" tutto questo. Ruben ha ragione, deve essere per forza una strega.

Le racconto tutto. La mia storia, angeli, vampiri, Ruben, Ariel, Jago. Tutto. Lei ascolta, ma non sembra molto meravigliata di tutto questo. Sembra quasi che tutto questo per lei sia normale.

<< Quindi sei sicura che io sono una strega? >> chiede sorridendo.

<< Si. Adesso che sai dell'esistenza dei vampiri e degli angeli imparerai a fare degli incantesimi. >>

<< E come dovrei imparare a fare questi incantesimi? >>

<< Questo non lo so. >> rispondo << Penso che ti verrà naturale come predirre il futuro. >>

<< Wow. >>

Rimaniamo a parlare lì per un po'. Mi racconta lei la sua storia, i suoi viaggi, la sua tristezza. Dice che ogni giorno ripete a se stessa che lei non ha bisogno di un padre o di una madre sperando che un giorno riuscirà a crederci anche lei. Mi racconta del ragazzo che voleva ucciderla ieri sera, mi racconta che sei mesi fa lei si era innamorata di questo ragazzo e che il ragazzo diceva di ricambiare i suoi sentimenti. L'incubo è iniziato tre settimane dopo, quando ha iniziato a minacciarla. Per lei tutto questo è diventato un incubo.

<< Domani ho intenzione di partire. >> dice dopo un po' di silenzio << Voglio andare qualche giorno in una casetta abbandonata in mezzo alla foresta. Vieni con me. >>

<< Non posso, però comuque ti sorveglierò, e posso sorvegliarti anche parlando davanti a una tazza di caffè. >>

Sorridiamo. Lilia è una ragazza speciale. È anche problematica, depressa ed una potenziale strega, però è simpatica.

<< Per la prima volta negli ultimi tempi, stanotte ho dormito sonni tranquilli. Da quando ieri sera mi hai difesa mi sento più protetta. >>

Adesso, davanti ai miei occhi, ho la vera Lilia, una ragazza vera e con bisogno di protezione.

Fa una cosa che non mi aspettavo. Mi abbraccia con forza e scoppia a piangere.

<< Ogni volta che avrai bisogno io ci sarò. >> sussurro al suo orecchio.

<< Grazie. >>

Appena atterro nella stanza d'atterraggio vedo un po' di trambusto. Qualcosa di brutto è successo. Sento un groppo salirmi in gola. La prima cosa che mi viene in mente è che hanno scoperto che io sono la ragazza alata. Forse la mia conversazione con Lilia era sorvegliata.

Sento l'ansia salirmi sempre di più. Fermo un ragazzo e gli chiedo: << Ma che sta succedendo? >>

<< Un angelo è stato attaccato da un vampiro. Non gli rimane molto da vivere. >>

A questo punto l'ansia è alle stelle. Prendo velocemente dallo zaino delle pillole per controllare le mie crisi e le ingoio mentre corro verso l'infermieria, facendomi spazio tra la folla.

Tutti i volti delle persone a me care mi passano davanti agli occhi. Ruben, Jago, Ariel, Marcus...

Arrivo davanti la porta dell'infermeria e vedo Luna piangere senza controllo. Mi avvicino al lettino e vedo che è David in fin di vita. Mi avvicino subito a David ed esamino le sue ferite. È stato morso in vari punti del collo e delle braccia, ha il viso pieno di sangue e respira a fatica.

<< Ciao Aria. >> sussurra David con un filo di voce.

Gli stringo la mano, l'unico posto del suo corpo che non è pieno di sangue.

Luna è di fronte a me e accarezza i capelli di David dolcemente, cercando di non piangere.

<< Tu non puoi lasciarmi da sola. >> dice Luna singhiozzando << Non adesso. >>

<< Sopravviverò piccola. >> risponde lui.

Ruben entra nella stanza e corre vicino a me. Io già sono persa nelle mie lacrime. David è un amico, una persona a me molto a cuore.

Tiro indietro Ruben con una mano e gli chiedo a bassa voce: << Io posso salvarlo? Sono la ragazza alata, posso farlo. >>

<< Il nostro potere funziona solo sugli umani, e anche il tuo. >>

<< Quindi dobbiamo lasciarlo morire? >> chiedo singhiozzando.

Ruben non risponde. Io mi avvicino a David e stringo di nuovo la sua mano. Luna non riesce a dire una parola. Adesso anche David piange. Guarda Luna e piange. Si è reso conto che è l'ultima volta che la guarderà.

<< Ti prego David. >> dico stringendo ancora di più la sua mano << Non mollare, lotta. >>

Continua a guardare Luna. Appoggia una mano sul suo ventre ed entrambi sorridono.

<< Avrai sempre una parte di me. >> sussurra << Proteggilo a costo della vita. Ti amo Luna. >>

E a quel punto David guarda il tetto, chiude gli occhi e il suo cuore smette di battere.

Luna grida dal dolore e lo bacia. Tocca il suo viso pieno di sangue e lo guarda.

Guardo Luna e dico: << Mi dispiace tanto. >>

Lei non riesce a rispondere. Piange. Io vado verso di lei, l'abbraccio e dico: << Andiamo in mensa.>>

Prima di uscire dalla porta guarda il corpo di David senza vita e tocca la sua pancia. Solo adesso capisco. E' incinta.

<< Mi ha lasciato il regalo più bello che avessi mai potuto desiderare. >> dice e andiamo verso la mensa.

La mensa è deserta, tutti sono nei corridoi a ricordare David e a maledire i vampiri. Ci sediamo attorno ad un tavolo e stringo Luna tra le mie braccia. Potrebbe svenire da un momento all'altro.

<< Voglio andarmene da qui. >> dice gridando << E' per colpa loro che è morto. Lui... lui... >>

<< Luna, calmati. So che è difficile in questo momento, ma cerca di calmarti. Parlo io con Marcus, gli dirò che sei incinta e farò in modo che tu possa tornare umana. >>

<< Voglio andarmene entro stasera e voglio che David sia sotterrato nel posto dove ci siamo conosciuti e dove abbiamo concepito il nostro bambino. >>

Ariel entra in mensa e si catapulta su Luna. Piange anche lei.

<< Io rimango con Ariel. >> dice Luna asciugandosi le lacrime << Tu vai a parlare con Marcus, ti prego. Voglio andarmene da qui. >>

La lascio tra le braccia di Ariel ed esco subito dalla mensa. Io continuo a piangere. David non può essere morto.

Cerco di tenere la mente lucida, devo parlare con Marcus e questo richiede una elevata concentrazione.

Vado dritta nel suo ufficio e busso la porta. Non sono sicura che lui sia lì, ma almeno devo tentare. << Avanti. >> dice Marcus ed io entro in fretta e furia.

Mi avvicino velocemente alla sua scrivania. Mi fa cenno di sedermi, ma sono troppo triste per sedermi, se rimango alzata ho la speranza di non dover essere portata di peso alla mia stanza.

<< David, un nuovo protettore è morto. La sua ragazza, Luna, è incinta. Vuole andarsene entro stasera e vuole seppellire il suo fidanzato sulla terra. >>

<< Ci servono almeno tre giorni. Dobbiamo esaminare il corpo di David, dobbiamo preparare il siero per Luna per tornare ad essere umana. Non credo che si possa fare entro stasera. >>

<< Ti prego Marcus. >> dico sedendomi sulla sedia << E' sconvolta. Ha perso l'amore della sua vita e porta suo figlio in grembo. >>

<< Aria, non posso farlo. >> dice con aria triste.

<< Io so che tu mi stimi in un modo particolare. Mi hai tenuta d'occhio dal momento che sono arrivata qui e so che provi una certa stima per me. Fallo per me. Fai in modo che per stasera tutto sia pronto. Tu sei il capo qui dentro, so che puoi velocizzare le cose. >>

La mia voce trema. Ripenso alla prima volta che ho visto Luna e David. Erano appena arrivati come me ed erano tristi entrambi. Ricordo cosa ho pensato in quel momento, ho pensato che loro erano fortunati perchè erano assieme, invece non erano per niente fortunati, da quanto ho capito Luna era già incinta quando si sono trasformati.

Marcus mi fissa per un attimo e dice: << Va bene. Mi occuperò io stesso di tutto, puoi dire a Luna che stasera tornerà a casa. Domani mattina, io stesso e un gruppo di angeli porteremo David sulla terra e gli daremo degna sepoltura. >>

<< Grazie. >> dico e mi alzo dalla sedia.

<< So che non è il momento giusto. >> dice Marcus già quando sono di spalle << Ma tu continui a sorprendermi. Mi ricordi me quando ero un ragazzino. >>

Mi giro e lo guardo. Certo, penso, che ti ricordo te da ragazzino, sei mio padre.

<< Grazie ancora Marcus. >> dico ed esco dall'ufficio.

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