Together?Together.

By -Everdeen-

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'Non lo so cosa provo. È troppo per un'amicizia, ma è poco per un amore. È una via di mezzo tra il "ti voglio... More

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Importante.
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Capitolo Speciale.
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Capitolo speciale (2).
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63.
Epilogo.
Ringraziamenti.

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By -Everdeen-

Il mio stomaco inizia a brontolare.

Sono le tre del pomeriggio, non mangio nulla da ieri sera.

Sono ancora seduta sulla panchina, saranno passate un paio d'ore.

Sono stata tutto il tempo qui, a pensare. Pensare a ciò che è successo, e a come dovrò comportarmi ora.

Sono arrivata solo ad una conclusione.

Stasera non andrò alla festa.

Potrebbero pregarmi tutti, ma io non ci andrò. Le parole di Alex mi hanno ferito, non credevo di essere vista come una bambina irresponsabile.

Quindi ho deciso di passare il mio sabato sera rinchiusa al college da sola, mentre tutto l'istituto, e credetemi se dico tutto, andrà alla festa di Ashley.

Beh, insomma, mi sembra anche ovvio. Nessuno si perderebbe una delle sue feste, devo ammettere che sono davvero..fantastiche. Ben organizzate.

Ma a me non importa, trascorreró la serata con un libro tra le mani o con le cuffiette alle orecchie, sicuramente è meglio che stare lì a sentirmi rimproverare da Alex.

Mi alzo, decidendo di andare in qualche ristorantino per sgranocchiare qualcosa.

Entro in un piccolo locale, prendendo posto ad un tavolino nell'ombra.

Una cameriera dai capelli rosso fuoco si avvicina a me per prendere l'ordinazione. Do' un'occhiata al menù, e scelgo di prendere un semplice piatto di spaghetti e un po' di insalata.

Dopo un quarto d'ora, il mio "pranzo" è pronto e mi viene servito.

Mangio tutto con molta calma, sapendo che sono sola e non ho nulla da fare per il resto del pomeriggio.

Dopo aver finito, pago ed esco dal locale.

Lì dentro si stava davvero bene, mentre qui fuori tira un vento gelido.

Sono gli ultimi giorni di febbraio, finalmente il mese prossimo arriverà la primavera. Sono decisamente stanca di questo freddo.

Hai intenzione di restare fuori tutto il giorno?

La mia idea era quella.

Sicuramente ti staranno cercando TUTTI.

Tutti non direi.

Infilo le mani nelle tasche dei miei jeans neri, iniziando a camminare lentamente, calciando qualche sassolino.

L'aver litigato con Alex mi ha messo di pessimo umore, era l'ultima cosa che volevo in questo momento.

Proprio ora che ho bisogno di avere il suo appoggio e di essere confortata, noi litighiamo.

Tutto ciò che desidero in questo momento è che il padre si Alex sparisse dalle nostre vite.

Non avremmo tutti questi problemi, e adesso non avremmo litigato.

Perché la nostra relazione deve essere così complicata? Noi vogliamo solo essere felici, insieme.

Siamo solo due ragazzi innamorati che hanno bisogno l'uno dell'altro.

Sento il cellulare vibrare nella Ia borsa da ormai un'ora, ma lo sto ingnorando completamente.

Non sono dell'umore adatto per sentirmi mandare a quel paese da Nash, di essere rimproverata da Cindy e Alyssa, o per essere tempestata di domande da Kate.

Ho bisogno di tranquillità, di quiete. Chiedo molto?

Si, sono consapevole del fatto che mi abbatto facilmente. Per ogni minima cosa negativa, il mio umore sprofonda.

Odio questa parte di me, ma purtroppo non posso farci niente.

Dopo un'altra mezz'ora di un telefono che vibra incessantemente, decido di prenderlo per vedere chi è che mi sta tartassando di chiamate e messaggi.

Ho 7 chiamate perse di Alyssa, 2 di Kate, 8 da Cindy, svariati messaggi e.. una chiamata persa da mia madre.

Nessuna traccia di Alex, né tra telefonate né tra messaggi.

La tristezza si impossessa di me.

Forse a lui non importa più niente di me, si è davvero stancato di una come me.

Forse non vedeva l'ora che io mi togliessi dalle scatole.

Non so più cosa pensare, la mia testa sta per esplodere.

Leggo i messaggi, giusto per distrarre la mia mente per qualche secondo da Alex.

-Ho soltanto una domanda. C'è l'hai con me? Non riesco a spiegarmi il tuo essere fredda e scontrosa con me. Sappi che così ferisci le persone.

Questo è Nash. Come dargli torto, ha pienamente ragione.

L'ho mandato a fanculo davanti a tutti perché ha cercato di fermarmi, e per di più l'ho trascurato ed evitato nelle ultime due settimane.

Quanto vorrei correre da lui e abbracciarlo, scusarmi e sentirmi dire che tutta questa questione si risolverà presto.

-dove sei? Luke ha raccontato tutto a mamma e papà. Torna presto, ti voglio bene.

Questo me l'ha scritto Alyssa. Mi spunta un piccolo sorriso in volto.

-Ma dove cazzo sei? Cogliona, torna subito prima che vengo a cercarti e ti strappo i capelli dalla testa.

Kate e la sua finezza non finiranno mai di stupirmi.

Non rispondo a nessuno dei tre messaggi, non mi va di parlare con nessuno.

Verso le sei e mezza, decido di tornare al college, anche se non sono ancora pronta ad affrontare i miei amici.

Dall'altro lato della strada, vedo un ragazzo estremamente familiare.

Sigaretta tra le labbra, sguardo basso e mani tra i capelli. Come non riconoscerlo?

Allungo il passo, anche se so che mi sta guardando, sento il suo sguardo ustionarmi la schiena.

Non vai a salutare il tuo ragazzo?

Chiudi il becco.

Continuo a camminare guardando dritto davanti a me, come se avessi dei paraocchi laterali.

Entro nel college, diretta in camera mia.

Aprendo la porta trovo Nash e Cindy a parlare a bassa voce.

"Oh..ehm, beh io allora torno dopo.." dico.

Non voglio interrompere la loro conversazione, di qualunque cosa si tratti.

"Vieni qui." Mi dice Nash invitandomi a sedere accanto a lui.

Mi chiudo la porta alle spalle, e timidamente prendo posto sul letto di Alyssa.

"Cindy mi ha raccontato tutto." Dice lui mentre lei fa un sorrisetto nervoso e molto tirato.

"Tutto cosa?" Chiedo confusa.

"Del tuo "evitarci". Ma soprattutto, del tuo essere così.. scontrosa con me." Dice mimando il primo verbo con le virgolette.

"Ah.." Mi limito a dire.

Non so cosa dire, mi ha leggermente infastidito che Cindy gli abbia detto questa cosa, ma prima o poi c'è l'avrei dovuto dire io, quindi mi ha tolto un peso.

"Scusa." Diciamo io e il mio migliore amico all'unisono.

Non ho la minima idea per cosa si stia scusando quando la colpa è esclusivamente mia. Sento l'impulso di abbracciarlo, ed è ciò che faccio.

Cindy batte le mani come una bambina felice, e questa cosa non fa altro che farmi ridere.

"Ora dovresti chiarire con qualcun'altro.." mormora lei non appena ci dissolviamo dall'abbraccio.

"Si è stancato di me." Sussurro guardandomi le mani.

"Non dire cazzate." Sbotta lei nervosa.

"Ma le hai sentite le cose che ha detto? Mi ritiene un'irresponsabile bambina viziata. Forse si è stancato di me e della nostra relazione piena di problemi... E tutto questo è stato solo una scusa per liberarsi di me. Non ci tiene più a me, non gli importa più nulla.." dico e senza accorgermene una lacrima scivola sulla mia guancia.

"Non dire stupidaggini Cris, era solo arrabbiato." Cerca di consolarmi Cindy.

"E sai cosa c'è? Poteva anche essere solo arrabbiato, ma non mi ha cercata per nulla. Nessun messaggio,nessuna chiamata, non è venuto a cercarmi per le strade. Questo significa qualcosa di più, no?" Dico asciugando le lacrime col dorso della mano.

Non voglio mostrarmi debole davanti ai miei amici. Non voglio apparire una ragazzina che fa la vittima.

Cindy guarda l'orario mentre Nash mi stringe un braccio intorno alle spalle.

"Oddio! Sono le sette e mezza! Devo prepararmi! Dove sono quelle tre stupide?" Grida lei alzandosi di scatto.

Sicuramente si riferisce a Kate, Alyssa ed Elizabeth.

"Cris vuoi restare lì seduta tutto il tempo?" Dice lei esasperata ignorando le risate di Nash.

"Si." Dico.

"Che? Muoviti o faremo tardi!"

In quel momento in stanza entrano tre ragazze con i loro vestiti e accessori, pronte per prepararsi con Cindy.

"Io non vengo alla festa." Dico semplicemente.

"Perché no?" Si intromette Nash.

"Non mi va." Dico gelida.

Non riusciranno in nessun modo a convincermi.

"Io vado allora.. ciao ragazze, ciao Cris." Dice lui imbarazzato e mi lascia un bacio sulla guancia, andando via.

Qualche istante dopo la porta si riapre.

Alex piomba in stanza guardandosi intorno.

"Cris.." Dice non appena mi nota.

Sposto subito lo sguardo sulla finestra, restando in silenzio.

"Ehm noi andiamo, ciao Alex, ci vediamo alla festa." Mormora imbarazzata Elizabeth.

"Non vengo alla festa. Resto qui." Dice lui.

Le ragazze escono sussurando frasi incomprensibili tra di loro, alla quale io non presto molta attenzione.

"Vattene." Dico indicandogli la porta.

"No." Risponde lui.

"Nessuno ti ha chiesto di restare con me. Vai alla festa." Gli dico fredda.

"Io invece resto qua con te." Mormora per poi sedersi sul letto accanto a me.

"Vai via." Dico girando la testa dall'altro lato.

"Non ha senso che resti qui con una bambina viziata irresponsabile invece che andare ad una festa." Dico con un tocco di nervosismo nella voce.

Lui resta in silenzio, per poi sentirlo avvicinarsi ancora di più più me.

Mi stringe a sé, mentre io tengo le braccia lungo i fianchi, incapace di rispondere a quest'abbraccio improvviso e inaspettato, ma nonostante ciò, questo è tutto ciò di cui avevo bisogno.





#me
Salveee! Sto avendo parecchio tempo libero per scrivere, quindi suppongo che aggiornerò più spesso :D
Che ne pensate del capitolo?

Alla prossima❤

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