44.

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I giorni passano rapidi e ora sono le 23:59.

Fra un minuto è il compleanno di Alex, e ovviamente ho intenzione di fargli gli auguri a mezzanotte precise.

00:00.

"AUGURIIIIIII!" urlo con tutta la voce che ho.

Alex lancia un grido dallo spavento e inizio a ridere mentre lui mi guarda con gli occhi ridotti a due fessure.

"Ma sei pazza?!" Mi dice ridendo.

"Nah. AUGURIIII!" urlo di nuovo abbracciandolo.

"Grazie piccola." Dice lasciandomi un bacio in fronte.

Dopodiché, si sente un urlo che proviene dalla strada.

Preoccupati, io e Alex ci affacciamo.

Resto a bocca aperta per ciò che vedo.

Dio mio.

Ashley ha fatto uno striscione di auguri per Alex e ora saltella canticchiando "tanti auguri a te".

Mi giro verso Alex che guarda la scena ad occhi spalancati.

"VATTENE!" urlo.

Lei in risposta mi alza il dito medio e sorride ad Alex.

"Ehm..GRAZIE." urla Alex per poi trascinarmi dentro sotto la faccia sconvolta di Ashley.

"Quella ha qualche problema mentale." Dico irritata.

"Mm.." dice Alex mentre mi prende per i fianchi e mi tira vicino a lui.

Porto le mia braccia sulle sue spalle e lo guardo dritto nei suoi profondi occhi azzurri.

"Non mi è piaciuto per niente il regalo di Ashley, sappilo. Ho adorato il tuo, invece." Dice.

"Non ti ho fatto nessun regalo." Dico abbassando lo sguardo.

Mi alza il mento con le dita costringendomi a guardarlo negli occhi.

"Sei stata spontanea nel farmi gli auguri, era qualcosa che proveniva dal tuo cuore." Mi sussurra per poi baciarmi.

Veniamo interrotti dalla suoneria del telefono di Alex, che ultimamente sta suonando troppo spesso.

Leggo insieme ad Alex il messaggio del padre.

-La bionda che stava sotto l'hotel è più bella della tua ragazza.

Ho sempre saputo che Ashley è più bella di me.

I suoi capelli mossi biondi sono più belli dei miei castani, le sue forme sono più belle e giuste delle mie.

Ma sinceramente a me non interessa molto di questo, perché mi accetto così come sono.

Certo, questa cosa fa un po' male ma a me va bene così.

"Ho sonno." Dico di scatto e poi infilo velocemente senza aspettare risposta da Alex.

Mi addormento nell'arco di pochi minuti, senza Alex al mio fianco.

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Mi sveglio sentendo qualcuno che mi scuote.

"Ehi, sono le 11. Alzati, su." Dice Alex togliendomi le coperte.

Mi rigiro per qualche minuto nel letto, per poi rassegnarmi ad alzarmi.

Come uno zombie, mi dirigo in bagno per fare una doccia veloce.

Non lavo i capelli, dato che sono puliti.

Mi vesto con un jeans attillato blu scuro e un maglione azzurro con le vans blu.

Con la piastra per fare i boccoli, arriccio le punte dei miei capelli ed esco dal bagno.

Alex è già pronto, quindi prendo giacca e borsa e usciamo.

Pranziamo in uno di quei locali raffinati, dove il cibo è sofisticato e il prezzo è sbalorditivo.

Effettivamente, abbiamo pagato molto, ma ne è valsa la pena.

Passiamo il pomeriggio passeggiando per le strade di Parigi, senza ricevere messaggi dal padre di Alex.

Rientriamo in hotel verso le sette e mezza.

"Andiamo in qualche locale?" Mi chiede Alex.

"Va bene." Dico.

Sinceramente, non ho molta voglia di andare in uno di quei locali dove la gente è ubriaca già alle otto, ma voglio farlo contento, dato che oggi è il suo compleanno.

Indosso un vestito che arriva al ginocchio verde, a maniche lunghe, con qualche decorazione sulla gonna e sulle maniche.

Scelgo un paio di scarpe con il tacco alto 8 cm e mi faccio una treccia laterale con i capelli.

Mi trucco al mio solito modo, ed esco dal bagno, pronta.

"Andiamo?" Mi chiede Alex avvicinandosi a me e prendendomi la mano.

Annuisco e mano nella mano, ci dirigiamo fuori dall'hotel.

Alex ferma un taxi e gli dice l'indirizzo del locale che aveva visto stamattina.

In dieci minuti arriviamo.

Paghiamo il tassista ed usciamo dall'auto.

Già da qui fuori si sente una musica assordante e puzza di alcool.

Entriamo e la musica mi stordisce.

"MA CHE POSTO È?" urlo nell'orecchio ad Alex.

"UN MIO AMICO MI HA CHIESTO DI INCONTRARCI QUI PER FARMI GLI AUGURI. LUI È DI PARIGI." mi urla per farsi sentire.

Cerchiamo un divanetto per sederci e quando lo troviamo, sento Alex allontanarsi.

Gli corro dietro e lo vedo che sta abbracciando un ragazzo.

Mi avvicino timidamente a loro a testa bassa.

"Lei è la famosa Cris?" Dice questo ragazzo.

"Sisi. Cris, lui è Jackson, un vecchio amico." Dice Alex fiero e stringo la mano a questo tipo.

È un bel ragazzo. Ha i capelli neri ricci e due penetranti occhi verdi smeraldo.

Ci sediamo ad un divanetto libero e iniziamo a chiacchierare.

Devo ammettere che è un tipo decisamente simpatico.

"Vado a prendere da bere." Dice Alex e si alza, seguito da Jackson.

Ho un po' paura di restare qui da sola, con tutti questi ragazzi attorno ubriachi...non so se mi spiego.

Prendo il cellulare dalla borsetta e inizio a far finta di messaggiare quando qualcuno si siede accanto a me.

Non è Alex, nemmeno Jackson.

Con la coda dell'occhio riesco a vedere che è un uomo non più vecchio di quarant'anni, con i capelli castani.

Dopo qualche minuto di silenzio, egli mi rivolge la parola.

"sei tu Cris?" Mi chiede voltandosi verso di me.

Riesco a vedere due bellissimi occhi azzurri, che somigliano a quelli di Alex in una maniera assurda.

"Sì. Lei è..?" Chiedo confusa.

È possibile che mi conoscono tutti qui dentro?

Alla sua risposta, divento pallida.

"Piacere, sono il padre di Alex."

Together?Together.Where stories live. Discover now