41.

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"Giorno." Dico mentre mi tolgo le coperte.

"Buongiorno." Risponde Alex sbadigliando.

"Che si fa oggi?" Chiedo mentre cerco qualcosa di decente da mettere.

"Ti va una passeggiata?"

"Va benissimo." Dico sorridendo.

Mi vesto con un pantalone verde acqua e una maglia azzurra sopra, con le mie converse blu.

Mi trucco con una linea sottile di eyeliner e abbondante mascara, lego i capelli in una coda laterale e sono pronta.

Prendo la giacca e la borsa, ed usciamo dall'hotel.

"Devo dirti una cosa. " mi dice Alex mentre ci sediamo ad un tavolino del bar per fare colazione.

"Dimmi."

"Quando c'è ne andiamo da qui, abbiamo qualche giorno prima che ricomincia la scuola. Vorrei farti venire a New York. Conosceresti Cindy e Marianne dato che sono in vacanza lì. Ti va?" Mi chiede serio.

"Certo che si..ma ci sarà tuo padre?" dico preoccupata.

"Sinceramente non lo so, è raro che è a casa, ma se ci sarà non preoccuparti, non gli permetterò neppure di rivolgerti la parola." Mi dice dolcemente.

Gli lascio un piccolo bacio sulla guancia mentre il cameriere appoggia sul tavolo la nostra colazione, ovvero caffè e croissant.

"Che faremo al tuo compleanno?" Chiedo raggiante mentre passeggiamo per le strade di Parigi.

"Non so, decidi tu. Va bene tutto per me." Dice con un alzata di spalle.

"Vedremo." Rispondo.

Il suo telefono squilla e lui apre il messaggio.

Lo vedo irrigidirsi e afferrarmi bruscamente la mano.

Mi trascina fuori dal parco in cui ci trovavamo e mi conduce in hotel.

Per tutto il tragitto non mi ha rivolto la parola e mi ha solo fatto male al polso, grazie alla sua stretta presa.

Una volta arrivati in stanza, sbatte violentemente la porta e lancia il telefono sul letto.

Si stende sul letto a pancia sotto e lo sento ringhiare..

Manco fosse un cane.

Vado a sedermi accanto a lui e gli poggio una mano sulla spalla.

Lo scuoto un po' e lui volta la testa verso di me.

"Che succede?" Gli chiedo.

"Niente." Replica lui freddo.

"Non ti credo." Dico ritraendo la mia mano.

"Vado a farmi una doccia." Dice e si alza dal letto, entrando in bagno e chiudendosi la porta alle spalle.

Non riesco a capire che gli sia successo.

Mentre lui è in bagno sento il cellulare squillare di nuovo.

Riesco solo a vedere che è un messaggio del padre, ma non posso leggerlo dato che ha la password.

Sospiro e torno a sedermi sul letto.

Lui esce dal bagno con solo un asciugamano attorno alla vita e io sto per svenire.

Mio Dio, quanto è bello.

Meglio di un Dio Greco.

Resto a fissarlo un po' troppo e lui se ne accorge e sorride.

Si veste davanti a me, senza vergognarsi di me.

Together?Together.Where stories live. Discover now