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"Buongiorno." Mi sussurra Alex al mio orecchio.

"Giorno." Rispondo sbadigliando.

I pensieri del giorno prima ricominciano ad assalirmi.

Oggi devo fare le valigie e andare via. Dire qualcosa di credibile ad Alex e cercare di dimenticare tutto.

Ma io non voglio dimenticare.

Sono stati i mesi più belli della mia vita con lui, il ragazzo che amo, e ora dovermene separare con una bugia fa un male incredibile.

Mi alzo dal letto, dirigendomi in bagno per lavarmi.

Esco dalla doccia e asciugo velocemente i capelli, per poi vestirmi con un semplice jeans blu scuro, un maglione grigio e le converse nere.

Alex e Marianne escono per fare alcuni acquisti, mentre Cindy resta a casa con me.

Mi chiudo a chiave in camera e tiro fuori le valigie da sotto il letto.

Inizio a riempirle con tutte le mie cose, con tutti i miei ricordi.

Dopo un'ora sento bussare alla porta della stanza e d'istinto chiedo 'chi è?'

Quando sento la voce di Alex risuonare da fuori, mi sento mancare il respiro.

Mi avvicino con mani tremanti alla porta e lentamente giro la chiave della porta.

Alex entra in stanza e si blocca quando vede tutte le mie valigie pronte e chiuse.

È arrivato il momento.

"Perché hai fatto le valigie?" Mi chiede calmo camminando per la stanza.

"Me ne vado." Rispondo a bassa voce guardandomi le scarpe.

"Che stai dicendo Cris?" Mi risponde preoccupato.

"Vado via. Torno a Londra." Rispondo tremando.

"Abbiamo domani il volo.." risponde lui sussurrando.

Prendo un profondo respiro.

È il momento di pronunciare quelle parole che mi stanno uccidendo da ieri.

"Ti sto lasciando." Sussurro.

Sento gli occhi riempirsi di lacrime, non voglio andare via.

"Cosa cazzo stai dicendo..?" Mi chiede Alex preoccupando precipitandosi vicino a me.

Lui mi prende per le spalle e io abbasso ancora di più la testa.

"Perché...?" Mi dice a voce bassissima.

"Non ti amo più."

Sento il mio cuore sprofondare dopo ogni secondo.

Sento la sua presa stringersi sulle mie spalle.

"Guardami." Risponde duro.

Alzo lentamente lo sguardo su di lui.

Non credo a ciò che vedo.

Una lacrima gli riga il viso.

Non posso crederci, sta piangendo. Per colpa mia.

Non riesco più a controllarmi, le lacrime si fanno spazio anche sul mio viso.

Mi libero dalla sua presa singhiozzando e afferro le valigie.

Sento un forte rumore provenire da dietro di me.

Mi volto.

Alex ha le nocche insanguinate, ha dato un pugno contro il muro.

Non riesco più a restare in questo posto, devo andarmene.

Scendo velocemente le scale e sotto lo sguardo di Marianne e Cindy apro la porta d'ingresso.

"Ma dove stai and..." mi chiede Cindy.

"MI HA LASCIATO!" urla Alex scendendo le scale.

Vedo le lacrime sul suo viso e la rabbia nei suoi occhi.

Le due ragazze si alzano e guardano prima me piangere e poi Alex.

Scappo fuori da quella villa correndo in strada.

Nonostante io sia lontano abbastanza dalla casa, sento le urla di Alex e Cindy, e rumori di cose che cadono e si rompono.

"HA DETTO CHE NON MI AMA PIÙ!" sento urlare Alex.

E poi rumori di altre cose che cadono.

Sento il cuore frantumarsi secondo dopo secondo, ho la vista offuscata dalle lacrime.

Inizio a singhiozzare senza sosta, finché non trovo una panchina e mi ci siedo, portando le valigie accanto a me.

Aver visto Alex piangere mi ha distrutto, è come se una parte di me stesse male.

Eravamo una cosa sola. Due corpi, e un'unica anima.

Mi guardo la mano e vedo l'anello che mi ha regalato Alex al dito.

Le lacrime riprendono a scendere copiose sulle mie guance.

Appoggio i gomiti sulle ginocchia e rivolgo la testa verso il basso.

Non posso credere di aver davvero lasciato Alex.

Ora come mai, mi sento così vuota, sola, persa...

Mi manca già. Mi mancano i suoi occhi, la sua risata, il suo sorriso, la sua voce..mi manca tutto di lui, pregi e difetti.

Quanto vorrei qualcuno con cui parlare e sfogarmi, adesso.

Ma non posso parlare con nessuno di ciò.

Fermo un taxi e mettendo le valigie nel cofano, entro nell'auto, chiedendo di portarmi all'aeroporto.

In una decina di minuti arriviamo, pago il tassista e scendo dalla macchina, prendendo le valigie.

Mi metto in fila per chiedere a qualcuno se c'è un volo per Londra.

Quando arriva il mio turno, la donna che c'è dietro al vetro mi dice che c'è un volo tra venti minuti.

Mi faccio dare il biglietto e dopo aver pagato, mi dirigo nel corridoio d'imbarco.

Dopo le varie procedure, finalmente salgo sull'aereo.

Mi è capitato il posto vicino al finestrino, con una ragazzina sulla ventina alla mia destra.

Inizio a guardare giù dal finestrino.

Siamo al di sopra delle nuvole, e la vista è incantevole.

Per qualche secondo riesco ad allontanare tutte le mie preoccupazioni, per poi farle riprendere il sopravvento.

Ricomincio a pensare a ciò che ho fatto, anzi, a ciò che sono stata costretta a fare, e mi sento terribilmente in colpa.

Ora che tornerò al college sarà tutto diverso.

E anche io sarò diversa. Non fuori, ma dentro.

So che sarò sottoposta ad interrogatori da parte dei miei amici su ciò che ho fatto, le uniche persone che potrebbero capirmi sono solo Nash e Alyssa.

Ma ho fatto tutto questo per evitare che succedessero casini con la mia famiglia, non posso buttare tutto al vento confidandomi con qualcuno.

Soffrirò in silenzio, piangeró la notte sul mio cuscino, crollerò da sola in stanza, ma fingerò di star bene.

Dopo tante ore di viaggio, finalmente atterriamo a Londra.

Mi ritrovo per le strane londinesi, senza alcun mezzo per andare al college.

Sono costretta a chiamare un altro taxi.

In cinque minuti, mi ritrovo davanti l'entrata del college.

Mi chiedo ora come sarà la mia vita, con un segreto dentro di me e senza il ragazzo che amo.




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