Non feci in tempo a reagire che sentii un respiro caldo contro l'orecchio, mentre il mio braccio iniziava a fare male per colpa della stretta. Riuscii a intravedere gli occhi di Nikolai che mi guardavano con sufficienza e le sue labbra sussurrarono: <<Tu ora vieni con me>>.
Mi aveva portata in una stanza non molto distante da quella dove il Concilio aveva appena concluso la riunione. Sulle pareti erano appesi vari quadri, tutti raffiguranti vari momenti della leggenda della Canzone delle Ombre. Erano dipinti ammalianti e se la situazione fosse stata diversa sicuramente sarei rimasta incantata a guardarli.
Nikolai continuò a fare avanti e indietro, con le braccia incrociate ed un cipiglio sul volto. Ero sicura che Graham, se non si era già accorto della mia assenza, se ne sarebbe accorto da lì a poco. Il panico che mi attanagliava il petto, presto sarebbe stato avvertito anche da lui tramite il legame, ne ero più che sicura, ma nel frattempo avrei dovuto essere furba.
<<Non abbiamo molto tempo>> disse all'improvviso Nikolai, con un'espressione indecifrabile dipinta sul volto. Si avvicinò a me ed istintivamente feci un passo indietro.
I suoi occhi erano fissi nei miei, il colore glaciale gli donava un'aria inquietante, sinistra. L'angolo della sua bocca si alzò in una smorfia simile ad un ghigno, ma io non abbassai lo sguardo, nonostante la paura mi attanagliasse lo stomaco.
<<Chi l'avrebbe mai detto che la compagna di Graham sarebbe stata un'umana>> allungò una mano e afferrò una ciocca dei miei capelli, attorcigliandola sul suo dito. Nonostante ogni mio istinto mi urlasse di scappare, questa volta non mi tirai indietro.
<<Ascoltami bene Nika, perché non ripeterò due volte>> lasciò la ciocca dei miei capelli e afferrò il mio mento, alzandolo verso il suo viso.
<<Dovrai convincere Graham ad uccidere Oberon>> i suoi occhi erano spenti, privi di qualsiasi emozione.
La paura lasciò brevemente spazio alla incredulità.
<<Cosa?>> esclamai confusa. Lui mollò il mio volto e ricominciò a camminare avanti ed indietro.
<<A breve porterò delle prove compromettenti sul nostro caro amico, a quel punto il Concilio dovrà decidere quale sarà la sua punizione. Quando il momento arriverà, tu dovrai fare in modo che il lupacchiotto voti per la sua esecuzione immediata>> sorrise guardando l'espressione sul mio volto <<Non mi guardare così, tesoro. Ti assicuro che ho le mie motivazioni. Graham è assolutamente contro le esecuzioni, ma il Concilio ne può effettuare una solo con un voto unanime. Tu sei l'unica cosa che lo può smuovere>>
<<Non lo farò>> le parole uscirono decise dalla mia bocca.
Nikolai scoppiò a ridere.
<<Certo che lo farai, almeno che tu non voglia che prima di Oberon venga giustiziato Graham>>
Sentii il mio sangue gelare. Ogni mio istinto mi urlava di attaccarlo, di difendere il mio compagno, ma sapevo benissimo che non avevo alcuna speranza contro di lui in caso di uno scontro fisico.
Provai a dire qualcosa, ma nessuna parola uscì dalle mie labbra.
<<Di sicuro Graham non può essere l'unico che voterebbe di no, non credi?>> chiesi, cercando di farlo ragionare in qualche modo.
<<Tranquilla, mi occuperò anche degli altri>> mi squadrò con sufficienza, come se io fossi solo una mosca fastidiosa. Si guardò le unghie, come se la conversazione per lui fosse fin troppo noiosa.
Patetico.
<<Non avere paura, vedrai che andrà tutto bene>> era chiaro dal suo tono velenoso che mi stava solo prendendo in giro. <<Devi solo fare quello che ti dico e nessuno si farà del male>>
Potevo sentire la mia rabbia aumentare sempre di più, ma improvvisamente venni travolta da un'altra emozione, che però non era la mia. Preoccupazione. Graham si era accorto della mia assenza.
Nikolai si voltò verso la porta, per poi girarsi di nuovo verso di me.
<<Pensaci bene, Nika>> una minaccia velata si nascondeva sotto quello che in qualunque altro contesto sarebbe potuto sembrare un consiglio.
La porta si spalancò e, con mio grande sollievo, vidi Graham. Si precipitò verso di me, prendendomi fra le sue braccia, le sue mani salde sulle mie spalle. I suoi occhi avevano assunto una sfumatura scura di rosso, e stavano analizzando ogni singola parte del mio corpo, come per controllare se fossi ferita.
<<Che cosa->> Graham iniziò a parlare, ma Nikolai lo fermò subito.
<<Nika si stava annoiando, quindi l'ho portata a vedere la sala dei miti e delle leggende. Vero, Nika?>> si giustificò e sorrise a Graham, come se fosse dispiaciuto di averlo fatto preoccupare.
Falso, falso bastardo.
Il mio compagno rimase in silenzio, facendo balzare lo sguardo tra me e Nikolai. Io guardavo quest'ultimo, cercando di capire che problemi avesse. Deglutii, ricordandomi la sua minaccia. Sarebbe davvero stato in grado di far giustiziare Graham? Non lo sapevo, ma non ero disposta a correre il rischio.
<<Sì>> inghiottii il mio orgoglio e annuii flebilmente senza guardare Graham negli occhi. Graham lasciò cadere lungo i fianchi le mani ancora ferme sulle mie spalle e potevo sentire il suo sguardo bruciare sulla mia pelle. Sapevo benissimo che non credeva a quella bugia e sicuramente lo sapeva anche Nikolai. Probabilmente si fidava talmente tanto della paura che mi aveva procurato con quella minaccia, che era certo che non avrei aperto bocca.
<<La prossima volta avvertimi prima di sparire così>> disse soltanto, ed io alzai lo sguardo verso di lui, incredula che non aveva insistito per scoprire la verità.
Le sue labbra erano strette in una linea sottile e sul viso aveva dipinta un'espressione dura, ma non rivolta verso di me. Era Nikolai il centro delle sue attenzioni in quel momento.
Il biondo gli sorrise, come per chiedergli scusa.
<<Scusa, amico, non volevamo farti preoccupare>> disse, per poi voltarsi e uscire dalla stanza.
Rimasi sola con Graham e, per la prima volta in tanto tempo, l'aria fra di noi era soffocante.
Mi scrutò con lo sguardo, ma io feci finta di nulla.
<<Andiamo anche noi>> mormorò e iniziò a camminare, senza aspettarmi.
***
Quella sera Graham non mi aveva rivolto parola. Ero fin troppo consapevole del fatto che era arrabbiato con me perché gli avevo mentito. Non sapevo, però, cosa pensasse gli stessi nascondendo. Avevo riflettuto attentamente, valutando se dirgli la verità, ma ogni volta che ci provavo la mia mente veniva invasa da immagini del suo corpo senza vita.
<<Graham, per favore, non essere arrabbiato>> provai a parlargli, ma lo sguardo che mi rivolse mi diede una stretta al cuore.
<<Tu dimmi la verità, ed io non sarò più arrabbiato>> il suo tono di voce era profondamente ferito.
<<Se potessi lo farei>> gli dissi con tono implorante.
Lui mi guardò rimanendo in silenzio per qualche secondo, con un'espressione indecifrabile sul volto.
<<Nikolai ti ha fatto del male?>> chiese alla fine.
Esitai. <<No>> gli risposi scuotendo la testa. Non era totalmente una bugia, non mi aveva fatto del male fisicamente. Il suo sguardo si indurì e, tramite il legame che ci univa, riuscivo a sentire ogni singolo briciolo della sua sofferenza. La cosa peggiore era che quel dolore era stato causato da me. Speravo che, mentre da un lato io avvertivo il suo dolore, la sua delusione, lui dall'altro avvertisse la mia volontà di proteggerlo.
<<Pensavo ti fidassi di me, Nika>> disse soltanto. Uscì dalla camera da letto, senza degnarmi di uno sguardo.
Fu quello il momento in cui recai un danno irreparabile al nostro rapporto.
Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se so che non è finito nel migliore dei modi :')
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento ed una stellina!
Ne approfitto per segnalarvi la mia nuova storia, Love Notes. L'avevo già pubblicata un po' di tempo fa, per poi eliminarla. Ora l'ho ripresa e ho pubblicato dei nuovi capitoli, mi farebbe davvero piacere sapere le vostre opinioni! Premetto però che è una storia dark romance e che tratterà di temi abbastanza pesanti, quindi consiglio la lettura ad un pubblico adulto.
Detto questo, al prossimo capitolo!
Black Widow D