Secrets and Masks | By Emeral...

Bởi venuskinseix

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"9 anni dopo la battaglia di Hogwarts, la guerra infuria ancora e tutti sono molto cambiati rispetto ai giorn... Xem Thêm

Cap 1 | Non farti prendere.
Cap 2 | Non uscirai più la fuori!
Cap 3 | Medusa.
Cap 4 | Al sicuro nella mia gabbia.
Cap 5 | Una piccola Mezzosangue talentuosa.
Cap 6 | Ti ucciderei proprio adesso.
Cap 7 | Il tempo è un'amante crudele.
Cap 8 | Disperso in azione.
Cap 9 | Tesoro.
Cap 10 | La Signora Zabini.
Cap 11 | Cucciolo di leone.
Cap 12 | Un'anima degna di essere salvata.
Cap 13 | Frammenti di vetro.
Cap 14 | Lei ha fatto cosa?!
Cap 15 | Pronto a morire?
Cap 16 | Piccoli sporchi segreti.
Cap 17 | Un Weasley, non un Potter.
Cap 18 | Strega morta che cammina.
Cap 19 | Il Dottor Jekyll - Signor Hyde.
Cap 20 | Angeli nel giardino.
Cap 21 | La Ragazza d'Oro, rinata.
Cap 22 | Another One Bites the Dust.
Cap 23 | Sembrava costoso.
Cap 24 | Sepolto vivo.
Cap 25 | Soffocato? Oppure Decapitato?
Cap 26 | Un diverso tipo di esorcismo.
Cap 27 | Teatro dei dannati.
Cap 28 | La casa delle bambole.
Cap 29 | Regina o nuovo ordine?
Cap 30 | Un demone, una mezzosangue e uno psicopatico entrano in un bar.
Cap 31 | Come dovrebbe essere la morte.
Cap 32 | Segno della croce.
Cap 33 | Preghiere e promesse.
Cap 34 | Tombe vuote.
Cap 35 | Ramoscello d'ulivo.
Cap 36 | Avvoltoi.
Cap 37 | La rivelazione di Medusa.
Cap 38 | Prima sembrava che ne valesse la pena.
Cap 39 | Cos'altro?
Cap 40 | I draghi mordono.
Cap 41 | Mustang e flutê di champagne.
Cap 42 | Con la guerra arriva il sacrificio.
Cap 43 | Nessuna domanda, nessuna pietà da mostrare.
Cap 44 | Una cosa bellissima da vedere.
Cap 45 | In un'altra vita.
Cap 46 | Vorrei che tu avessi visto...
Cap 47 | Riesci sempre a sorprendermi.
Cap 48 | Angel, Kitten e una ragazza di nome Chester.
Cap 49 | Incubo o visione?
Cap 50 | Questo piccolo porcellino.
Cap 51 | Quattro - Quattro - Quattro - Quattro.
Cap 52 | Godetevi le piccole cose.
Cap 53 | Bravo ragazzo.
Cap 54 | Tu.
Cap 55 | L'inferno sulla terra.
Cap 56 | Damigella in pericolo.
Cap 57 | Click - Click - Click.
Cap 58 | Ciao, piccolo.
Cap 59 | Due parole.
Cap 60 | Loro.
Cap 61 | Si chiama terapia, tesoro - cercalo.
Cap 62 | La fine del fottuto mondo.
Cap 63 | Sotto l'albero di ciliegio in fiore.
Cap 64 | Non fare promesse che non puoi mantenere.
Cap 65 | All night long.
Cap 67 | Egoismo.
Cap 68 | Desiderio.
Cap 69 | Quanto tempo è passato?
Cap 70 | La Mezzosangue e il Drago.
Cap 71 | Niente.
Cap 72 | Volatile - spietato - freddo.
Cap 73 | Il demone che si è guadagnato le corna.
Cap 74 | Ep. 1
Cap 75 | Ep. 2

Cap 66 | Colpa tua.

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Bởi venuskinseix

TW — Accenni sul suicidio.

1 maggio.

Come cazzo aveva permesso che ciò accadesse?!

Mentre Draco fissava la ragazza che dormiva profondamente tra le sue braccia, era tutto ciò a cui riusciva a pensare. Per settimane le stesse domande si erano ripetute nella sua testa come il battito di un tamburo.

Come aveva permesso che ciò accadesse? Come avrebbe potuto lasciare che Voldemort la infettasse con la sua magia? Come aveva potuto non rendersene conto, cazzo?! Era stata un Horcrux per quasi un anno e Draco non ne aveva la minima idea.

I segnali c'erano stati. Il naso che sanguinava. Gli incubi che continuava ad avere. Dicendogli che sentiva la magia di Voldemort ancora strisciare nella sua pelle, anche mesi dopo che lui era stato nella sua mente. C'erano tutti i segni ed era stato così impegnato a combattere i suoi sentimenti per lei che non aveva messo insieme i pezzi – non finché non era troppo tardi.

Quella bussola, Draco aveva capito cos'era nel momento in cui Kingsley l'aveva sbattuta sul tavolo. Non la vedeva da più di diciotto mesi ma l'avrebbe riconosciuta ovunque. Era stata una sua idea spostare quella dannata cosa e conservarla in un posto sicuro in modo che il nemico non ci mettesse le mani sopra. La maledetta ironia di tutto ciò.

Il trasferimento sotto i tunnel era stata un'idea di Malfoy. Ricordava il piano che aveva preparato fin nei minimi dettagli, e ricordava il dolore che Voldemort gli aveva elargito come punizione quando la missione era andata a rotoli e la bussola era stata rubata.

Sei ore di costante maledizione Cruciatus: come si potrebbe dimenticare?

Il suo fallimento con la bussola era stato anche il motivo per cui era stato in allerta qualche settimana dopo, quando era avvenuto l'incidente di Dover. Sapeva di dover fare qualcosa per tornare nelle grazie del Signore Oscuro e aspettare dietro le quinte con un drago affamato mentre alcune Maschere d'Oro spostavano una carrozza di ragazze sembrava un buon modo per farlo.

L'unico motivo per cui Granger era stata catturata a Dover era perché era stata lì, e l'unico motivo per cui era lì era a causa di quella maledetta bussola.

La bussola, non importava da che parte la guardasse, quella era stata la cosa che aveva portato Granger nella sua vita, e alla fine, quella era la cosa che gli avrebbe portato via anche lei.

Non avrebbe mai dimenticato la sensazione che lo aveva travolto quando il suo quadrante si era posato su di lei.

Quella sensazione, il modo in cui il suo cuore si era fermato a metà battito e sembrava che il suo petto stesse crollando su se stesso, era stata peggiore delle sei ore della maledizione Cruciatus. Faceva male più di qualsiasi altra cosa avesse mai sperimentato perché sapeva che il dolore non sarebbe passato, non sarebbe migliorato in futuro perché il futuro che voleva? Quel futuro a cui si era affezionato? Quello con Granger? Non esisteva più, era sparito dalla dannata esistenza nel momento in cui quel quadrante puntava al suo petto.

Era come se il quadrante della bussola avesse tagliato i fili che reggevano il suo futuro e da allora si era sentito come se fosse in caduta libera. Caduta libera in un enorme buco nero e non aveva idea di come ne sarebbe uscito.

E ad essere onesto con se stesso, non sapeva nemmeno se voleva tirarsi fuori da quella situazione.

Come cazzo aveva potuto permettere che ciò accadesse?

Draco avrebbe dovuto essere intelligente e astuto. Avrebbe dovuto avere sempre un piano e proteggere le persone che amava, quindi come, come diavolo aveva fatto a non avere la minima idea che la donna che era arrivata ad infettare ogni suo sogno e pensiero, fosse stata infettata anche lei - proprio sotto il suo maledetto naso.

Aveva deluso Granger, cazzo.

Come cazzo aveva potuto deluderla in quel modo?!

È colpa tua, Draco - le parole erano così forti e chiare nella sua testa, che avrebbe potuto giurare che Voldemort fosse in piedi dietro di lui, sussurrandole nel suo orecchio.

L'hai delusa.

Avresti dovuto fare di più.

È colpa tua, la voce di Voldemort era tutto ciò che riusciva a sentire certe notti, rimbombando nel suo cranio, straziante da sentire, impossibile da ignorare.

Avresti dovuto proteggerla.

Morirà a causa tua, poteva immaginare la faccia di Voldemort mentre lo diceva. Poteva vedere il trionfo dispettoso brillare nei suoi occhi rossi.

Morirà perché non sei riuscito a proteggerla.

È colpa tua.

È tutta colpa tua.

Draco odiava Voldemort da molto tempo. Era iniziato dopo che aveva portato suo padre sull'orlo della follia ed era continuato a crescere da quel giorno in poi, suppurando come una ferita aperta. La rabbia si era amplificata quando aveva ucciso i suoi genitori, decuplicata quando aveva ordinato l'esecuzione di Daphne. Non pensava che fosse possibile odiarlo più di quanto già lo facesse - e poi aveva reso Granger un Horcrux, e Draco si era sbagliato. Non c'erano parole in nessuna lingua che potessero descrivere l'odio che provava verso il suo ex padrone.

È tutta colpa tua.

Voleva radere al suolo Voldemort. Voleva strappargli gli organi, scorticargli la pelle pallida e ucciderlo ancora e ancora. Ciò che Daphne stava facendo a Crouch non avrebbe nemmeno cominciato a soddisfare la sete di sangue che sentiva crescere per Voldemort.

Colpa tua.

Morirà perché non sei riuscito a proteggerla.

Colpa tua.

Morirà a causa tua.

Colpa tua.

Non voleva solo uccidere Voldemort. Voleva schiacciarlo da dentro. Voleva terrorizzarlo. Voleva portargli via tutto ciò a cui teneva, voleva farlo sentire debole e indifeso. Voleva che il Signore Oscuro implorasse la morte. Voleva farlo soffrire.

Colpa tua.

Lei morirà -

Colpa tua.

- non potevi proteggerla.

Colpa tua.

Lei morirà -

Colpa tua.

- grazie a te -

Granger si mosse tra le sue braccia. Sussultò silenziosamente come se avesse ricevuto un calcio.

Malfoy trattenne il respiro e la osservò attentamente.

I suoi occhi rimasero chiusi ma le sue mani si strinsero a pugno contro il suo petto. Le sue ciglia sbatterono ma non si svegliò e dopo pochi secondi, il suo respiro tornò ad avere un ritmo dolce.

Chiamatelo patetico, ma il suono del suo respiro mentre dormiva tra le sue braccia, sarebbe diventata la cosa preferita per Draco da ascoltare. Era diventato così in sintonia con questo, che si sentiva come se fosse stato in una stanza buia con una dozzina di altre persone, sarebbe stato in grado di individuarla facilmente solo dal suono del suo respiro. Ultimamente ci aveva prestato molta più attenzione, probabilmente perché lei era così convinta di non averne più molti.

La luce soffusa del fuoco scoppiettante le faceva risplendere la pelle e dava un leggero rossore alle sue guance. Lui fece scorrere il dorso delle nocche avanti e indietro sul suo zigomo mentre la guardava dormire.

È tutta colpa tua.

Morirà perché non sei riuscito a proteggerla.

Tutto quello che avevano fatto la settimana precedente era stato litigare e urlarsi addosso: era bello vederla tranquilla, tanto per cambiare. L'unica volta che l'aveva vista così pacifica era stata mentre dormiva.

Gli aveva promesso che avrebbe cercato di trovare un modo per salvarsi e lo aveva fatto, tanto per cominciare. Aveva iniziato a leggere libri sulla magia oscura e aveva imparato quello che poteva, ma il suo cuore non era lì, non finché lui non l'aveva motivata.

Granger non era egoista come lui. Era buona e pura. Non voleva morire ma era disposta a sacrificare la sua vita se ciò significava che tutti gli altri potevano vivere. Lei e le sue maledette stronzate utilitaristiche.

Aveva fatto cose orribili durante la guerra, ma era comunque una brava persona, e il problema delle brave persone? Erano facili da manipolare. C'era sempre qualcosa che poteva essere usato come leva. Sempre qualcosa che toccava le corde del loro cuore e che poteva essere usato per avvolgerli attorno al collo e appenderli, e Malfoy, aveva proprio la medesima cosa.

Le disse che se fosse morta, l'avrebbe seguita.

Non erano parole vuote, era stato pronto a copiare qualsiasi rituale di sangue usato dal Signore Oscuro e a legare la sua vita a quella di lei per dimostrarle quanto fosse serio, ma non ne aveva bisogno. La sola minaccia era stata sufficiente.

Non avrebbe dovuto esserne così orgoglioso, ma lo era. Aveva fatto molto peggio in passato per ottenere ciò che voleva. Ricatto, manipolazione, inganno, non gli importava come si chiamava, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di convincerla a cercare di salvarsi.

Era stata pronta a morire, ma quando la vita di Draco era stata improvvisamente in bilico? Ciò aveva cambiato le cose. Il pensiero della sua morte accese il fiammifero e riaccese in lei la voglia di combattere. All'improvviso, rimase sveglia tutte le ore per cercare di trovare una via d'uscita. All'improvviso, stava combattendo di nuovo, ed era proprio un bel lavoro, perché sconfiggere la morte? Non era facile, cazzo.

Nonostante tutta la forza e il potere del mondo magico, Malfoy pensava che sicuramente qualcuno da qualche parte avrebbe già pensato ad un maledetto incantesimo per sconfiggere o ingannare la morte?! Tutti questi grandi studiosi e maghi, e nessuno di loro - nemmeno uno, cazzo - era riuscito a capirlo ma no, non c'era niente.

Draco cercò e ricercò. Si era intrufolato nella Biblioteca di Hogwarts e aveva rubato libri e pergamene dal cimitero che una volta era la sua scuola. Sacrificò il sonno e lesse finché non gli sembrò che gli occhi sanguinassero, ma nonostante i suoi tentativi disperati, non riuscì a trovare nulla su come riportare qualcuno in vita dalla morte.

La pietra della resurrezione era scomparsa e il sangue di unicorno era inefficace. Pensava di aver finalmente raggiunto una svolta quando aveva sognato le lacrime della fenice. Le lacrime della fenice potevano guarire qualsiasi cosa, quindi aveva pensato - aveva pregato gli Dei e le Divinità in cui non credeva - che quelle lacrime che avevano riposto nell'armadio potessero in qualche modo - dannatamente in qualche modo - essere in grado di guarire quella cosa orribile che si era attaccato e stava avvelenando la donna che amava ma no, anche loro avevano fallito.

Creare un Horcrux significava fare a pezzi l'anima di una persona in più pezzi e, ad ogni tentativo fallito di salvarla, Draco si sentiva come se la sua stessa anima venisse fatta a pezzi.

L'unica altra cosa a cui riusciva a pensare era forse sottrarle l'Horcrux e metterlo in qualcos'altro. Poteva funzionare: ne era sicuro, si stava aggrappando come un uomo morente si aggrappa ad un'ancora di salvezza durante una tempesta.

Un Horcrux era magia oscura ma era pur sempre magia, la Granger era riuscita a sottrarre la magia di Draco senza nemmeno rendersi conto che lo stava facendo, doveva esserci un modo per sottrarle l'Horcrux e metterlo in qualcos'altro in modo che potessero distruggerlo.

La Granger non era convinta che avrebbe funzionato ma aveva accettato di lasciarlo provare. D'accordo potrebbe essere stata una parola troppo forte, non le aveva dato la possibilità di rifiutare.

Ecco come avevano trascorso le loro giornate nelle ultime settimane. Praticare e praticare. Posizionando le bacchette in diversi punti di pressione attorno al suo corpo e cercando di estrarre da lei la magia oscura che costituiva l'Horcrux.

Sembrava un compito impossibile, perché lo era!

Draco non sapeva a cosa mirava, era come cercare di catturare le bolle in un lago buio, non importava quanto ci provasse, non importava quanto volesse che fosse così, continuava a scivolare via.

Notò un piccolo livido violaceo che si stava formando sul suo petto, proprio sopra il cuore.

"Se l'Horcrux che era dentro Harry è stato distrutto quando il suo cuore si è fermato, allora dev'essere conservato lì." Queste furono le parole di Granger. Le era stato suggerito di concentrarsi sul suo cuore mentre cercava di sottrarle l'Horcrux. Aveva detto che non le aveva fatto del male quando lo avevano fatto, ma doveva aver mentito.

Le allontanò alcuni riccioli dal viso e fu allora che notò un altro livido sul lato della tempia.

Draco pensava che, poiché Voldemort era entrato nella mente di Granger quando aveva piantato l'Horcrux, sarebbe stato lì. Muovendosi con molta attenzione in modo da non svegliarla, raccolse la bacchetta dal pavimento e guarì entrambi i lividi che si era fatta quel giorno.

Questo loro piano doveva funzionare, cazzo. Draco non resterebbe senza di lei. Semplicemente non lo farebbe. Alla fine avrebbero trovato una via d'uscita, ma stavano lottando contro il tempo.

Il mistero di dove Nagini fosse tenuta prigioniera non sarebbe rimasto un mistero ancora per molto.

Uno sfioramento con la parola 'morte' era stato sufficiente per spaccare Crouch come un uovo e dopo di ciò, i suggerimenti su dove Voldemort avrebbe potuto nascondere Nagini uscivano da lui come se avessero tappato una vena.

La maggior parte delle sue idee erano merda, ma era compito dell'Ordine affrontarle. Malfoy e la sua famiglia avevano fatto abbastanza e, per quanto lo riguardava, se l'Ordine voleva che il serpente fosse morto, allora avrebbero dovuto ucciderlo da soli. Draco aveva altre priorità più importanti.

Il primo suggerimento di Crouch erano stati i vecchi moli di Hull. Per tutta la sua vita, Draco non riusciva a capire la connessione ma passò comunque l'informazione, immaginando che gli avrebbe fatto guadagnare più tempo con la Granger e avrebbe fatto sembrare che stesse ancora collaborando.

Dopo che Daphne aveva giustiziato Crouch impiccandolo qualche notte dopo, lui aveva suggerito Hogwarts. Era un nascondiglio troppo ovvio, ma Malfoy era ancora nervoso all'idea di passare l'informazione. Non riuscì a nascondere il suo sollievo quando l'informazione si rivelò nulla.

Il suggerimento successivo di Crouch riguardava alcune grotte nel Derbyshire. Poi i resti di un castello a Whitby. Poi una vecchia cittadina balneare nel Devon. Ad un certo punto suggerì persino la vecchia casa Riddle: Malfoy aveva trattenuto il fiato quando Crouch gli aveva suggerito quella. Non pensava che Voldemort avrebbe nascosto Nagini lì ma sembrava molto più probabile di tutti gli altri suggerimenti. Si era sentito male quando Granger aveva passato l'informazione a Potter, e non era riuscito a riposare finché non avevano ricevuto il segnale dall'Ordine che avevano perquisito l'intera proprietà da cima a fondo e non avevano trovato nulla.

Si stavano avvicinando al serpente, Malfoy poteva sentirlo. E ogni volta che lui o Granger passavano un altro dei suggerimenti di Crouch all'Ordine, Draco pregava che fosse un'altra falsa pista.

Perché prima o poi uno dei suggerimenti di Crouch si sarebbe rivelato giusto.

Perché prima o poi il serpente sarebbe morto e poi la Granger... lei sarebbe stata l'unico Horcrux rimasto.

Quando il serpente se ne fosse andato, sarebbe arrivato l'Ordine. Draco lo sapeva. Quando il serpente se ne fosse andato, l'avrebbero voluta morta. Potter avrebbe potuto essere in conflitto a riguardo, ma Kingsley no. Avrebbe voluto che il cuore di Granger smettesse di battere nel momento in cui lo avrebbe fatto il serpente.

Quando il serpente se ne sarebbe andato, avrebbero cercato di portargliela via.

Draco attirò la Granger più forte contro il suo petto. Affondò il naso tra i suoi capelli e le baciò la sommità della testa.

Gli piacerebbe vederli provare, cazzo.

[...]

5 maggio.

Draco era di nuovo sul divano, ascoltando il suono del fuoco scoppiettante e la Granger che dormiva quando sentì la porta della cantina aprirsi con un click. Erano le prime ore del mattino ma il sonno ancora non l'aveva trovato, non l'aveva trovato per tutta la settimana. Non si mosse dal divano ma i suoi occhi si alzarono per guardare la porta aprirsi per lasciare passare Blaise, Theo e poi Daphne.

Erano tutti e tre sorridenti e sporchi di sangue - lo erano sempre dopo aver finito di torturare Crouch - e, proprio come sempre, Blaise non indugiò. Augurò la buonanotte a Theo e Daphne e poi salì velocemente le scale.

Non incolpava Blaise per aver voluto partecipare all'interrogatorio di Crouch: lui stesso aveva molta rabbia accumulata quando si trattava di Jr.

Draco dovrebbe provarci lui stesso. Potrebbe anche tagliare di nuovo il naso di Crouch come aveva fatto Theo e far finta che fosse Voldemort. Potrebbe essere proprio ciò di cui aveva bisogno per allentare la tensione.

Quando Blaise fu di sopra, Daphne e Theo iniziarono a seguirlo. Theo fece strada, ma quando fu a circa tre passi, si voltò e sorrise a Daphne. Lui mise una mano su entrambi i lati del muro in modo che lei non potesse oltrepassarlo e poi si chinò e la baciò.

Quando le sussurrò qualcosa, Daphne rise e ricambiò il bacio, infilando le dita tra i suoi riccioli e inclinandogli la testa nell'angolazione che desiderava.

"Cazzo - mi sei mancata," Theo sorrise, senza interrompere il contatto mentre baciava di nuovo sua moglie.

"Quanto?"

"Così tanto. Mi sentivo come se fossi stato diviso in due mentre eri via. Mi sentivo come una mezza persona."

"E adesso?"

Anche da lontano, Draco poteva vedere il sorriso di Theo. "Mi sento come se fossi di nuovo intero."

Draco li adorava entrambi. Era così felice per loro. Erano fatti l'uno per l'altra e dopo tutto quello che avevano passato, meritavano il lieto fine, ma Merlino... faceva maledettamente male vederli così. Era la prima volta nella sua vita che era geloso di loro. Era geloso perché stavano insieme. Tutti sorridevano perché avevano ancora anni da trascorrere insieme, avevano tutto il tempo del mondo per stare insieme.

Gli faceva male il petto e abbracciò Granger più forte contro di sé.

Non poteva perderla. Non lo farebbe.

Theo sussurrò qualcosa che Draco non riuscì a sentire, e se le parole successive di Daphne erano qualcosa su cui basarsi, era dannatamente felice di non averlo fatto.

"Sei sporco," ridacchiò contro la bocca di Theo. "Vai a farti un bagno."

"Solo se ti unisci a me."

Daph improvvisamente si bloccò e quando iniziò ad allontanarsi, portò con sé il sorriso di Theo.

"Mi dispiace!" disse velocemente, il panico evidente sul suo viso come lo era nei suoi occhi. Iniziò di nuovo a raggiungerla. "Mi dispiace tanto! Non volevo..."

Daphne chiuse il piccolo spazio che aveva lasciato tra loro e afferrò il viso di Theo. "Va tutto bene. Piccoli passi, ricordi?"

"Lo so, lo so. Mi dispiace. Non volevo farti pressione..."

"Va bene non lo hai fatto." Gli baciò il naso e gli sorrise dolcemente. "Ci arriveremo... Piccoli passi, vero?"

Theo annuì, ma sembrava ancora incredibilmente triste. Cominciò a salire le scale ma poi Daphne lo fermò.

"Oh, e piccolo?"

Theo si voltò e la fissò in attesa, come il cucciolo malato d'amore che era.

"Non iniziare senza di me, ok?"

"Ma... pensavo che avessi detto questo..."

"Solo perché non sono ancora pronta per unirmi a te, non significa che non voglio guardare."

Povero ragazzo. Draco non aveva mai visto Theo apparire più confuso. Fissò Daphne a lungo, poi sorrise e praticamente corse di sopra.

Daphne aspettò finché non sentì la porta del bagno al piano di sopra aprirsi e il rubinetto iniziare a scorrere. Poi sospirò piano e si appoggiò al muro. Si chinò e si tolse i tacchi ridicolmente alti e una volta tornata alla sua altezza normale, alzò lo sguardo e attirò lo sguardo di Draco. La guardò entrare in cucina, riempire due bicchieri con l'acqua del rubinetto, poi lei entrò silenziosamente in soggiorno e gli porse uno dei bicchieri.

"Come va?" chiese Draco mentre accettava il bicchiere, sussurrando in modo da non svegliare la Granger.

Daphne alzò le spalle. Prese uno dei cuscini dal divano di fronte, lo posò sul pavimento davanti al divano su cui erano Malfoy ed Hermione, e ci si sedette sopra a gambe incrociate. "Va bene, suppongo."

"Ma?"

"Sento che ci sia un muro tra noi. Theo e me. Sto cercando di abbatterlo ma è difficile."

Malfoy non rispose. La osservò mentre beveva un sorso d'acqua e poi posava il bicchiere sul pavimento. Sapeva che se fosse rimasto in silenzio abbastanza a lungo, Daphne avrebbe detto qualunque cosa la preoccupasse. Non aveva mai avuto bisogno di molti stimoli. Nemmeno sua sorella.

"Non voglio che sia così," sussurrò Daphne dopo un po'. "Voglio che mi baci. Voglio che mi tocchi e mi tenga come faceva prima. È letteralmente tutto ciò a cui pensavo mentre ero -" Si interruppe e fece un respiro profondo.

Draco capì perché. "Ci vorrà del tempo per tornare a quella che eri prima. Theo lo sa. Non gliene fregherebbe un cazzo se voi due non faceste mai più sesso. Tutto ciò che ha sempre desiderato eri tu, Daph. Questo è tutto ciò di cui ha sempre avuto bisogno - essere felice."

Daphne annuì ma non sembrava convinta.

Draco ci riprovò. "Hai tutto il tempo del mondo..."

"Non puoi saperlo con certezza."

"Perché non posso?"

"Guarda cosa è successo a te ed Hermione."

Anche se cercava di nascondere il modo in cui le sue parole taglievano, la sua Occlumanzia non era più quella di una volta. Il dolore doveva essere apparso sul suo viso perché Daphne iniziò ad inveire.

"È straziante quello che voi due state attraversando. Niente di tutto ciò è giusto. Quando eravamo giovani, ci venivano raccontate storie su come, indipendentemente dall'oscurità e dalle avversità che ci vengono lanciate, tutto andrà bene nel mondo. Ci dicono che ci sarà sempre un lieto fine, ma poi guardatevi voi due?!" sibilò, la sua voce diventava leggermente più forte ad ogni parola. "Ne avete passate così tante, entrambi! Siete così perfetti insieme e poi succede questo?! Non è giusto, cazzo!"

Alla fine del suo discorso Daphne era così arrabbiata che quasi gridò l'ultima parte. Si fermò bruscamente quando Granger si mosse, e quando parlò di nuovo, abbassò la voce fino ad un sussurro sommesso.

"Quello che sto cercando di dire è che dopo aver visto cosa è successo a voi due, mi sembra sbagliato non stare con Theo come vorrei. Mi sembra egoista. Ci è stata data una seconda possibilità e mi sembra come se lo stessimo sprecando, soprattutto quando voi due non sapete quanto ancora dovrete stare insieme."

"Prima o poi ci arriverai."

"Lo so, ma il sesso e l'omicidio sono le uniche cose in cui ero brava... beh, quello e preparare una buona tazza di tè."

Quando Draco fece una smorfia, le sopracciglia di Daphne si unirono. "Cosa?"

"Sembra che tu sia di buon umore amica, non roviniamolo."

"Bene, adesso devi dirmelo?!"

"Preferirei di no."

"Non ti stavo dando una scelta, biondino."

"Ricordi quando eravamo giovani e mia madre aveva quella piccola pianta velenosa di Tentacula?"

"Quella che teneva in un vasetto d'oro davanti alla finestra della cucina?"

"Si." Draco annuì. "Ti ricordi come morì misteriosamente quando avevamo circa quindici anni e nessuno riusciva a capire perché?"

Daphne strinse gli occhi. Chiaramente non era ancora arrivata da sola al punto. "Sì perché?"

"L'annaffiavo con le teiere di tè che preparavi."

Dafne sorrise. Sembrava che volesse colpirlo, ma i suoi occhi corsero alla strega tra le sue braccia e si fermò.

"Non affrettare le cose con Theo." Malfoy cambiò argomento: pensò che fosse meglio prima che Daph gli desse un pugno. C'era solo un limite al tempo in cui avrebbe potuto usare Granger come scudo umano. "Sai che è felice di aspettarti per tutto il tempo necessario."

Daphne sembrava abbastanza distratta dal cambio di argomento. "So che lo farà. Non è che non voglio avere intimità con lui perché lo voglio. Mi manca così tanto. Mi manca stare con lui e mi manca avere il suo cazzo-"

"La, la, la, la, la, la!" Malfoy arricciò il naso. "Non ho bisogno di sentire i dettagli, Daph."

"Scusa." Non era davvero dispiaciuta, questo glielo diceva il suo sorriso. "Ma capisci cosa intendo? Ha il terrore di toccarmi perché pensa che mi farà del male come ha fatto Crouch e non è così. È sempre stato gentile con me e mi fido di lui per la mia vita ma... io semplicemente, non riesco a muovermi oltre... Crouch, ancora."

"Come ho detto, prima o poi ci arriverai, e anche se non ci riuscissi, e allora? Il sesso non crea una relazione."

Daphne sbuffò e alzò gli occhi al cielo. "Sembri un Tassorosso - ti sta rendendo troppo morbido," aggiunse, sorridendo e inclinando il mento verso Granger.

"Disse la donna che una volta piangeva come una bambina perché il suo fidanzato innamorato le faceva dei biscotti a forma di cuore."

Ridacchiò sottovoce e guardò malinconicamente il soffitto, fissando la stanza che era la camera da letto sua e di Theo. "Non scherzare su questo. Quei biscotti erano dannatamente adorabili."

"Quei biscotti erano dannatamente disgustosi."

"Erano adorabili. Ha persino scolpito le gocce di cioccolato a forma di cuoricini."

Draco si mise un dito in bocca e fece un finto conato di vomito.

"Smettila. Mi piacevano. Lui li aveva fatti tutti a mano. Nessuna magia. Ha detto che voleva farlo nel modo più duro per dimostrarmi quanto mi amava."

"Oh, cazzo, ricordo," rise Draco. "Ho dovuto sentirlo lamentarsi per tutta la mattinata su quanto fossero pericolosi i dolci babbani. Si è bruciato le dita facendoli per te, lo sai, vero?"

Il sorriso di Daphne non fece altro che crescere. "Sì. Non ha avuto impronte su tre dita da settimane. Le ha bruciacchiate, che idiota."

"Tutto questo per dei biscotti orribili, schifosi, a forma di cuore."

"Non erano schifosi - lo erano?"

"Si."

"Immagino, ma è questo il bello dell'essere innamorati, no?" chiese Dafne. "Tutte quelle cose, tutti quei piccoli atti e dichiarazioni d'amore, sembrano così stupidi quando sei dall'esterno a guardare dentro. Sembrano patetici. Ma quando ci sei dentro? Quei piccoli gesti sono la cosa più meravigliosa del mondo. Penso ancora a quei biscotti adesso, anche dopo anni."

Questo. Questo era ciò che Draco si era perso. Conversazioni facili e leggere come questa con sua sorella.

"Allora cosa faremo comunque? Riguardo a lei?" Daphne fece un cenno alla strega addormentata tra le braccia di Draco. "È determinata a morire affinché il resto di noi possa vivere."

"Non morirà. Non permetterò che ciò accada."

"Lo so, ma come faremo ad essere sicuri che sia viva? Vuoi che smettiamo di torturare Crouch per avere informazioni?"

Ecco. Se c'era qualcuno in grado di pensare come Voldemort e capire dove avrebbe potuto tenere Nagini, quello era Crouch, e se Theo e Daphne e ora Blaise avessero continuato a torturarlo in quel modo, sarebbe stata solo questione di tempo prima che Crouch sfornasse la risposta giusta.

"No, l'Ordine ha la bussola. Se vogliamo ottenere la grazia che Kingsley ci ha promesso, allora dobbiamo sembrare che stiamo ancora collaborando. Prima o poi scopriranno dove si nasconde Nagini e Granger ha ragione. Più tempo aspettiamo, più tempo avrà Voldemort per ricostruire il suo esercito. Il serpente deve morire."

Daphne annuì come se fosse d'accordo con lui. "Ma cosa vuoi fare, Draco?"

Non aveva nemmeno bisogno di pensarci. "Voglio salire sulle spalle di Narcissa, prendere la Granger e nasconderla da qualche parte dove sarà al sicuro e nessuno potrà portarmela via."

Voldemort non avrebbe mai smesso di dar loro la caccia e alla fine, dopo che avrebbero ucciso il serpente, nemmeno l'Ordine lo avrebbe fatto. Ciascuna parte vorrebbe dar loro la caccia in modo da poter prendere Granger. A Malfoy non importava se avrebbero trascorso tutta la loro vita in fuga, se ciò significava che lei avrebbe avuto una vita - con lui.

"Continuo a pensare, fanculo il resto del mondo", disse a Daphne. "Lei è quella che voglio. Lei è quella di cui ho bisogno per essere felice. Fanculo tutti gli altri. L'Ordine non sacrificherebbe uno di loro per risparmiarci, quindi perché dovremmo farlo noi per loro?"

"Potrei farlo se vuoi?" sussurrò Daphne. "Potrei metterla fuori combattimento e rapirla. Portarla in un altro rifugio da qualche parte e tenerla lì finché non scopriremo come toglierle l'Horcrux. Mi odierà per questo, ma non mi dispiacerebbe essere la cattiva se significa che lei vive e tu sei felice. Non mi importa se mi odierà, conta solo che viva."

Draco guardò di nuovo la Granger. Al suggerimento di Daphne, ci aveva già pensato. Valutò ripetutamente i pro e i contro, ma arrivò sempre alla stessa conclusione.

Granger era la donna più forte e intelligente che avesse mai incontrato e se l'avesse costretta a seguire quel piano, lei si sarebbe opposta. Era più intelligente di lui e se lui l'avesse rapita, se l'avesse portata da qualche parte nascosta, lei lo avrebbe superato in astuzia e sarebbe riuscita a scappare in qualche modo. E se fosse scappata, non avrebbe corso il rischio che lui la rapisse di nuovo, non se fossero in gioco le vite di persone innocenti.

Se lui la spingesse, lei reagirebbe. Se avesse provato a nasconderla per salvarle la vita, lei sarebbe scappata, avrebbe fatto irruzione nella base dell'Ordine, avrebbe afferrato la spada di Grifondoro e si sarebbe tagliata la gola per impedirgli di mettere di nuovo in pericolo la vita di tutti gli altri.

Se avesse tentato di forzarle la mano, lei gliel'avrebbe tagliata.

Se l'avesse costretta in qualche modo, l'avrebbe essenzialmente spinta a diventare una martire e non poteva permettere che ciò accadesse. Doveva procedere con cautela. Fare ogni passo così come veniva e cercare le opportunità man mano che gli si presentavano. Se Granger voleva sopravvivere a tutto questo, doveva essere intelligente e astuto e prendere il suo tempo.

"Posso parlarti fuori di una cosa?" Daphne non attese la sua risposta. Si voltò e distolse lo sguardo mentre Malfoy si alzava dal divano, si infilava i pantaloni e poi il cappotto. Avvolse strettamente la coperta attorno alla Granger e la baciò sulla guancia prima di andarsene.

Tirò fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca mentre si dirigeva verso la porta della cucina, e dopo essere uscito, l'accese con l'estremità della bacchetta.

Narcissa lo stava aspettando fuori. Sembrava stanca quanto Draco. Aveva trascorso le sue giornate nelle ultime settimane pattugliando la zona e cercando minacce, ed era altrettanto nervosa per il futuro di Granger quanto lo era lui, e questo era evidente anche da dove aveva dormito. Aveva abbandonato completamente il bunker sotto il quale dormiva di solito e aveva iniziato a riposare nel giardino sul retro, il più vicino possibile alla porta della cucina quanto il suo corpo enorme e voluminoso glielo permetteva.

Draco conosceva il motivo. Narcissa era sempre stata in sintonia con lui, ma ora il suo legame con Granger era altrettanto forte. Poteva percepire la tensione tra loro e voleva essere loro il più vicina possibile nel caso avessero avuto bisogno di lei.

Narcissa si sedette in attesa mentre Draco era fuori, ma quando un certo qualcuno non lo seguì immediatamente, piagnucolò e si avvicinò un po' alla porta.

"No," le ordinò Draco a bassa voce. "Granger sta ancora dormendo. Potrai vederla domani."

Quando Daphne lo seguì, mantenne la schiena premuta contro il muro di mattoni, mantenendo quanto più spazio possibile tra lei e Narcissa.

Draco sapeva che non gli sarebbe piaciuta questa conversazione quando Daphne tirò fuori la bacchetta e lanciò un incantesimo di privacy.

"Che succede?" chiese, tenendo gli occhi fissi sulla sigaretta in bocca mentre prendeva la prima boccata. Pensava che la nicotina potesse aiutarlo a superare quella conversazione, o almeno lo sperava, cazzo.

"Cosa farai se Granger muore?"

"Non morirà. Una volta che il serpente sarà morto, andrò a cercare Voldemort. A quel punto sarà così debole, abbastanza debole che dovrei essere in grado di metterlo fuori combattimento e tenerlo così finché non decidiamo che in un modo -"

"E se l'Ordine arrivasse prima a Granger e la uccidesse?"

"Non lo faranno!" Era grato per l'incantesimo di privacy, se Daphne non l'avesse lanciato, avrebbe svegliato tutta la casa con le sue urla. "Non morirà!"

"Lo so. Lei è una di noi. Non lasceremo che le accada qualcosa, ma se succedesse?"

"Le prenderò l'Horcrux e lo distruggerò, fosse l'ultima cazzo di cosa che faccio!" Un dolore terribile gli attanagliava il petto. La sigaretta che teneva in mano cominciò a tremare con lo stesso movimento delle sue mani. Pezzi di cenere cadevano dall'estremità e galleggiavano sul pavimento. "Non le succederà nulla!"

"E se non funziona?" chiese Daphne, dovendo sempre pensare dieci passi avanti, dovendo sempre avere un piano B, C e D. "E se morisse? E poi?"

Fece un'altra boccata profonda. Trattenne il fumo finché non gli bruciarono i polmoni e il petto, come se pensasse che potesse purificare quell'orribile dolore che sentiva nel petto. Non fu così. "Non lo so."

"Si." Daphne, era sempre stata in grado di vederlo attraverso. Anche sua sorella, era un talento delle sorelle Greengrass. "Penso che tu l'abbia capito dal momento in cui hai capito che era un Horcrux."

Lo sapeva. Non si era permesso di soffermarsi su quell'idea perché la realtà era troppo dolorosa per pensarci. Non voleva pensare alla sua morte, ma lo aveva fatto. Daphne aveva ragione, l'aveva capito dal momento in cui aveva visto quella lancetta d'oro della bussola atterrare su Granger.

"Se ti chiedessi di promettermi di farmi un favore, lo faresti?"

"Sempre," rispose Daphne, senza tempo per pensarci, senza esitazione. "Lo sai. Di cosa hai bisogno?"

"Se Granger muore, ho bisogno che tu mi prometta di lasciarmi morire con lei."

L'espressione feroce di Daphne vacillò. Inspirò profondamente. La sua bocca si aprì leggermente. "Non è giusto. Non puoi chiedermi di promettere una cosa del genere."

Narcissa piagnucolò e diede una gomitata con il muso contro Malfoy. Le passò la mano sul muso in modo confortante, ma non stava cambiando idea. "Non deve essere un grande spettacolo. Può essere semplicemente un Avada veloce: non devi nemmeno guardarmi mentre lo fai."

"Oh, ancora peggio?!" ringhiò Daph. "Non si tratta solo di lasciarti morire - vuoi che ti uccida davvero?!"

"Beh, non è che io possa usare un Avasa su me stesso, no? L'incantesimo non funziona così."

"No." La voce di Daphne era forte, ferma, proprio come quella della sorella che conosceva. "Non lo farò. Chiedilo a qualcun altro."

"Daph, devi essere tu. Blaise rifiuterebbe. Theo, per quanto psicopatico sia, non avrebbe il coraggio per farlo quando arriverebbe il momento e Astoria non potrebbe fare del male aduna mosca. Tu sei l'unica che potrebbe farlo e tu sei l'unica che capisce perché dovrebbe essere fatto. Avevamo promesso che saremmo stati noi a prendere le decisioni difficili e a fare le cose che gli altri non avrebbero potuto fare..."

"Ma non mi stai chiedendo di prendere una decisione difficile!" Daphne lo interruppe. Il suo tono era abbastanza acuto da far ringhiare Narcissa. "Mi stai chiedendo di farne una impossibile!"

"Va bene allora," iniziò Draco, decidendo di cambiare tattica. "Se fosse stato il contrario, se quel giorno a Nottingham fosse morto Theo al posto tuo, avresti potuto andare avanti senza di lui?"

Quando Daphne abbassò lo sguardo e cominciò a pulirsi lo smalto, Draco capì di aver vinto la discussione. Se c'era una cosa che sapeva delle sorelle Greengrass, era che non rovinavano mai una manicure fresca a meno che non fossero davvero, davvero in ansia per qualcosa.

"Conosci già la risposta."

"Sì," disse. "Ma ho bisogno che tu lo dica comunque."

"No," sussurrò. "Se Theo fosse morto al posto mio, non sarei sopravvissuta. È sempre stato più forte di me. Direbbe che ho preso il suo posto per salvargli la vita perché ero altruista ma non è così."

"Allora perché l'hai fatto?"

"L'ho fatto perché sono egoista. È crudele, ma ho sempre desiderato morire prima di lui. Sapevo che se fossi morta quel giorno a Nottingham, avrebbe potuto andare avanti senza di me. Sapevo che lui sarebbe stato lì per Astoria e sapevo che ti saresti preso cura della famiglia. Theo è molto più resistente di quanto si crede. Sapevo che avrebbe sofferto, ma sarebbe sopravvissuto. Ma se l'avesse fatto...Non mi sarei presa la colpa per lui... e se fosse morto quel giorno?" Espirò rumorosamente e guardò nuovamente la fattoria. "Avrei trovato l'edificio più alto che potevo e mi sarei buttata."

Ancora una volta, Draco conosceva già la risposta alla domanda successiva, ma aveva bisogno di farla, aveva bisogno che la risposta restasse tra loro e sapesse che erano sulla stessa lunghezza d'onda. "E perché lo avresti fatto?"

"Perché semplicemente non potevo vivere in un mondo in cui Theodore Nott non fosse vivo e non respirasse."

"Vedi, tu capisci. Sei l'unica che capisce Daph, ecco perché devi essere tu."

Daphne sospirò pesantemente ma annuì. "Capisco. Non mi piace, ma capisco."

"Allora lo farai?"

"Sì. Se Hermione muore, allora ti prometto che mi assicurerò che non rimanga sola a lungo."

"E ho bisogno che tu mi prometta qualcos'altro..."

"Mi stai già chiedendo l'impossibile, cos'altro c'è?!"

"Una tomba", disse. "Voglio che tu ci seppellisca insieme."

Draco non sapeva cosa succedeva ad una persona dopo la morte, non sapeva se credeva nell'aldilà o se esisteva un paradiso o un inferno, ma una cosa che sapeva era che se esisteva qualcosa come una vita nell'aldilà, doveva cercare di incontrarla lì, e se non ci fosse stato, allora avrebbe provato a stare di nuovo con lei in qualunque dannato modo possibile.

Se trovarsi nella sua stessa tomba era l'unico modo per poterla avere ancora, allora doveva accettarlo.

Granger era entrata nel suo mondo come una candela nell'oscurità. Aveva scacciato tutto il male dalla sua vita e gli aveva dato speranza. Il suo antidoto al veleno che non si era reso conto di aver ingerito. La sua zattera di salvataggio. Il suo... in qualunque modo lo romanticizzasse, il punto era sempre lo stesso.

Non aveva vita senza di lei.

Se fosse morta, in un modo o nell'altro, lui l'avrebbe seguita.

Il resto della sua famiglia sarebbe ancora viva, ma questo era il punto. Se Granger morisse, ciò significherebbe che anche Voldemort sarebbe morto. Se Granger fosse morta, ciò avrebbe significato che la guerra era finita e la sua famiglia sarebbe stata finalmente al sicuro. Significherebbe che aveva mantenuto la promessa di tenerli al sicuro. Avrebbe fatto la sua parte e avrebbe potuto riposare in pace sapendo che erano insieme, vivi e felici.

Daphne sarebbe in grado di prendersi cura della loro famiglia senza di lui.

Non si sarebbe arrivati ​​a quello, Draco stava pregando che ciò non accadesse. Stava ancora pregando per quella vita alla quale si era così affezionato. Quella in cui avrebbe viaggiato per il mondo con lei. Vino e sigarette in ogni paese. Scopando finché le loro ossa non diventeranno vecchie e poi alla fine, forse, uno o due bambini dagli occhi castani. Non gli sarebbe nemmeno dispiaciuto se avessero avuto i suoi capelli selvaggi. Lo preferirebbe.

Doveva esserci una via d'uscita. Se Potter aveva trovato un modo per rimanere in vita tanti anni fa e avere una vita, dei figli e tutto il resto, allora Draco si sarebbe assicurato che la Granger facesse lo stesso.

Si sarebbe assicurato che lei sopravvivesse a tutto questo e se non fosse riuscita, beh, allora Theo avrebbe dovuto assicurarsi che la tomba che avrebbe scavato per la Granger fosse abbastanza grande anche per Draco.

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