Cap 15 | Pronto a morire?

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TW — Rappresentazioni grafiche di membra e sangue

5 febbraio.

Hermione non era dispiaciuta per quello che aveva fatto. Nemmeno un po'.

Non le dispiaceva di essere riuscita in qualche modo – per qualche miracolo inaspettato, un felice fottuto incidente – ad entrare nella sua testa, o per i ricordi in cui si era intromessa. Perché mai avrebbe dovuto esserlo? Non era diverso da quello che le stava facendo lui da mesi. Non peggio o più crudele di qualsiasi cosa le avesse fatto centinaia di volte.

La piccola ferita al suo orgoglio non era nemmeno lontanamente una punizione sufficiente per espiare le cose che aveva fatto. Non sarebbe nemmeno arrivato vicino a ripulire il sangue dalla sua lapide, ma era un inizio. Era la prova che poteva ferirlo, doveva solo prendersi il suo tempo e aspettare un'altra opportunità. Meritava di essere punito. Voleva spezzarlo, dargli un assaggio della sua stessa medicina.

Allora perché si sentiva così in colpa ogni volta che lo vedeva adesso? Perché la pietà le cresceva nel petto ogni volta che sentiva la sua voce? Perché ogni volta che lanciava l'incantesimo 'Legilimens' - l'unica parola che le aveva detto dopo la sua intrusione - il suono del suo singhiozzo soffocato e strozzato risuonava tra le sue orecchie?

Aveva ragione: la sua voce rotta si era sepolta nella sua testa. Il piccolo lamento silenzioso che era scivolato oltre le sue labbra tremanti stava graffiando l'interno del suo cranio.

Malfoy era stato diverso con lei da quel giorno. Era molto più freddo di quando era stata catturata la prima volta. Non cercò più di prenderla in giro, e non la feceva più innervosire prima di irrompere nella sua testa. Non la guardava nemmeno. Era distante e distaccato, scrutava la sua mente senza parole e osservava i suoi ricordi svolgersi senza degnarla di uno sguardo di traverso.

In un certo senso, Hermione era elettrizzata dal fatto che lui non riuscisse a guardarla, perché significava che aveva vinto. Era arrivata a lui. Lo aveva ferito. Era una piccola vittoria, ma comunque una vittoria.

Le poche volte in cui era stato costretto a guardarla, in quei momenti fugaci e necessari, la guardava negli occhi proprio prima di entrare nella sua mente, i suoi occhi erano morti. Senza emozioni. La sua occlumanzia si trasformò in un muro protettivo attorno a lui. Forte e impenetrabile.

No, Hermione non era dispiaciuta per quello che aveva fatto, era solo dispiaciuta per le cose che aveva visto.

Odiava il fatto che ogni volta che lo guardava e vedeva il muro di occlumanzia nei suoi occhi, tutto ciò a cui riusciva a pensare erano i frammenti di vetro e il corpo di sua madre, che giaceva spezzato tra le sue braccia. Odiava il fatto che ogni volta che lo guardava accompagnare Astoria in giro per la tenuta, tutto ciò che poteva vedere era il modo protettivo con cui l'aveva avvolta tra le braccia, come tremava mentre la sorreggeva, sussurrando promesse di tenerla al sicuro con voce rotta e spaventata.

Hermione si rammaricava del dolore, e del crepacuore che aveva visto nei suoi occhi e desiderava poterlo cancellare, cazzo, perché era tutto ciò che vedeva quando lo guardava adesso. E lo facevano sembrare più caldo, più vivo, e stavano rendendo sempre più difficile per Hermione ricordarle il demone che era veramente.

[...]

18 febbraio.

Una settimana senza Malfoy era una felicità. Una fottuta beatitudine assoluta.

Era come se fosse stata sul punto di annegare sin dal suo arrivo, e la sua assenza le avesse finalmente permesso di emergere in superficie e prendere quella prima gloriosa boccata d'aria. La sua testa si sentiva molto meglio, e la mancanza di emorragie e perdite di sangue stava a significare che le sue forze avevano iniziato a ritornare costantemente, e scoprì di non aver più bisogno delle pozioni Pepperup entro il terzo giorno dal suo congedo.

Secrets and Masks | By Emerald_Slytherin.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon