Cap 56 | Damigella in pericolo.

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1 aprile.

Sei ore. Sei fottute ore: ecco quanto tempo Draco era stato via.

Trecentosessanta minuti senza una sua parola.

Ventunomilaseicento - seicentouno, due, tre - secondi da quando aveva fatto irruzione nella fattoria ed era scomparso in una nuvola di fumo nero.

Non aveva detto dove stava andando, ma Hermione lo sapeva, non aveva bisogno di dirglielo. Lo aveva capito nel momento stesso in cui si era Smaterializzato.

Era fuori a cercare Theo.

Lei era alla fattoria solo da mezz'ora quando Malfoy, Narcissa e Blaise erano arrivati. Anche allora Hermione li stava aspettando fuori, e l'espressione sul volto di Malfoy quando era atterrato, Hermione dubitava che l'avrebbe mai dimenticato.

Sembrava così... sollevato, quando l'aveva vista aspettarlo. Il sollievo era stato evidente sul suo volto, probabilmente era la prima volta che Hermione lo guardava e pensava che fosse sinceramente felice.

Pensava ancora che tutto sarebbe andato bene. Nonostante gli intoppi nel loro piano, pensava ancora che quella di oggi fosse una vittoria per loro. Era ancora nella stessa bolla in cui si trovavano Hermione e Astoria quando si erano smaterializzate alla fattoria, una falsa realtà dove tutto andava bene e tutti erano al sicuro. Una realtà in cui solo una volta - solo una maledetta volta - avevano vinto e non era costato la vita a uno dei loro amici farlo.

Hermione odiava dover essere lei a riportarlo sulla Terra, specialmente quando tutto ciò che voleva veramente fare era seppellirsi nella bolla con lui.

Il modo straziante in cui l'espressione di Malfoy era caduta quando Hermione aveva iniziato a riferire quello che era successo – cazzo, probabilmente anche quello sarebbe rimasto inciso nella sua memoria per sempre.

Lui era rimasto in silenzio mentre lei gli raccontava cosa era quasi successo ad Astoria e come si era difesa. Rimase mortalmente silenzioso quando gli raccontò come Romy e Theo avevano combattuto per tenere a bada i Mangiamorte quando correvano per il giardino, e come... quanto coraggiosamente Romy aveva combattuto, come il piccolo elfo aveva desiderato proteggere Astoria.

Malfoy sembrava essere calmo all'inizio, raccogliendo tutte le informazioni, rigirandole silenziosamente in testa. Era ancora come una statua di marmo, ma c'era un fuoco che si stava accumulando nei suoi occhi, ogni parola che Hermione diceva come un fiammifero separato che veniva acceso, ogni nuova storia un altro carbone gettato nel fuoco e che aumentava la sua rabbia.

E c'era solo un limite che avrebbe potuto sopportare prima di esplodere.

Quando lei gli aveva raccontato cosa era successo a Romy, lui aveva trasalito. E quando lei gli aveva detto che Theo... ancora non era lì, che non si era mai smaterializzato nel rifugio e lei non aveva idea di dove fosse, lui aveva chiuso gli occhi.

Aveva preso un respiro profondo dal naso e quando aveva aperto gli occhi, il blu era scomparso, il fuoco era scomparso e rimaneva solo il grigio freddo.

Si era quasi aspettata che scomparisse in quel momento, ma non lo fece, almeno non subito. Rimase con Hermione - completamente muto - e la aiutò a far levitare Blaise dalla schiena di Narcissa e a portarlo all'interno del rifugio. Rimase finché Blaise non fu nel suo nuovo letto, e nel momento in cui Quinzel cominciò a lavorare su di lui, se ne andò di nuovo. Attraversò la casa senza dire una parola e scomparve in un forte schiocco di Smaterializzazione, e ad Hermione non rimase altro da fare se non pregare che tornasse indietro.

Per cominciare, era rimasta con Astoria in quella che avrebbe dovuto essere la stanza di Theo e l'aveva osservata dormire pacificamente.

Hermione non avrebbe voluto darle così tanti sedativi, ma vedere Romy in quello stato... non sapere cosa fosse successo a Theo... beh, Astoria era diventata così isterica che Quinzel non aveva davvero scelta.

Secrets and Masks | By Emerald_Slytherin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora