54- Volevo solo farmi notare da te.

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La campanella dell'ultima ora annuncia il momento tanto aspettato per poter tornare finalmente a casa per pranzare.
La professoressa Ross come al solito ci lascia scritti i compiti sulla lavagna ed esce silenziosamente dalla classe con il suo solito passo zoppo.
I miei compagni di classe rimettono invece tutte le loro cose all'interno degli zaini e si avviano quindi velocemente verso la porta.
Come sempre, io mi prendo il mio tempo per scrivere gli esercizi sul diario e, una volta finito, butto tutto all'interno dello zaino.

«Dai Dani, siamo sempre gli ultimi a uscire...» commenta Francesco, avvicinandosi lentamente verso il mio banco insieme ad Andrea.

«Ho quasi finito non preoccuparti.»

Per qualche minuto, cala un breve silenzio, che viene poi interrotto da Andrea.
«Ci sono novità sulla possibile sospensione di Riccardo?»

Mi volto verso il banco vuoto di Riccardo alla mia destra ed emetto un sonoro sospiro.
«No... nessuna novità...»

«E perché lui non è a scuola oggi?»

«Perché gli hanno detto di restare a casa fin quando la preside non avrà preso una decisione...»

«Ormai è certo che è stata una cosa programmata da Lucas... te l'ha confessato no?»

«Sì, André...» faccio una pausa e riporto lo sguardo verso di loro.
«Ma... non credo che la preside mi ascolterà...»

Andrea emette un sonoro sospiro ed incrocia le braccia sul petto.
«Io non ho più idee... che si fa?»

«Immagino che l'unica cosa da fare a questo punto sia convincere Lucas a confessare.» interviene Francesco con tono serio.

Rimango in silenzio ed assumo un'espressione malinconica.

Lucas...
Non si è fatto più sentire...

Sono passati tre giorni dal mio compleanno e Lucas, dal momento in cui ha lasciato la festa, non si è fatto più sentire; non ho più ricevuto alcun messaggio da parte sua.

«Non fare quella faccia, Dani...» riprende a parlare Francesco.
«Non essere dispiaciuto per quello stronzo...»

«Lo conosco da quando siamo bambini... non credo che Lucas sia uno stronzo...»

Francesco emette un sonoro sospiro e si porta una mano sulla fronte.
«Ti ha mentito, ha organizzato tutta quella storia per mettere nei casini Riccardo, ha cercato di separarvi e... ti ha pure buttato in piscina!»

«Quello... non l'ha fatto apposta...»

«Ma tutto il resto sì!» emette Francesco alzando leggermente il tono della voce.
«Dani... tu... sei sempre troppo buono... troppo ingenuo... a tratti anche troppo stupido...»

«Io... vorrei parlargli di nuovo...»

«Non credo che questo cambierebbe le cose...»

«Non hai detto che l'unico modo è convincere Lucas a confessare?»

«Sì... Ma dovremo costringerlo a farlo... non credo che lo farebbe mai di sua spontanea volontà...»

«E come vorresti fare? Prenderlo di peso e trascinarlo fino alla presidenza?» interviene Andrea con tono sarcastico.

«Mi conosci o no, Andre?» Francesco fa una pausa e si volta poi verso Andrea.
«Se voglio so essere particolarmente convincente...»

Andrea e Francesco si guardano negli occhi per qualche secondo e riportano poi entrambi lo sguardo verso di me.

«Dani...» riprende poi a parlare Francesco.
«Dobbiamo costringerlo a confessare... È l'unico modo...»

«Forse...» faccio una pausa e mi alzo dalla sedia.
«Non ci sarà bisogno di costringerlo...»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Where stories live. Discover now