3-Incantesimo

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È probabilmente la prima volta in cui non riesco a prestare attenzione alle lezioni. Ho sempre visto la scuola e le lezioni come qualcosa di importante e per questo motivo ho sempre dato il massimo nello studio, nei progetti e in tutto ciò che aveva a che fare con la scuola. Ovviamente per questo, sono sempre passato come il secchione della classe ossessionato con lo studio, ma in ogni caso non ci ho mai dato troppo peso.

Non ho mai trovato troppo pesante seguire le lezioni però stavolta... stavolta è diverso...
È come se qualcuno mi avesse teletrasportato in un'altra dimensione.
Non sono riuscito a concentrarmi nemmeno per un momento e ho finito per non prendere neanche un appunto e di non seguire affatto le lezioni.

Nonostante avessi provato più volte a concentrare la mia mente altrove, nei miei pensieri continuava ad apparire quello sguardo, lo sguardo di Riccardo.
Non sono riuscito a togliermelo dalla testa nemmeno per un momento.
È stato come se in quel momento qualcosa mi avesse ipnotizzato e fossi rimasto in uno stato di trance.

Durante l'intervallo, come a suo solito Riccardo, è uscito dalla classe; non si sa dove vada e ritorna sempre qualche minuto dopo la campanella che indica la fine dell'intervallo.

Io invece sono rimasto in classe e, come sempre, Andrea si è avvicinato al mio banco insieme a Federico e Francesco. Non so esattamente di cosa abbiano parlato, non sono riuscito a mantenere la mia concentrazione nemmeno su di loro e questo Andrea l'ha notato, perché ha provato più volte ad attirare la mia attenzione dandomi dei colpetti con le dita sulla fronte.
La cosa funzionava per qualche minuto, ma subito dopo la mia mente tornava a perdersi.

La mattinata è passata in questo modo e sono stato talmente tanto al di fuori dalla realtà che quasi non mi rendo conto della campanella dell'ultima ora.
Riccardo si alza dalla sedia con lo zaino su solo una spalla, supera la mia sedia e si proietta verso la porta della classe per uscire.
Io rimango per qualche minuto immobile seduto, con lo sguardo rivolto verso la porta. Mi sento ancora la testa altrove.
Gli altri miei compagni iniziano a uscire dalla classe.

Andrea si avvicina al mio banco e mi da una pacca sulla spalla che riesce finalmente a riattivare il mio cervello.
Lo strano stato di trance sparisce improvvisamente.

«Sveglia bel addormentato! Dobbiamo uscire.» fa una pausa e mi guarda con aria preoccupata.
«Ma che hai oggi? È da dopo l'intervallo che ti osservo e sei rimasto nel tuo mondo per tutto il tempo con una faccia imbambolata.»

Non lo so. Non so che cazzo sia successo.

Socchiudo leggermente gli occhi.
«Non lo so Andrè, è successa una cosa strana. Non sono riuscito a concentrarmi, continuavo a pensare a...»

Hey frena!
Non posso dirglielo.
Non gli posso di certo dire che il mio pensiero fisso per tutto questo tempo sono stati gli occhi di Riccardo...
Probabilmente mi prenderebbe per cretino.

«A chi stavi pensando?»

Andrea alza un sopracciglio in un'espressione confusa. Mi guarda per qualche secondo poi la sua espressione cambia in un sorrisetto malizioso.
«Ti sei preso da qualcuna? Ti ho visto stamattina parlare con Carlotta e Serena. Chi ti piace delle due?»

Alzo gli occhi al cielo.
«Nessuna delle due, hai capito male.»

Mi alzo dalla sedia, recupero il mio quaderno dal banco e lo butto dentro lo zaino.

«Se vuoi un consiglio Dani, se ci devi provare con una delle due io ti consiglio Carlotta, tra le due è quella più carina e con le tette più grosse.» Andrea porta le mani davanti al petto e fa il segno di una palpata al seno, mantenendo la sua espressione da pervertito.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Where stories live. Discover now