37.5- Pericoloso.

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Mi ritrovo sempre nello stesso luogo.
Buio, da solo e senza alcun rumore di sottofondo, nemmeno i miei passi fanno rumore.
Non so definire esattamente che posto sia, quello che so è che sono da solo, immerso nella più completa oscurità.
Cammino, ma non so dove sto andando per via del troppo buio.
Non provo paura, il buio non mi terrorizza anzi, in realtà, non riesco proprio a provare niente.
Niente emozioni.
Assolutamente niente.
Vado avanti con completa indifferenza.

"Che ci faccio qui?"
"Perché continuo a camminare? Alla fine è inutile... non riesco a vedere nulla. Forse dovrei solo fermarmi e rinunciare no?"

Mentre cammino, continuo a ripetermi queste frasi nella mia mente, più e più volte fin quando, all'improvviso, sento una voce provenire da qualche parte:

«Tu non vuoi davvero rinunciare!»

A qualche metro di distanza da dove mi trovo io, comincia a sprigionarsi una luce sempre più potente e luminosa, quasi accecante.

«Rick! Tu non devi rinunciare!»

La luce mette in evidenza una figura maschile messa di spalle.
La voce proviene da quest'ultimo e, osservandolo con più attenzione, mi rendo conto che si tratta proprio di lui.

"Dan..."

«Rick... Tu...»
Daniel si volta verso di me e mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi.
«Tu ce la puoi fare Rick! Perché tu... tu sei forte!»

"Dan!"

Comincio a correre più veloce che posso fin quando non arrivo da Daniel e lo stringo in un forte abbraccio.
Il mio cuore viene riempito da un mare di diverse emozioni tutte insieme e sento la mano di Daniel appoggiarsi dolcemente tra i miei capelli e le sue dita incrociarsi con essi.

La luce, inizia pian piano a farsi sempre più intensa e va a sostituire lentamente l'oscurità ma, ad un certo punto, comincio a sentire in me una strana sensazione oppressiva al petto e una voce bassa e metallica comincia ad emettere degli strani versi.

«ChE CoSa?!» la voce fa una pausa ed emette una sonora risata.
«Tu NoN sEi DiVeRsO Da TuO PaDrE!!»

"No... non è vero!"

«No?! AlLoRa GuArDa CoN i TuOi OcChI!»

In un attimo, la luce viene nuovamente sostituita dall'oscurità, ma stavolta, si tratta di un'oscurità diversa, un buio, che va lentamente a colorarsi di rosso.
La mia vista è offuscata, non riesco a riconoscere nulla, fin quando non percepisco qualcosa di umido sulle mie mani e i miei occhi iniziano lentamente a mettere a fuoco il tutto.
Mi ritrovo in ginocchio, con le mani e i vestiti sporchi di sangue.

"Cosa?!»

«R-R-Rick...»
Daniel sussurra il mio nome quasi a fatica ed io abbasso lentamente lo sguardo verso il pavimento, trovandolo disteso a terra, in una pozza di sangue.
Sul suo volto è stampata un'espressione triste e distrutta dal dolore e dai suoi occhi sgorgano numerose lacrime, una dopo l'altra.
Un rivolo di sangue, scende lentamente dalla sua bocca tremante, andando a colorare di rosso la sua pelle pallida.

"Dan... No... Io-"

«R-Rick... I-io... credevo... credevo in te... Perché... p-perché mi... mi hai fatto questo?»

"No! Non sono... Non sono stato io!"

«Tu SeI eSaTtAmEnTe CoMe QuEl PaZzO dI tUo PaDrE! AvEtE lO sTeSsO sAnGuE!»

"No! Non è vero! Questo... non può essere reale!"

«ReAlE o No, PrImA o PoI aCcAdRà!»

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Where stories live. Discover now