27- Rimani qui con me.

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//ATTENZIONE QUESTO È UN CAPITOLO R18. SI SCONSIGLIA LA LETTURA DEL CAPITOLO DA PERSONE MINORI DI 18 ANNI.\\

Non sono mai stato bravo a dire bugie.
Ogni volta che ci ho provato, o sono stato scoperto subito, o comunque non sono mai riuscito a convincere del tutto una persona.

In questo momento non ho la minima idea di cosa devo dire.
La preside ha offerto questa opportunità ad Andrea e Riccardo per non sospenderli, se capirà che Andrea non è qui perché non vuole più partecipare alla mostra sarà un grosso problema.

Dobbiamo inventarci qualcosa.

Mi volto lentamente verso Francesco e noto che anche lui ha un'espressione alquanto preoccupata e mantiene lo sguardo fisso verso la preside.

Riccardo avanza verso di lei e sbuffa con fare annoiato.
«Che ci fai qui?»

«Rick, ti ho già detto che a scuola devi darmi "del lei" e comunque, sono venuta a vedere come ve la state cavando.»

Io e Francesco ci scambiamo uno sguardo d'intesa e ci dirigiamo lentamente verso di lei che appena ci vede ci saluta e pone la fatidica domanda.

«Dov'è Andrea? Non c'è oggi?»

Accidenti...
Io non so cosa dire!
Cosa posso inventarmi per "coprire" Andrea?!

Continuo a pensare a qualcosa di convincente da poter dire alla preside ma vengo anticipato da Francesco.

«No oggi non c'è, non stava bene ed è rientrato a casa.»

Bravissimo Fra!

«Oh... mi spiace poverino, che cosa aveva?» chiede la preside, assumendo un'espressione preoccupata.

«Un po' di nausea, ma niente di grave penso.» risponde Francesco mantenendo il suo tono serio e convincente.

La preside sposta lo sguardo da Francesco verso di me e accenna un sorriso.
«In generale come vanno le cose qui?»

«Beh... ehm... per il momento direi bene. Abbiamo stabilito a ciascuno un compito e ci stiamo dando da fare...»

«Mi fa piacere sentirlo!» la preside fa una pausa e si volta verso Riccardo.
«Dimmi Daniel, mio nipote sta creando problemi?»

«Cosa?! Suo nipote?!» interviene Francesco con tono estremamente sorpreso e confuso.

«Reagiscono tutti così quando lo si viene a sapere...» faccio una pausa e riprendo poco dopo. «Comunque no, nessun problema.»

«Buono a sapersi... continua a comportarti bene Rick!»

«Mi hai preso per un bambino?» pronuncia Riccardo con tono infastidito.

«A volte sai essere peggio di un bambino.» la preside fa una pausa e rivolge nuovamente lo sguardo su di me.
«Mi dispiace per Daniel che deve sempre farti da babysitter.»

Riccardo assume un'espressione sempre più infastidita mentre io ridacchio divertito.

«Non gli sto facendo da babysitter... gliel'ho detto va tutto bene.»

«Tu hai una grande pazienza... quasi ti invidio Daniel! Riccardo è fortunato ad avere un amico come te che riesce a sopportarlo.»

«Sta zitta vecchia.» Riccardo fa una pausa e assume un'espressione seria.
«E comunque lui non è un amico, lui è il mio ragazzo.»

Co-cosa?!
COSA STAI DICENDO DAVANTI A TUTTI RICK?!

Rimango completamente bloccato dall'imbarazzo e sento le mie guance infiammarsi violentemente.

Vorrei solo starti accanto. (In Revisione) Where stories live. Discover now