37.

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Fred si stava agitando nel letto, probabilmente suo cugino, e migliore amico, si era addormentato con lui.

Una presenza alla sua sinistra gli faceva intuire questo aspetto, ma non aveva assolutamente voglia di aprire gli occhi per constatarlo di persona.

-James, vai nel tuo letto.

Quest'ultimo pareva non aver voglia di rispondere, probabilmente stava ancora dormendo.

Weasley provò ad allontanarlo dal suo corpo, era letteralmente attaccato al suo fianco.

Ma non ne riconobbe la fisionomia maschile, che a James fossero cresciute le tette?
Probabilmente aveva bevuto qualcosa di sbagliato perchè quello che stava stringendo con la mano in quel momento sembrava proprio una misura anche abbastanza abbondante.

-Weasley, se devi fare le cose le fai bene.

Una voce femminile lo interruppe, si costrinse ad aprire gli occhi e notò la figura di Alexis, con trucco sbavato ed un vestitino ascellare che le era risalito fin sopra l'ombelico.
Senza dubbio una bella ragazza.

-O approfondisci quello che stavi facendo o la pianti.

La vocettina stanca lo stava confondendo. Provava un leggero malditesta, generalmente lui e gli alcolici non avevano un brutto rapporto, a quanto pare non era altrettanto per Alexis.

-Smith, vomiteresti peima ancora di iniziare, hai una cera pessima.

La ragazza si imbronciò incrociando le braccia al seno per poi alzare lo sguardo verso il soffitto.
Avrebbe dovuto vendicarsi di questa sua schiettezza, lei era figa sempre.
Se lo ripetè come un mantra.

Nonostante la mano di Fred non si fosse spostata di un millimetro dalla sua scollatura, facendo notare l'evidente differenza tra la sua pelle olivastra e quella del giovane Weasley, molto più scura.

Mantenne il broncio fino a chè non trovò il viso del nemico a pochi centimetri dalle labbra, la osservava ancora assonnato.

-Se devo riscuotere la scommessa voglio farlo quando sei in grado di sentirlo meglio, così scoprirai che quello che si dice in giro è vero.

Sbuffò allontanando lo sguardo dal viso che le invadeva la visuale diretta.

-Ho sempre creduto poco che le dimensioni dipendessero dal colore della pelle.

Rose entrò nella stanza in quel momento, vestita di tutto punto e con i capelli ancora legati sulla testa per non doverli bagnare nella vasca.

-Ci siamo anche noi, dieci minuti, usciamo e potete tornare a parlare di dimensioni e colore.

Scorpius la guardò interrogativo uscendo dal bagno.
Cosa stavano pensando quei due?

La rossa prese dal baule un pacchetto di compresse, porgendole poi ai due ragazzi ancora stesi.

-Non mi metterò a cantarvi la serenata, ma queste vi saranno utili almeno per la testa. Almeno per Alexis. Te Ferd, ci sei caduto dentro da bambino.

Rose alzò lo sguardo al soffitto per far capire al cugino che il suo rigonfiamento era abbastanza evidente da sotto il tessuto dei jeans.

Si voltò verso il suo ragazzo chiedendogli di uscire, venendo poi trascinata dalla sue braccia fuori dalla porta, ancora non ci credeva.
Avevano condiviso attimi passionali dentro quel bagno, scambiandosi baci fugaci e carezze in punti più o meno nascosti.

Erano entrambi allegri in quel momento.
Scorpius aveva avverato i suoi desideri degli ultimi tre giorni e Rose sembrava esserseli goduti senza ripensamenti o accenni a quello che accadde anni prima.

Una volta usciti dal rosone di Serpeverde la prese in braccio sotto non poche lamentele.

Stavano andando in infermeria per far vedere la situazione del braccio e della cassa toracica a Madama Chips.
Sarebbe stato sconveniente in quel momento fare uno sforzo che avrebbe tornato ad aggravare la situazione.

You're My Mirror |ScoroseWhere stories live. Discover now