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Hermione osservò la figlia scendere le scale, la mano sinistra era stretta con quella di Scorpius, un sorriso le arricciava le labbra mentre scherzavano su qualcosa, lo vedeva dai loro sguardi.

Scorpius non aveva mai preso lezioni per la lettura della mente, non che lei lo sapesse almeno, ma era sicura che si stessero parlando con il pensiero.

La donna mandò giù un sorso di Scotch, gentilmente offertole dal signor Malfoy.
Le aveva detto che intanto che aspettava poteva consolarsi con qualcosa che non fosse Whiskey incendiario di sottomarca, e così fece.

-Se dovessi ascoltare i tuoi consigli, ogni volta, finirei in un tribunale, ubriaca, a spiegare il perchè avessi imballato con la 500 il padre di mia figlia.

Draco sorrise, mantenendo lo sguardo sui loro figli, i quali si erano accomdati su una poltrona, a fare qualche gioco con i cugini, a cui Rose ovviamente si estraniava dal partecipare, essendo a conoscenza delle carte avversarie senza dover muovereun muscolo.
Ma i cugini non sapevano che stava aiutando Scorpius nella sua impresa, del resto era pur sempre una serpeverde.

-Lo hai detto a Scorpius?

Draco annuì, lui ed il figlio non avevano segreti.

-Sì, sai com'è, mi stava parlando di tua figlia, doveva saperlo, o qualcosa mi dice che lo avrebbe imparato lo stesso.

Hermione bevve il bicchiere tutto in un sorso.

-Scorpius ha preso lezioni di lettura della mente? Sono sicura che quei due gliela stiano facendo sotto il naso.

Malfoy rise con gusto, fino a chè i cugini Weasley non se ne sarebbero accorti lui di sicuro non avrebbe detto nulla.

-No, ma credo che Rose sia un buon motivo per esercitarsi ed imparare, almeno per lui.

Hermione rabboccò il bicchiere, aspettando il momento di smarrimento che le aveva dato leggere la graduazione alcolica di quella bottiglia così bella, elegante.

-Ci provai anche io, per riuscire ad esserle più vicina, volevo si sentisse meno diversa, ma non ho avuto mai grandi risultati.

Draco terminò il suo liquido ambrato, tornando a versare le due dita di distillato che il galateo voleva, per bicchiere.

-Non che tu ne abbia bisogno, sei troppo logica per riuscirci.

La Granger si indispettì, non sapendo se fosse uno sminuire le sue capacità, o un complimento.

-Tu ci riesci quindi?

Arcuò un sopracciglio moro, notando il sorrisetto dell'interlocutore, il quale non staccava gli occhi dai figli, che stavano vincendo più di ciò che la fortuna poteva concedergli.

-Ci riuscivo, con Astoria, lei era molto espressiva, spesso tendeva a lasciare le sue barriere mentali basse, soprattutto da giovani, poi con la malattia cercò di tenermi all'oscuro sul suo stato il piu possibile.

Hermione sembrò sciogliersi, avrebbe voluto questa complicità tra lei e Ron, eppure non aveva tempo a sufficienza per stare dietro a tutti i capricci dell'uomo, e lui era troppo pigro per volersi mettere nei suoi panni.

Draco notò lo sguardo basso, come lo notò Rose, dall'altro capo della stanza. Sua madre stava reagendo agli stimoli dell'alcol, amplificando le proprie emozioni.

Proprio come zio George: si stava dichiarando, con accento strascicato, ad un'arrabbiatissima Angelina, essendo che gli occhi del Weasley non si erano mai puntati più in sù del petto della donna.
Zia Audrey osservava con aria sognante, sperando che Percy fosse in grado di una simile dichiarazione d'amore.

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