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Stavano immergendo le spillette nel liquido che le avrebbe rese fluorescenti al buio, Scorpius aveva avuto una bella idea a riguardo, fornendo il secchiello per ultimare l'opera.

-Hai una bella vista da qui.

Rose annuì,lasciando che il legno si asciugasse. Il loro appartamento era vicino ad uno dei parchi più grandi della città, leggermente in periferia, ma comunque una zona tranquilla. Era raro che Rose venisse disturabata da troppi pensieri, al piano inferiore vi era solo Elizabeth, una signora di sessant'anni. Da giovane faceva la ballerina nei musical, ancora oggi si dilettava a cantare in giro per casa con aria felice.

-Lo so, Perla ha trovato un paio di corteggiatori questa notte. Due gufi grandi almeno il triplo di lei la osservavano fuori, sulla ringhiera.

La ragazza indicò il balcone sentendo i pensieri del fidanzato defluire alla piccola barbagianni.
Esisteva una specie mista tra barbagianni e gufo comune?

-Non ci pensare neppure, io non la lascio libera così piccola, chissà cosa potrebbe farle un bestione del genere.

Scorpius annuì sorridendole. Loro due avevano poco più di sedici anni, si passavano una decina, abbondante, di centimetri di differenza in altezza, e ad occhio e croce Rose poteva pesare tre quinti di lui. In quel momento si sentì lui un bestione.
La ragazza fece ruotare gli occhi al soffitto, rientrando nella stanza e appoggiandosi sul letto di schiena.

Era ben lungi dall'essere un bestione quel ragazzo, nonostante gli allenamemti di quidditch di sicuro non lo si poteva definire un culturista.

-Stai sminuendo la mia forma fisica, Rosaline?

Lei sorrise quando la ricoprì completamente con il suo corpo.

-No, assolutamente, anzi. Penso che tu sia ben calibrato anche con i muscoli. Una combo veramente ben riuscita.

Lui avvicinò il viso alle labbra a cuore.
Gli erano mancate quelle labbra. Il loro sapore dolce e la consistenza morbida.

La assaporò con calma passando una mano per la coscia fino al polpaccio della ragazza in una carezza  che ripetè un paio di volte, mandando in tilt i pensieri di Rose.

-Non so come vivessi prima del tuo sguardo.

Nessuno la vedeva, ed il fatto di essere rimasta presente alla vista del ragazzo la destabilizzava tutt'ora.
Lui era esattamente ciò che le mancava.

-Benissimo, ma con me lo fai meglio.

Lui sorrise ancora sulle sue labbra, facendole poi scorrere per il collo.

Brividi le correvano per tutto il corpo, lasciando poi che venissero raggiunti da entrambe le mani pallide del ragazzo, strisciavano lungo le braccia, percorrendo la pelle candida.

-Non so come farei senza di te, d'ora in poi, Rosie.

Si fermò di torturarla di sensazioni per poterla guardare negli occhi.
Gli sembrava di amarla.

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Hermione entrò in casa dopo essersi smaterializzata, trovando la figlia ed il fidanzato intenti a tagliare dei rotolini di alghe pesce e riso, ridendo per la forma che quelli del ragazzo avessero assunto.
Non parlavano tra di loro, ma si capiva perfettamente che le loro menti non si fossero staccate per un momento, erano complici.

-Buonasera splendori, cosa combinate nella mia cucina?

Rose alzò lo sguardo sulla madre, salutandola con le mani sporche di riso, ed un sorriso enorme stamapto negli occhi.

Dopo poco si presentò alla porta Draco, con una bottiglia di Scotch in mano. Uno dei migliori a sua opinione.

-Scorpius, dovresti cominciare a cucinare anche a casa ogni tanto.

You're My Mirror |ScoroseWhere stories live. Discover now