12.

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Ogni prova pratica di Lumacorno, Rose sembrava una pazza.
Scuoteva la testa come se stesse andando ad il ritmo di una musica sconosciuta, con il labiale ripeteva formule e numeri di qualsivoglia materia. Tutto per poter fare uscire i pesnieri che le andavano ad intaccare la sicurezza, a distrarla.

Rose era capacissima in pozioni, ma ciò che defluiva dalla mente degli altri la destabilizzava e deconcentrava.

Non si accorse neppure dello sguardo di Malfoy, che di fianco a lei aveva praticamente terminato la pozione.

Albus tentava di farsi dire i passaggi dal compagno di banco, Nott, che era messo peggio di lui.

Quando il biondo notò che Rose era ormai a buon punto consegnò il suo calderone, aspettandola fuori.

Non attese più di un paio di minuti che la chioma rossa comparve.
Non si fermò, continuando a camminare con passo spedito verso l'esterno, doveva allontanarsi il piu possibile dalla gente. Ma Scorpius la seguì lo stesso.

Una volta giunti nel giardino lei rabbrividì al freddo pungente, forse non era stata una grande idea uscire nelle sue condizioni.

-Rose?

Sapeva che era da qualche parte, ma non era sicura se fosse nella sua testa quella voce, o vicino a lei.

-È un incubo, ogni volta che faccio pozioni sento solo i pensieri impanicati degli altri e io mi agito, perchè sono emotiva e non devo esserlo.

Le si piazzò davanti, abbracciandola, ponendo il braccio attorno al suo collo scoperto.
Stava tremando.

-Rose, tranquilla.

Voleva toglierle quel senso che la opprimeva, voleva aiutarla in qualche modo, ma non sapeva ancora come.

Lei si lasciò scaldare dalle braccia del platinato ed infilò le mani tra la camicia ed il pullover del ragazzo, per godere maggiormente del calore.

-Cara e Alexis torneranno in camera oggi pomeriggio?

Lei alzò lo sguardo stupita.
Sapeva che lui fosse avvezzo ai dispositivi elettronici babbani, ma che addirittura fosse munito di un computer per potervi guardare i film le sembrava strano.

-Saranno in camera fino alle cinque, dopo avranno i corsi di recupero.

Le sorrise alzando lo sguardo verso il cielo.
Le avrebbe lasciato scegliere il film, oggi si sentiva gentile.

-Se ti dovessi presentare in camera mia con la cioccolata calda, non mi lamenterei. Ma ricordati la mia promessa di stamane.

Lui ridacchiò sciogliendo la stretta attorno alla ragazza.

-Magari a quella ci potresti pensare tu?

Lei assottigliò gli occhi con fare minaccioso, ma lui non la smetteva di fare quella espressione.

-Va bene, ma smettila.

Lui alzò le mani in segno di protesta, come la principessa ordinava.
Scoppiando poi a ridere, e lei si sentì piu leggera.
Le ricordava sua madre, ma non aveva quel senso di tristezza.

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Rose mollò il cellulare dentro ad il primo cassetto, nella custodia in cui lo riponeva sempre.

Cara e Alexis stavano parlando di ragazzi, i loro pensieri non erano dei più lunsighieri, soprattutto davanti allo specchio, in cui sminuivano il corpo dell'altra in una gara a chi risultasse più avvenente delle due.

Ma ben presto lasciarono Rose a ordinare la camera.

Capitava spesso che d'inverno lei si portasse la cioccolatiera in camera, a volte ne avevano anche usufruito. Lei aveva una madre mezzosangue quindi era piu avvezza a quegli oggetti.
Così non fecero domande quando la notarono in funzione, con le tazze ordinate al suo fianco e un barattolo di Marshmellow dai colori pastello.

You're My Mirror |ScoroseNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ