Capitolo 6

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Martina's P.O.V.

"Tini, torni con noi a casa?" mi chiede Cande fuori dalla nostra aula, mentre ci dirigiamo verso l'uscita.

"Ehm no, ho delle cose da fare" mi sistemo meglio lo zaino sulla spalla. "Grazie lo stesso" aggiungo cordialmente.

"Stavo pensando" esordisce Mercedes, interrompendoci.

"Ah tu pensi?" la prendo in giro come al nostro solito, ricevendo una boccaccia come risposta.

"Dicevo" riprende il discorso alzando gli occhi al cielo. "Dovremmo organizzare un pomeriggio di sole ragazze, che ne dite?" propone poi, facendo annuire Cande.

"Certo, ottima idea" si esalta subito la rossa, mettendo le braccia sulle nostre spalle.

"Di che parlate?" ci raggiunge Lodo, seguita dagli splendidi quattro.

"Stiamo organizzando una serata solo per noi ragazze" risponde Mechi affiancando mio fratello per lasciargli un dolce bacio sulla guancia.

"Solo voi ragazze?" alza un sopracciglio Fran, mentre stringe a sé la sua bella fidanzata.

"Si, solo noi" ribatte la bionda, ma ad interrompere il momento è il mio cellulare che inizia a squillare.

"Scusate, io devo assolutamente andare, ci vediamo dopo" saluto velocemente il gruppo e, senza aspettare una risposta da parte loro, corro verso la fine della strada dove un'auto nera è ferma ad aspettarmi.

"Ehi Tini, com'è andata a scuola?" mette subito in moto l'uomo.

"Tutto bene nonno, tu come stai?" gli chiedo mentre mi allungo verso il sedile posteriore per prendere il borsone e lasciare, al suo posto, lo zaino di scuola.

"Martina, stai composta" mi rimprovera dolcemente.

"Ho fatto, ho fatto" mi ricompongo sul mio posto e controllo che nel borsone ci sia tutto il necessario.

"Sei proprio come tua nonna" sospira mantenendo lo sguardo fisso sulla strada. La mia attenzione viene catturata da due figure che camminano lungo la strada, Melanie ed Heliana. E' una settimana che non mi si avvicinano e continuano a snobbarmi, precisamente dallo scorso venerdì, quando non mi sono presentata alla sua festa per passare la serata a casa di Candelaria e Jorge. "Un'eterna bambina, proprio come lei" aggiunge riportandomi alla realtà e facendo sì che un debole e dolce sorriso nasca sulle mie labbra, al bel ricordo che conservo di mia nonna. Lei era così sincera, semplice, spontanea e di una dolcezza unica. E la sua voce, pura magia.

"Mi manca tanto" sussurro senza pensarci. Mia nonna era una donna fantastica, che amava la vita e la viveva a pieno. Era sempre felice e i suoi modi di fare erano in grado di sollevare il morale e migliorare la giornata a tutti.

"Anche a me bambina, manca tanto anche a me" borbotta a bassa voce il nonno e vorrei sotterrarmi per aver parlato a sproposito. Inizio, infatti, a mordicchiarmi le pellicine delle dita per evitare di dire altro. "Eccoci arrivati" annuncia poi accostando l'auto davanti l'imponente edificio.

"Grazie nonno, ci vediamo dopo" gli soffio un bacio appena scendo dall'auto e lui ridacchia teneramente.

"A dopo Tinita, salutami Miranda" dice poi prima di ripartire e allontanarsi lungo la via. Miranda era la migliore amica della nonna, nonché mia insegnante di danza da quando ero piccola. Con la nonna venivo sempre qui, finché non decisi di prendere lezioni anche io.

"Ciao Miri" la saluto chiamandola con il suo diminutivo.

"Ciao tesoro, come stai?" mi sorride teneramente. Nonostante l'età si mantiene bene, anzi benissimo viste le coreografie che idea per me e per le altre studentesse. "Ho una bella notizia per te" aggiunge senza lasciarmi rispondere.

"Allora dimmi, non lasciarmi sulle spine, forza!" la sprono a parlare, facendola ridere.

"Ah cara, sei proprio uguale a Cami" scuote la testa sorridendo la bionda. "Un mio vecchio amico verrà a qui a vederti... e ad ascoltarti" mi spiega lasciandomi stranita. Di quale amico parla?

"Chi? Cosa? Quando?" chiedo a raffica, mentre la mia mente inizia a viaggiare.

"Pedro Jimenez. Verrà qui per ascoltarti cantare e per vedere una delle tue coreografie. Proprio oggi, Tini" risponde ridendo.

"Pedro Jimenez?" domando curiosa, non l'ho mai sentito nominare.

"Oh si, è un importante collaboratore della sede argentina della Hollywood Records" mi spiega con uno strano sguardo complice. Sgrano gli occhi incredula. Non ci posso credere. Non riesco a pronunciare mezza parola, resto immobile davanti a Miranda, con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta, mentre la migliore amica di mia nonna mi guarda sorridente. "Tini, ci sei?" mi sventola una mano davanti agli occhi per riportarmi con i piedi per terra.

"Ehm si... L'H-Hollywood R-Records?" chiedo incredula. Non posso crederci, è incredibile.

"Si, cara... è un mio vecchio amico, lo conosceva anche tua nonna" mi sorride la cara Miranda, affiancandomi e prendendomi sotto braccio. "Vieni" mi conduce poi verso lo spogliatoio. Mi cambio velocemente indossando un top e un paio di pantaloncini da calcio di mio fratello, sono molto più comodi e larghi. Indosso anche un paio di calzettoni che arrivano al polpaccio e dopo aver messo una felpa, lego i capelli in una semplice coda alta. Mi do un'ultima sistemata davanti allo specchio prima di entrare in sala, dove vi trovo solo Miranda e un uomo alto e robusto, sulla sessantina. "Oh Martina, eccoti" la bionda si alza dalla sua poltrona e mi viene incontro. "Lui e Pedro Jimenez, l'uomo di cui ti ho parlato" mi presenta l'uomo dai capelli brizzolati, mettendosi dietro di me e poggiando le mani sulle mie spalle.

"Piacere di conoscerla" dico ostentando sicurezza, anche se, ad essere sincera, sono leggermente agitata. Leggermente, sia chiaro.

"Il piacere è mio, Martina. Miranda mi ha parlato molto di te" dice con calma l'uomo.

"Ehm... Martina, perché non fai un po' di riscaldamento? Nel frattempo noi andiamo a prenderci un caffè, che ne dici?" propone Miri, facendomi annuire.

"Certo, andiamo" concorda il signor Jimenez, accompagnando la direttrice della scuola fuori dalla sala. Mi siedo in terra per riscaldarmi un po' prima dello pseudo provino che terrò tra qualche minuto. Devo riuscire a mantenere il sangue freddo. Indubbiamente è un'occasione molto importante per me e non posso lasciarmela sfuggire, ma devo mantenere la calma. Non posso negare di essere emozionata per questo, ma rimanendo lucida avrò più opportunità per riuscirci.

"Pronta?" dopo circa dieci minuti i due ritornano in sala.

"Si, sono pronta" rispondo sicura di me alla bionda, che mi sorride con fare incoraggiante.

"Cosa ci canti?" chiede poi, prendendo posto alla sua solita poltrona, affiancata dal signor Jimenez.

"Finders keepers" mi avvicino alla cassa e ci collego il mio cellulare, facendo partire la base della canzone composta da me. La coreografia di questo pezzo è una delle mie preferite ed è tutto merito di Miranda, che mi ha aiutata ad idearla.

"Fantastico" esclama la donna, strizzandomi l'occhio.

"I follow the leader
And my heart's the leader today
It's been a long road
We found love
No one can take it away
Finders keepers!" la base finisce quando io sono al centro della sala e le mani ferme sui fianchi. I due spettatori si alzano in piedi applaudendo, mentre io cerco di regolarizzare il respiro.

"Sei tu!" esclama il signor Jimenez. "Sei tu la voce che stavamo cercando!" ribadisce alzando il tono della voce.

"Lo sapevo" sorride orgogliosa Miranda, correndo ad abbracciarmi. Rimango immobile non riuscendo a credere a quello che sta succedendo. La mia mente è confusa e la vista offuscata dalle lacrime. Miranda mi stringe a sé continuando sorridere, mentre l'uomo muove la bocca, ma non riesco a capire quello che dice. Contratto. Casa discografica. Album. Tour.

Il mio sogno si sta realizzando.

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N. A.
Ciao a tutti!
Sono riuscita ad aggiornare subito questa volta. Contento, Alezamp ?
Questo capitolo è dedicato interamente alla nostra Tini, che sta per realizzare il suo sogno. Spero che vi sia piaciuto, anche se non mi convince più di tanto. Fatemi sapere cosa ne pensate con un voto ed un commento.
Alla prossima!

Fran🤍

Princesa// JortiniWhere stories live. Discover now