Capitolo 3

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Martina's P.O.V.

Ed eccoci nell'ufficio del preside. Non sono mai stata richiamata dal signor Heredia e oggi è la mia prima volta, in quattro anni, che entro in questo ufficio. Non c'è mai stato un motivo valido per metterci piede, anche perché incute abbastanza timore. Tutto così imponente e i suoi piccoli occhi scuri, nascosti dietro ad un paio di occhiali da vista, scrutano attentamente i sei ragazzi difronte a sé e i due professori che ci hanno accompagnati.

"Perché sono qui? Io non c'entro nulla" borbotta Melanie, sbuffando.

"Brutta stronza, mi hai chiuso nello spogliatoio delle ragazze" ribatte prontamente Candelaria. Cerco di trattenere il sorriso, nessuno prima d'ora ha mai risposto così a Melanie. Nessuno ne ha mai avuto il coraggio. E' ricca, viene da una famiglia importante e conosce tutta la nazione... sarebbe impossibile mettersi contro di lei.

"Signorina, moderi il linguaggio" la rimprovera il preside, mentre il ragazzo dagli occhi verdi tiene Candelaria per i fianchi.

"Signor preside, io non ho colpe, lo giuro" assume la faccia da leccaculo, la bruna, mettendo su addirittura il musetto. "Io non mi sono staccata un attimo da Heliana, vero?" cerca conferma nella sua spalla destra, o meglio dire schiavetta. Mi dispiace per Heli, alla fine è solo una ragazza con poca personalità che ha paura di Melanie. Ok, forse non sono nella posizione giusta per parlare, ma io sono amica di Melanie perché mi serve. E' vero, può sembrare una cosa cattiva, ma lei è l'unico trampolino di lancio che ho per arrivare al mio obiettivo. Ho un sogno e poche persone mi appoggiano, i miei amici e mio fratello. I miei genitori vogliono che intraprenda gli studi di giurisprudenza e seguire le orme della famiglia Stoessel-Mulzera, ma non è ciò che voglio.
Io voglio cantare, ballare, esibirmi su un palco. Voglio passare giornate intere a comporre le mie canzoni, suonarle e provarle, montare le coreografie. Ma non ho i mezzi. I miei non mi appoggiano e se scoprissero che frequento una scuola di arti dello spettacolo mi farebbero fuori, è per questo che ogni pomeriggio vado a studiare da Mechi. Melanie è la figlia di un importante produttore discografico e la sua amicizia potrebbe ritornarmi utile.

"Si, confermo" asserisce Heliana, mentre Candelaria sembra ribollire dalla rabbia, pronta ad avventarsi sulle due more.

"E' Martina che ho perso di vista per qualche minuto" dice pensandoci su, Melanie. Contemporaneamente, io, mio fratello, Candelaria e occhi verdi, sgraniamo gli occhi increduli davanti alle parole del capitano delle cheerleaders.

"Si si, confermo anche questo" l'appoggia prontamente Heliana.

"E lei signorina, cos'ha da dire in merito?" volge il suo sguardo a me. Mi guardo intorno spaesata, non sapendo che fare, ma alla fine confesso.

"Si, sono stata io" sussurro appena, lasciando a bocca aperta i presenti, escluse Melanie ed Heliana, che sorridono soddisfatte.

"Oh... bene" rimane senza parole il signor Heredia. "Chiudere una sua compagna negli spogliatoi è piuttosto grave come cosa e forse dovrei sospenderla, ma so che lei è una brava studentessa, signorina Stoessel" le mie mani si stanno stritolando a vicenda, sono fredde e sudate. Temo per la mia incolumità, dopotutto alla scuola ci tengo e anche ad avere la fedina pulita. "Quindi chiuderò un occhio, ma solo per questa volta" il mio cuore ricomincia a battere, quasi regolarmente. "Tuttavia non resterai impunita, rimarrai a pulire la palestra dopo gli allenamenti, per due settimane" conclude ed io torno a respirare.

"La r-ringrazio" balbetto leggermente.

"Bene, andate pure" ci congeda il preside, invitandoci ad uscire.

"Buona giornata" salutiamo cordialmente prima di uscire dall'ufficio e richiudere l'enorme porta in legno scuro.

"Perché l'hai fatto?" chiede prontamente Francisco, non appena Melanie ed Heliana si allontanano sculettando come al loro solito.

Princesa// JortiniWhere stories live. Discover now