Capitolo 30

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EPILOGO

Martina's P.O.V.

"La mia principessa è pronta?" domanda entrando nella camera da letto quel ragazzo che, ormai da un paio di anni, è diventato mio marito.

"Quasi" mormoro guardandomi allo specchio, mentre finisco di sistemarmi i capelli.

"Come va stamattina?" chiede abbracciandomi da dietro e mettendo la mano sul mio ventre, leggermente rigonfio.

"Con la nausea va meglio, mi sento solo un po' stanca" mi appoggio con la schiena al suo petto, lasciandomi andare tra le sue braccia. Inizia a lasciarmi caldi ed umidi baci lungo tutto il collo. "Jorge" sussurro con gli occhi socchiusi, mentre mi godo il momento.

"Dobbiamo andare" strofina delicatamente il naso contro la mia pelle.

"E dai però" sbuffo, allontanandomi.

"Dai piccola, ci pensiamo stasera" ridacchia sedendosi sul letto. "Io sono pronto, muoviti" aggiunge, facendomi roteare gli occhi.

"Ho finito" ripongo il cellulare nella borsetta e poi mi avvio verso la porta della stanza.

"Sei meravigliosa" accenna con lo sguardo al lieve rigonfiamento della mia pancia e, istintivamente, ci metto la mano sopra, accarezzandola. "Non vedo l'ora di vederlo e di averlo tra le braccia" mi si scioglie il cuore e, ancora più sensibile del solito, gli occhi mi si riempiono di lacrime. "No piccola, ehi" mi stringe a sé.

"Sono così felice di quello che stiamo creando, Jorge" mi lascio cullare dalle sue forti braccia, cercando di ritirare le lacrime e di non rovinare il trucco.

"Ti amo" mi solleva il viso con l'indice e il pollice, facendo poi congiungere le nostre labbra. "Però ora dovremmo andare, di solito è la sposa che arriva tardi non il testimone" ridacchia, prendendomi la mano.

"Dai Jorge, ce la faccio da sola" protesto, quando mio marito tenta di aiutarmi a salire in auto. "Sono incinta al sesto mese, non paralitica" roteo gli occhi. Da quando abbiamo scoperto che aspettiamo un bambino è diventato ancora più apprensivo.

"Scusa se voglio aiutarti , eh" chiude lo sportello, per poi fare il giro e salire a bordo anche lui. E io, da sei mesi a questa parte, invece, sono ancora più acida e a tratti sensibile del mio solito.

"Scusami tu, esagero sempre" mormoro.

"Non devi scusarti, va tutto bene... anche io a volte sono un po' esagerato" si gratta la nuca imbarazzato. "Ma ho paura" ammette guardandosi le mani.

"Di cosa?" gli poggio una mano sull'avambraccio e lui alza il suo sguardo su di me.

"Di non essere all'altezza... insomma, saremo genitori" i suoi occhi sono lucidi e brillano di un verde più unico che raro.

"Ehi, impareremo. Insieme" sottolineo l'ultima parola, stringendogli entrambe le mani.

"Insieme" mi fa eco, sorridendo. Ci baciamo per concludere questo momento solo nostro e poi partiamo alla volta di casa Blanco, dove c'è la nostra sposina di oggi che ci aspetta. Oggi, infatti, finalmente, Ruggero e Candelaria si sposano. Ci sono voluti circa tre anni affinché quei due si mettessero insieme, ma alla fine ce l'abbiamo fatta e, quando l'italiano ha proposto le nozze alla rossa, beh... abbiamo fatto tutti i salti di gioia.

"Eccovi finalmente!" esclama la mia cognatina, leggermente su di giri per l'agitazione. Come biasimarla? Io ero peggio di lei la mattina del mio matrimonio.

"Scusaci Cande, colpa mia" mi assumo la colpa del ritardo, anche se, almeno per questa volta, non è esclusivamente mia.

"Andiamo dai" mi prende per il polso, trascinandomi con sé. Facciamo qualche scatto insieme alle altre ragazze. Siamo vestite tutte dello stesso colore, con abiti dai modelli simili, e a detta di Cande, siamo le damigelle più belle del mondo. "Questa è per te" mi porta una coroncina di piccoli fiorellini bianchi.

Princesa// JortiniWhere stories live. Discover now