Capitolo 2

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Jorge's P.O.V.

Arrivo nella palestra della scuola qualche minuto prima delle 18:00, per le selezioni per la squadra di basket.

"Ciao Jorge, alla fine ti sei presentato" mi saluta Francisco. Sembra un ragazzo molto alla mano, diversamente dalla maggior parte delle persone che puoi trovare in ambienti del genere.

"Perché è qui?" sento sussurrare alle mie spalle da un ragazzo dai capelli scuri e ricci.

"E' nuovo, voglio vedere come se la cava, se è qui vuol dire che sa giocare" scrolla le spalle Francisco, riprendendo a cambiarsi.

"Ma come non lo sai?" cerco di rimanere indifferente, tendendo le orecchie per sentire cosa ha da dire il ragazzo dai lunghi capelli ricci.

"Cosa?" aggrotta la fronte il capitano.

"Si dice abbia avuto problemi con la giustizia in Messico, ne parla tutta la scuola" borbotta il moro e sento gli occhi di tutti addosso. Ormai ci sono abituato, la gente è solita pensare cose strane su di me.

"Xabiani" lo richiama Francisco. "Sai che preferisco rimanere lontano dalle chiacchiere della gente" sbuffa il ragazzo, lasciandomi sorpreso. Poche persone sanno quello che ho passato e di quelle ancora meno mi sono rimaste accanto.

"Già, vai a dire certe cose da un'altra parte, a noi non interessa" si aggiunge un altro ragazzo alla conversazione, Diego se non ricordo male. Mi cambio velocemente, indossando la mia vecchia divisa da basket, quella portafortuna e poi tutti ci dirigiamo all'interno della grande palestra. In un angolo ai lati degli spalti vi è il gruppo delle cheerleaders, tra le quali dovrebbe esserci anche mia sorella, che ha deciso di presentarsi ai provini, ma non la trovo. Sarà sicuramente nello spogliatoio, anche se, precisina com'è, non è mai in ritardo.

"Blanco" mi richiama il coach, facendomi scattare sull'attenti, penserò dopo a mia sorella e alla sua carriera da cheerleader. "Martinez, Seanz, Velaquez, Zerini" elenca i nomi di altri ragazzi, presumibilmente siamo noi i nuovi. Iniziamo una partita amichevole tra di noi e alla fine di questa, il coach e Francisco decideranno chi resterà nella squadra e chi farà da riserva. "Bene ragazzi, avete quindici minuti di pausa" fischia la fine della breve partita il signor Rodriguez, lasciandoci qualche minuto per riprenderci.

"E cinque, sei, sette e otto" mi giro verso il gruppo di ragazze, ma di mia sorella ancora nessuna traccia. Scrollo le spalle e continuo a guardare le prove delle cheerleaders, ci sanno fare. Forse Cande ci ha ripensato, ma strano che non mi abbia detto nulla.

"Sono brave, eh?" mi poggia una mano sulla spalla Diego, mentre mi è impossibile staccare gli occhi di dosso a quelle cinque ragazze, una in particolare. "Quella è Martina, la sorella di Fran" ghigna soddisfatto per avermi beccato a guardarla.

"La sorella di Francisco?" mi giro verso il capitano della squadra, che sta parlando con gli altri ragazzi. Effettivamente si somigliano.

"Ah ah" annuisce Diego ridacchiando. "E' bona, vero?" mi dà una gomitata, scuotendomi appena.

"E' figa si, come le altre" dissimulo portando gli occhi sulla mora al suo fianco e poi su una ragazza dai capelli biondi.

"Fingo di crederti" mi lascia una pacca sulla spalla per poi andare verso il resto della squadra. Come dargli torto? E' molto bella, senza dubbio, e la divisa le sta alla perfezione.

"Eccomi!" esclama mia sorella, correndo verso il gruppo delle ragazze. "I-io devo fare il provino" dice affannata per la corsa.

"Sei in ritardo" ribatte prontamente una ragazza dalla voce da gallina e i lunghi capelli neri.

Princesa// JortiniWhere stories live. Discover now