39- Parole composte e teletubbies

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Sirius
"NON HAI PREPARATO NULLA?!"

"Per la centesima volta, Sirius, NO!"

"DIAMINE, FIGLIOCCIO, TU HAI PROBLEMI SERI!"

"Sirius, non ho intenzione di fare una cosa elaborata come te e mio padre. Quando sarà il momento giusto, lo farò."

"James... amico, dì qualcosa!"

Quest'ultimo è seduto sul divano di fronte a me, con una felpa enorme, e si sta ingozzando di cibo babbano -ratatine frutte, credo si chiamino-.

Per tutta risposta, James rutta.

Ecco, questo succede quando Lily va a fare compere e lascia i pargoli solo con noi. Ehi... perché sembrate sconvolti? Ecco, lo sapevo che Harry non era bravo a narrare. Va bene, ve lo spiego io, no problem.
Qualche giorno dopo la fine della guerra, Lily ha annunciato di essere incinta. La bambina si chiama Alice, ha i capelli rossi e gli occhi castani, ed è il contrario di mio figlio. Che succede, adesso? Oh, ecco, Harry non vi ha detto neanche di questo. Bene, già che ci siamo: dopo che è nata la piccola Potter, io e Remus, essendo ormai sposati, abbiamo deciso di fare in modo di avere un figlio, con alcuni mezzi Babbani davvero utili. Quindi, il bambino si chiama Regulus ed è la mia copia identica. Ma, in qualche modo, ha il carattere di Remus.

Ma ritorniamo a noi.

"Ottimo." Commento, arricciando le labbra per poi voltarmi verso Remus. "Piccolo, tu vuoi dire qualcosa?"

Il secchione sta leggendo un libro (non so di cosa, quindi non mi chiedete) e non mi degna di nessuna attenzione.
Quando lo chiamo, alza un secondo la testa e corruga la fronte.

"Uhm, sì, già, certo." Borbotta, per poi ritornare a dedicarsi al suo grande amore, il libro.

"Vedi, Remus è d'accordo!" Dico ad Harry, il quale alza gli occhi al cielo.

"Va bene, Sir. Io ora devo uscire."

Suo padre, a quel punto, scatta in piedi.

"Cosa? Dove vai? È tardi!"

"Papà, sono le sette di sera."

"È comunque tardi." Borbotta, risedendosi sul divano.

"Esco con Ron, Draco, Cedric e i gemelli. Devono farmi tipo... un regalo di compleanno."

"Oh." Commenta James, grugnendo quando nomina il Malfoy (non abbiamo ancora digerito bene l'amicizia che si è stretta tra i due). "Va bene, vai."

Harry ridacchia. "Domani compio diciannove anni, papà, non ho bisogno che tu mi autorizzi ad andare."

"Tesoro bello." Dice ironico. "Ti ricordo che io, a diciannove anni, combattevo contro il mago che hai sconfitto circa due anni fa per salvarmi la pelle."

"Cambia la prima e dell'ultima parola con la a." Consiglio, ghignando.

Lui sta un attimo ragionare e mi guarda male quando realizza. "Fai schifo, amico."

"Disse quello che ha ruttato meno di cinque minuti fa..." borbotto.

"Sì, ma tu..."

"Harry." Remus interrompe la lettura del suo libro. "Ti consiglio di andare, prima che questi riprendano a litigare."
Harry annuisce ed esce di corsa di casa.

"Okay, abbiamo due opzioni." James spegne la tv, si alza dal divano e ghigna.
Ciò mi spaventa.
Cioè, un tempo avrei detto: "WHO, SÌ, SPARA BELLO!" ma ora sono un uomo maturo e adulto.
Pft!
Ci avete creduto?
Ecco, no, bravi.
Dovrei offendermi?

Il ritorno di Lily e James PotterWhere stories live. Discover now