1- Il risveglio

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Ai miei genitori -e mia sorella- che hanno
creduto in me per sostenere la passione che ho dai sei anni:
la scrittura

Harry

Sono dai Weasley e mi sono appena svegliato da un incubo orribile.
O meglio: Hermione mi ha svegliato.

Una volta che sono in piedi lei si dedica a svegliare il mio migliore amico, Ron (un'impresa impossibile, per noi persone normali. Ma non per lei).

Così, Hermione scende in cucina e urla a pieni polmoni: "Ronald! Ti stai perdendo tutto il pollo!"

Che idea stupida! Ron non è così tanto rincitrullito da svegliarsi solo per il pollo!

Però, a quella frase, il mio migliore amico si sveglia di soprassalto. "Dov'è il pollo?"

Non ricevendo risposta, decide di scendere in cucina, seguito da me che scuoto la testa, incredulo.

"Herm... dov'è il pollo?" Chiede ancora, assonnato, non vedendo da nessuna parte il pollo.

"Non so di cosa tu stia parlando Ronald." La mia migliore amica si stringe nelle spalle, ricevendo in risposta un'imprecazione.

"Ronald Weasley!"

Stavolta, ad urlare, non è stata Hermione, o la signora Weasley (so che avete pensate a lei, andiamo!), ma Ginny, sua sorella minore.
Devo ammettere che quella ragazza che sembra tanto carina ed innocua ha un bel caratterino!

In quel momento la minore dei Weasley si piazza davanti a Ron, ancora mezzo addormentato e urla, imitando la signora Weasley: "Come hai osato rubare la mia felpa?! Ora per colpa tua non so più cosa indossare oggi!"

"Innanzitutto, piantala di strillare così," Ron alza gli occhi al cielo. "E poi, la tua felpa l'avevano Fred e George."

Ginny, senza aspettare altra risposta, comincia ad inseguire i due pestiferi gemelli per tutta la Tana.

Finalmente arriva la signora Weasley che con il suo carattere forte ferma tutte le urla presenti in quella casa e mi stringe in un abbraccio. "Harry, mio caro, tanti auguri!"

Con tutto quel trambusto avevo dimenticato la parte importante della giornata: è il mio quattordicesimo compleanno!

Mi lascio stringere dalla donna che da quattro anni a questa parte mi tratta come se fossi suo figlio anche se... mi piacerebbe che al suo posto ci fosse mia mamma, magari.

Mentre lei va in cucina a supervisionare il lavoro di Hermione e Ginny con la torta, io mi affaccio alla finestra.
È abbastanza strano il fatto che stia piovendo a Luglio, ma a me piace la pioggia.

Guardo fuori e sospiro. Al proprio compleanno una persona può esprimere un desiderio, no?
Bene, il mio è quello di poter far resuscitare i miei genitori, così lo pronuncio ad alta voce.
Subito dopo scoppio a ridere. Che pensiero stupido!

Un lampo però illumina il cielo e, in men che non si dica, sento qualcuno bussare alla porta.
Tutti i Weasley, più Hermione, si radunano nel soggiorno accanto a me per vedere chi sia durante questo temporale.

"State indietro!" Ordina il signor Weasley, andando ad aprire la porta. "Potrebbero essere dei Mangiamorte!"
Però non fa in tempo ad aprire la porta che comincia a borbottare cose incomprensibili. Così, sua moglie, adesso davvero preoccupata, si avvicina alla porta e sbianca.
Guarda prima le due figure, coperte da dei mantelli, e poi me.

"Figliolo," sussurra. "Credo che dovresti guardare con i tuoi occhi..."

Mi avvicino alla porta e le due figure si abbassano i cappucci dei mantelli.
Quasi sento le gambe cedere.

Sono un uomo e una donna.
Lui ha i capelli neri, gli occhiali e gli occhi color nocciola. Mentre lei... lei è stupenda. I capelli rossi, gli occhi verdi, e un sorriso emozionato stampato sul volto.

"Cavolo, sei uguale a me, campione!" Esclama l'uomo, con un accento molto simile al mio.
La donna sbatte le palpebre, come sbalordita, e solo ora noto che gli occhi... sono uguali ai miei.

Non ci penso e mi butto tra le loro braccia, piangendo. E loro piangono con me.
Sono miei genitori.
Sono tornati, ma... come?

Anche gli altri adesso lo stanno vedendo in faccia, infatti Ginny si stringe al mio braccio, spaventata, mente Hermione mi si avvicina.

"Harry, fermo!" Hermione, allarmata, mi tira indietro dalle braccia dei miei genitori. "Sei forse pazzo? Potrebbero essere dei mangiamorte!"

La signora Weasley annuì. "Hermione ha ragione, figliolo."

Diamine, non avevo pensato a quest'opzione!

"Molly... non sai riconoscermi?" Disse mia mamma con voce terribilmente dolce.

"Oh Lily cara, in altri tempi ti avrei accolto a braccia aperte, ma... sono tempi bui."

Il signor Weasley, ancora scioccato, li guarda. "Credo che dovremmo chiamare la McGranitt e Silente."

"Minnie e Silly sono ancora vivi?!" Esclama mio padre, con faccia stupita, facendo scoppiare a ridere Ginny, ancora ancorata al mio braccio.

Mia mamma si avvicina a lei e le prende il viso tra le mani. Istintivamente le afferro la mano per allontanarla da mia mamma, facendo sorridere entrambe.

"E tu chi saresti, tesoro?" Chiede lei, dolcemente.

"Sono Ginny e sono..."

"La fidanzata di mio figlio, ho capito." Mio padre ghigna.

Arrossisco. "Ehm... io... in realtà io e Ginny siamo solo am-"

"James! Lo hai messo in imbarazzo!" Mia mamma lo rimprovera. "Guardalo!"

"Lillina cara, io non ho fatto nulla"

"Oh, sì, invece!"

Così i miei due "genitori" iniziano a bisticciare, fino a quando appaiono una lunga barba e degli occhiali a mezzaluna seguiti da un gatto grigio dietro di loro.

"Molly, cara," inizia Silente, e posso vederlo ridere. "Penso che non ci sia bisogno del veritaserum: i veri James e Lily Potter bisticciavano esattamente allo stesso modo!"

La McGranitt gli da uno schiaffetto sul braccio. "Non dire sciocchezze, Albus, il veritaserum serve sempre."

Silente alza gli occhi al cielo, ma somministra comunque il siero della verità a quelli che dovrebbero essere i miei genitori.

***

Venti minuti dopo l'interrogatorio, eccomi che sto piangendo tra le braccia dei miei genitori.
Sono davvero loro. Ma come è possibile? Infatti è la stessa domanda che fa Hermione.

"Cara signorina Granger, ahimè, non ne ho idea." Risponde Silente, pensieroso. "Ma dovremmo convocare il signor Lupin e il signor Black. Arthur potresti spedire loro una lettera? Eh, ah sì, avverti Sirius di stare attento. È ancora ricercato."

"Sirius?! Ricercato?!" Esclama mio padre, tra il divertito e lo scioccato. "Avevo detto a quella testa calda di stare attento perché, prima o poi, si sarebbe fatto arrestare!"

Il silenzio cala nella stanza.

"Professor Silente, credo che sarebbe meglio che io faccia vedere tutti i miei ricordi, nel pensatoio, ai miei genitori." suggerisco.

Mentre, insieme ai miei genitori, mi dirigo al pensatoio rifletto.
Finalmente ho una famiglia vera e propria. Cosa può andare storto adesso?

Il ritorno di Lily e James PotterWhere stories live. Discover now