La certezza piu grande

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Jeremiah POV'S

Guardo Eileen scappare via seguita dalla sua famiglia, fa male vedere tutto questo.
Trevor prova in tutti modi a fermarla, ma non serve a niente perché la madre lo blocca dicendogli di stare fermo e di continuare a fare l'intervista.

"Lasciami stare! L'hai detto tu a Megan vero? Come hai potuto mamma! Mi avete rovinato la vita, ed è tutta colpa vostra!" James, o meglio Trevor ormai grida disperato.

"Io non ho detto proprio niente" commenta severa la madre.

"Ha ragione, forse dovreste parlare di cose private quando non avete ospiti a casa. Potrei aver sentito la vostra conversazione in bagno, per puro caso" Megan si becca delle occhiatacce sia da Trevor che da sua madre.

"Perché Megan?" chiede lui ormai rassegnato.

"Mi sembrava la cosa giusta da fare, stavi ingannando tutti" risponde lei per poi fare spallucce. Ammetto che è stato crudele da parte sua, ma senza di lei forse non avremmo mai scoperto la verità. O forse si, non saprei proprio. Sta di fatto che come Eileen, Gwen e Destiny mi sento tradito. Avrei preferito che me ne parlassero, ma evidentemente non sono così importante per loro.

"Andiamo Destiny, non abbiamo niente da fare qua" metto una mano nella schiena della mia ragazza e la invito ad uscire ma mi blocca la mano per poi rivolgersi a Devis.

"Questo non me lo sarei aspettato da te fratello" è delusa, e non posso biasimarla.

"Ragazzi mi dispiace, la storia è più complicata di come pensate. Vi spiegheremo tutto ve lo prometto" continua lui, ma ormai le sue sembrano solo parole lontane.

"Per fortuna ho portato l'ombrello, cosa faresti senza di me?" mi chiede Destiny mentre apre l'ombrello. Quello che ho sempre ammirato di lei è la forza che ha. Nonostante le delusioni che ha ricevuto nella vita sembra sempre una leonessa. Se dovessi definirla con un termine, userei "Sisu" dalle origini finlandesi.
Questo termine traduce un mix tra coraggio, resilienza, tenacia e perseveranza.
Delle qualità bellissime.

Da quando l'ho conosciuta mi sono completamente innamorato di lei, i suoi occhi mi hanno ipnotizzato dal primo momento. Sono scuri, quasi neri. Mentre il suo sorriso, beh quello non è facile da dimenticare.
Stiamo insieme da due anni, ma quando mi fa dei complimenti mi imbarazzo come se fosse la prima volta che la vedo.

"Niente Des, non farei proprio niente senza di te" sorrido ammirando ancora una volta il suo viso perfetto e iniziamo a camminare.

"Non si meritavano questo le ragazze" dice ad un certo punto.

"Certo che no, per quanto ne sapevo erano entrambe molto prese da Devis e Trevor" lo vedevo nei loro occhi, sopratutto in quelli di Trevor. Da quando è arrivata Eileen hanno preso vita accendendosi di una luce talmente forte da farla brillare.

"Già. Sentiremo cosa avranno da dirci quei due" Destiny sospira, sono sicuro che sta pensando a suo fratello. La lascio tra i suoi pensieri continuando ad accarezzargli la schiena in segno di conforto.

"Passerà anche questa amore mio" in tutta risposta ricevo un sorriso grande e sincero.

-

Eileen POV'S

È la prima volta che non mi interessa della pioggia che cade interrottamente. So che mia madre e mio fratello sono dietro di me, ma non osano dire niente perché sanno che sarebbe tutto inutile. Ora ciò che sento è solo il rumore della pioggia e delle persone che parlano intorno a me.
È tutto un grande ronzio fastidioso.
Il vestito ormai è fradicio ma non mi interessa. La mia testa è piena di pensieri, potrei addirittura scriverci un libro, ma non sarebbe bello come ci si aspetta. Sarebbe pieno di delusioni e di storie malinconiche.

Come ha potuto farmi questo? Io mi fidavo di lui e ora scopro che mi ha soltanto usata.
Nelle ultime settimane mi sono aperta con lui, mi sono raccontata dall'inizio alla fine.
Non ha fatto altro che aggiungere cicatrici profonde nel mio cuore e non so se potrò mai perdonarlo.

-

Arrivati al nostro appartamento cerco con lo sguardo Gwen. Mi dirigo verso la camera ed è li che la trovo, seduta sul letto intenta a guardare il vuoto senza nessuna espressione.

"Non riesco a capire Lee, ci provo ma non ci riesco" la sua voce è spenta, proprio come la mia. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei delicatamente.

"Non so se sono più arrabbiata per il fatto che anche Devis mi abbia tenuto nascosto tutto o per il fatto che ora tu stia soffrendo...un altra volta" mi volto verso di lei e gli mostro un debole sorriso, non riesco a dire neanche una parola. Gli prendo la mano e appoggio la testa sulla sua spalla restando così per un po'.
Dopo qualche minuto decido di alzarmi per andare verso la cucina. Oliver è disteso sul divano, è già nel mondo dei sogni.

"Ti faccio una tazza di the" la voce di mia mamma è piena di compassione. Mi siedo su una sedia, appoggio le braccia sul tavolo prendendomi la testa.
Ormai non conta più neanche la canzone, non mi interessa più di niente.

"Dopo preparo le valigie, domani c'è ne andiamo" le mie parole risultano convinte e fredde.

"Tesoro, sei sicura che è la decisione giusta?"

"Si sono sicura, penso che Gwen voglia fare lo stesso"

"Se ti fa stare meglio tornare a casa va bene. Ma pensaci bene Lee" mi guarda un ultima volta per poi versare il liquido nella tazza. Dopo qualche secondo prende posto vicino a me e sorseggia il suo the.

"Qui non ho più niente da fare, domani mattina ritirerò i soldi così Oliver avrà le sue cure. Ora conta solo questo" deglutisco nervosa, so che in fondo non conta solo questo per me.

"Come preferisci. Ma..."

"Che cosa mamma?! Starò anche sbagliando, ma mi sembra che tutto il mondo ce l'abbia con me! Va tutto storto e-e..." le parole si bloccano spezzandosi nell'aria.

"Non ti meriti questo piccola mia, vieni qua" appena mi da accesso alle sue braccia mi fiondo tra di esse. Il calore di una mamma non lo trovi da nessun'altra parte. Le lacrime ormai non resistono più, dei forti singhiozzi invadono la stanza tanto da far svegliare Oliver. Gwen invece mi guarda dispiaciuta appoggiata alla porta.

Sento che il Fiordaliso che era cresciuto nel mio cuore ora sta appassendo piano piano. Le mie mani non smettono di tremare e non fanno che aggrapparsi alla camicia di mia madre.

"M-mi mancano papà e la n-nonna" la mano di mia madre non smette di accarezzare i miei capelli bagnati dalla pioggia.

"Mancano anche a me tesoro, bisogna andare avanti però" ora sta piangendo anche lei, un altra fitta al cuore.

"La vita è ingiusta, ma bisogna lottare Lee.
La nonna mi diceva che le delusioni ci saranno sempre nella vita, ma bisogna combattere. Chi combatte rischia anche di perdere, ma chi non combatte ha già perso" continua lei. Le lacrime scorrono incessantemente, mi mordo le labbra per far sì che i singhiozzi si spengano ma in risposta sento solo un sapore metallico e amaro.

Ho capito che l'unica cosa che non mi tradirà mai è la musica, ora ho capito veramente il significato di essa. La musica era una delle certezze più grandi di mio padre, e farò si che diventerà così anche per me.
Conserverò così mio padre. Nel mio cuore ci sarà lui mentre suona un pianoforte fatto di piccoli fiordalisi.

Il Fiordaliso che sapeva suonareWhere stories live. Discover now