Catena di lacrime

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                           Gwen POV'S

Hai presente quando sembra che la tua fortezza più sicura si stia frantumando?
E hai presente quella sensazione che ti attanaglia il cuore?
Io la chiamo paura...
Riesco solo a sentire le lacrime fredde che mi attraversano il viso, una catena di lacrime amare. Mi sento vuota, come se il mio cuore volesse rigettare ogni emozione, a parte il dolore.
Il dolore...
Quale essere umano non ha paura di esso?
Ti lacera le ossa, ti frantuma l'anima e ti fa mancare il respiro.
Ormai mi trovo dentro questo maledetto ospedale da ore. Il medico sta parlando riguardo al mio braccio che sembra rotto, ma io non ascolto neanche una parola.
Il mio unico pensiero va a Lee, la fortezza che si sta frantumando. Ha subito un trauma cranico con forti lesioni e chissà cos'altro.

"Signorina dato che non sta ascoltando ho detto tutto a questo ragazzo, così gli dirà cosa deve fare nei giorni a venire" il dottore indica Devis.

Annuisco e scendo dal lettino con il braccio ormai ingessato. Devis mi prende per mano e ci dirigiamo verso il corridoio.

"Ancora niente?" chiede a James.
È seduto su una sedia e stringe le mani fra i capelli. È distrutto, come tutti noi d'altronde.

"No, ed è tutta colpa mia" risponde affranto.

Il silenzio regna tra di noi, nessuno osa rispondere perché entrambi sappiamo che sta dicendo la verità.
Il semaforo era rosso da un pezzo e quando ormai se ne era accorto era troppo tardi.
Per schivare una macchina che stava venendo verso di noi James frenó di colpo, la macchina sbandò e andammo a sbattere violentemente contro un'albero. Io e Lee abbiamo rischiato di più, mentre i ragazzi hanno riscontrato qualche taglio abbastanza profondo causato dai vetri rotti del finestrino e molti lividi.

"Spiegami come hai fatto a non vedere quello schifo di semaforo James" chiedo con la voce spezzata.

"I-io mi ero distratto, stavo ascoltando Eileen e..."

"Dove cavolo guardi mentre guidi?! Lee sta rischiando la vita per colpa tua!!" urlo ormai disperata.

"Gwen" Devis prova ad avvicinarsi ma lo allontano bruscamente.

"Stai lontano da me!" le lacrime scendono più velocemente e le forze sembrano abbandonarmi per un attimo.
Lentamente mi avvicino al muro, appoggio la schiena e scivolo giù verso il pavimento.

L'atmosfera che regna in questo momento è orribile, l'unica cosa che spezza il silenzio sono i miei forti singhiozzi. Devis si siede vicino a me e rimane in silenzio, mentre James non sapendo più che fare corre via, e di certo non mi sono sfuggite le sue lacrime.
Potrò sembrare egoista, ma se lo merita.
È tutta colpa sua!

Anche io conservo una paura dentro di me, qualcosa di ingestibile per la mia mente.
Tante cose al mondo non mi piacciono, e una di queste è l'ospedale insieme alle sue malattie.
Quando ero piccola ho dovuto subire un intervento per l'appendicite e durante i giorni di guarigione passati all'ospedale conobbi Josh. Lui a differenza mia però era lì per un altro motivo, ovvero per la leucemia.
Quel bambino aveva solo 6 anni e in pochi giorni però mi insegnò veramente cos'è la vita.

Come poteva un bambino di sei anni essere così saggio?
La verità è che non lo so!
Lo andavo a trovare sempre e non vedevo l'ora che mi raccontasse la fiaba che imparò da sua nonna.

FLASHBACK

"Dai la voglio sentire di nuovo Josh" dico saltellando di qua e di la attorno al suo letto.

"E va bene" risponde per poi tossire.

"C'era una volta una bellissima principessa che venne rapita da una strega, una perfida strega. Al castello giaceva un Cavaliere, coraggioso e forte come pochi.
Il Cavaliere amava la principessa con tutta la sua anima e decise di andare a salvarla dalle grinfie di quella donna.
Ci vollero settimane ma finalmente il giovane riuscì nel suo intento e riportò a casa sana e salva la Principessa.
Il fatto è che non importa come fù salvata e di certo il loro amore era qualcosa di forte e puro, ma la cosa che nessuno sapeva, era il segreto che nascondeva il Cavaliere.
Una verità amara che solo il suo cuore conosceva.
Soffriva di una malattia rara di cui la cura era ancora sconosciuta.
Decise di mettere sempre prima gli altri e mai se stesso. Tutte le fiabe hanno un lieto fine, a parte questa.
Il finale non è quello che un bambino si aspetterebbe, ovvero il vissero sempre felici e contenti.
Questa fiaba però ci insegna una lezione ancora più importante.....
Ama il prossimo più di te stesso"

Il Fiordaliso che sapeva suonareΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα