<<Non voglio andare via>> metto il muso <<Il tuo stomaco che brontola dice il contrario e anche la temperatura del tuo corpo, sei un piccolo ghiacciolo>> racchiude le mie mani nelle sue <<Puoi dirmi il tuo segreto che hai le mani calde nonostante ci siano due gradi?>> chiedo e lui sorride <<Soy argentino>>
<<Non credo centri>> rido <<Shh>> e ride anche lui. <<Possiamo andare a prendere qualcosa da mangiare e tornare qui>> propone <<Ma sprechi benzina così>>
<<Non è uno spreco Empi se posso stare di nuovo così con te>> sorrido e lo seguo fino alla jeep e infilo le mani dentro la tasca del suo giubbotto <<Nuovo modo per riscaldarle?>> passa un braccio attorno alle mie spalle e sorrido.

Dopo aver preso da mangiare torniamo dove eravamo seduti prima e per fortuna c'è ancora meno gente e sorrido sistemandomi tra le gambe del mio ragazzo morsicando il mio panino <<Pau>> lo richiamo dopo aver ingoiato <<Dimmi>>
<<Ti va di venire a cena da me domani?>> mi sorride <<Certo, come l'ultima volta? Solo che questa volta ti bacio sappilo>> sorrido ricordando quel giorno <<C'è anche mio padre in realtà>>
<<Oh...>> tossisce e sorrido <<In realtà è stato lui a chiedermi di invitarti perché vuole conoscerti, penso lo abbia capito molto prima di noi che c'era qualcosa tra me e te però solo se te la senti insomma io...>> mi interrompe <<Cosa porto?>> sorrido
<<La tua presenza?>>
<<Dai Empi, conoscerò tuo padre devo fare bella figura>> e morsica il suo panino e sorrido <<Pau non devi fare nulla e sono convinta che ti adorerà senza nessun problema e poi non ti azzardare a portare nessun dolce perché mi sentirei offesa>> ride <<Neanche se lo compro dalla tua pasticceria?>> sorrido e gli do un bacio.
<<Allora va bene?>>
<<Si e poi stai tranquilla che tra qualche giorno conoscerai anche tu mia madre>> ed ecco che ora tocca a me tossire e a lui ridere <<Oddio non ci avevo pensato>>
<<Viene qui con tutti gli altri per Natale>> mi spiega e annuisco <<Dolo mi ha scritto che ci saremo viste presto ma non avevo ancora collegato le cose>> sorride <<Visto? Conosci già lei e Mariano non sarà tanto brutto>>
<<Ma è tua madre e se non le piaccio? Poi mi ha vista abbracciata a Mira magari pensa che faccio il doppio gioco io...>> mi interrompe ridendo <<Lo sa che sei la sua migliore amica Empi non farti paranoie che non esistono e se sopravvivo io a tuo padre, l'incontro tuo e di mia madre sarà molto semplice>>
<<Hai paura di papà?>> chiedo sorridendo <<Ehi è un poliziotto possiede una pistola>> rido <<E ha anche un'ottima mira>> lo prendo in giro e sorride anche lui mettendo il muso che mordo. <<Più buono del panino?>> mi chiede e annuisco <<Decisamente>> sorride e mi bacia.

<<Quando ero piccola papà mi ci ha portato qui pochi giorni dopo esser stata affidata a lui>> inizio a parlare interrompendo il silenzio tra noi. Non so cosa mi ha spinto a raccontargli anche questo piccolo particolare della mia vita...forse la fiducia e l'atmosfera che si sta attorno a noi che sembriamo chiusi in una bolla immaginaria che soltanto noi due possiamo percepire. È come se ci fossimo solo noi due, tutto il resto scompare.
Paulo resta in silenzio ma sono sicura che ora i suoi occhi non sono più sulla vista di Torino ma su di me, che invece tengo lo sguardo sulla mia città per paura di non riuscire più a raccontargli nulla se incrocio il suo sguardo.
<<È stato quando eravamo qui che l'ho abbracciato per la prima volta...>> continuo appoggiando una mano sulla sua che tiene sul mio ventre e subito lui intreccia le nostre dita <<Odiavo il contatto fisico con gli altri, non...avevo paura, non avevo più fiducia in nessuno ma lui non mi ha mai costretta, ha aspettato che io fossi pronta e che facessi io il primo passo verso di lui>> alzo lo sguardo per un secondo verso di lui e come sospettavo sta guardando me, mi fa un leggero sorriso e poi riappoggio la testa al suo petto <<Quella sera qui non so cosa mi ha spinto ad abbracciarlo, forse il freddo ma non credo, questa è stata la scusa che ho pensato quel giorno ma ora anni dopo sono sicura che l'ho fatto perché mi fidavo di lui e soprattutto che finalmente ero al sicuro tra le sue braccia e non perché era il poliziotto che mi aveva salvato dall'incubo che era la mia vita ma perché ... perché finalmente sentivo di avere un genitore che mi voleva bene>> l'ultima frase la sussurro e so che le lacrime hanno iniziato a rigarmi le lacrime.
La presa di Paulo sui miei fianchi si fa più salda non appena inizio a singhiozzare, non volevo piangere, volevo solo raccontargli quel piccolo istante della mia vita ma ovviamente le emozioni hanno preso il sopravvento.
Giro il viso verso il suo petto per nasconderlo ma Paulo lo blocca prendendolo tra le sue mani <<Mirame>> mi dice e alzo lo sguardo nei suoi occhi <<Non piangere...>> usa un tono dolce e con i pollici asciuga le mie lacrime senza mai distogliere gli occhi dai miei <<Grazie per avermi raccontato questo...e ho capito che c'è ben altro che ancora non mi hai detto, non ti voglio forzare, quando ti sentirai pronta sappi solo che io sarò qui ad ascoltarti, proprio come stasera>> continua ad accarezzarmi e chiudo gli occhi per il suo tocco annuendo per poi abbracciarlo.
<<Mi sento come quella sera di anni fa...>> inizio a sussurrare tra le sue braccia ma nonostante il mio tono basso so che mi sta sentendo <<Al sicuro...>>

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Ecco a vooooiii
E in mezzo a un momento romantico tra i due vi regalo anche un pezzo del passato di Chiara che continua ad essere un po' un incognita ancora😘
Allora? Pareri? Vi aspetto come sempre nei commenti🥰
A domani per il prossimo capitolo❣️
-Chiara❤️

Mi número diez - Paulo DybalaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin