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26 maggio 2019

<<Benvenuta en mi casa>> mi dice Paulo aprendo le braccia mentre si gira verso di me e sorrido. Siamo in aeroporto, appena atterrati a Cordoba, non ci posso credere che siamo veramente qui. Kaia al mio fianco tira leggermente il guinzaglio andando verso Paulo che si piega e l'accarezza <<Benvenuta anche tu amorcito>> sorrido alla scena. Viaggiando con il jet privato non abbiamo avuto problemi nell' averla portata con noi. Avantieri siamo stati a Milano insieme a Rodrigo e Melany, dove Paulo e Rodri hanno partecipato a un evento con dei fans e poi direttamente da lì abbiamo preso ieri l'aereo di sera tardi, in modo tale da essere qui relativamente presto considerando poi il fuso orario.
<<Vamos>> mi prende per mano e dopo aver ritirato le nostre valigie ci dirigiamo all'entrata dove ci dovrebbe essere Gustavo che è venuto gentilmente a prenderci e insieme a lui ci sono diversi fan di Paulo che iniziano ad urlare non appena entriamo nella loro visuale e come sempre io mi cimento in fotografa e ogni tifoso che me lo chiede gli scatto la foto con Paulo. Mi diverte in realtà non mi da fastidio, è bello vedere l affetto che le persone provano per lui e lo avevo visto solo in Italia, ora qui, nella sua terra ha tutto qualcosa in più.
<<Hola Hola>> sento alle mie spalle una voce a me familiare e sorrido per poi abbracciarla <<Mi sei mancata>>
<<Dolo ci siamo salutate neanche cinque giorni fa>> rido, loro sono subito ripartiti in Argentina dopo la partita per degli impegni. Dietro di lei c'è Gustavo che mi saluta anche lui con due baci sulla guancia e quando Paulo riesce a liberarsi riusciamo tutti e quattro ad andare in macchina.
Il viaggio dall'aeroporto fino a Laguna Larga in realtà dura più o meno un'ora ed è abbastanza tranquillo, sia Paulo che io nonostante abbiamo dormito in aereo siamo stanchi quindi parliamo ben poco e la musica in sottofondo ci accompagna.
Sono agitata, conoscerò il resto della famiglia di Paulo e poi conoscerò una parte di lui che fino ad ora so grazie ai suoi racconti ma poter vedere con i miei occhi dove è cresciuto, la sua infanzia mi fa super piacere ma allo stesso tempo mi mette in agitazione.

<<Hola hermosa>> Alicia appena Gustavo parcheggia l'auto davanti a casa sua mi viene incontro e mi abbraccia, amo questa donna, con il passare dei mesi riesco ad apprezzarla sempre di più, mi ha sempre trattata amorevolmente e rimpiazza forse quel posto nel mio cuore che non è mai stato occupato da nessuna figura femminile, con le sue parole riesce sempre a darmi speranza, felicità. Quando papà è morto non è potuta venire purtroppo a Torino ma mi ha sempre chiamata tutti i giorni e le sue parole mi davano sollievo, riusciva a farmi sentir bene nonostante la situazione, aspettavo con ansia ogni giorno la sua chiamata per poter ascoltarla.
<<Ah saluti lei per prima e non me?>> Paulo al nostro fianco incrocia le braccia al petto facendoci ridere <<Non vale, non è giusto>> continua sempre lui scherzando e così riceve uno schiaffo leggero dietro la nuca da parte di Mariano che ci ha raggiunto insieme a Lautaro <<Non è colpa nostra se ormai amiamo più lei di te>> gli dice il fratello facendomi sorridere. Amo questa famiglia.
Mentre Alicia va ad abbracciare il figlio imbronciato Mariano e Lautaro mi salutano abbracciandomi <<Mi avete portato dolci?>> chiede il nipote maschio
<<Ma siamo appena arrivati e già chiedi dolci? -ride Paulo- comunque no, li abbiamo mangiati in viaggio quei pochi che avevamo>>
<<Te li posso preparare quando vuoi tanto tuo zio ci abbandona per andare a giocare con la selezione>> lo rassicuro e Lautaro avvolge il suo braccio attorno alla mia schiena <<Poi non chiedetemi perché mi sono innamorato di lei>> ovviamente scherza sul fatto di essersi innamorato ma mi adora, lo ammetto
<<Ti conviene staccarti gnomo>> lo prende in giro Paulo con il nomignolo con il quale lo chiamava da piccolo e come risposta Lautaro gli fa il ghigno di nascosto senza farsi vedere da Alicia e dal padre
<<Andiamo dentro che così potete sistemarvi e riposare un po'>>
Una volta saluti al piano di sopra sorrido nel vedere la cameretta che ha accompagnato Paulo per molti anni della sua vita, già da primo impatto si vede che è un amante del calcio visto alcuni poster che ancora sono appesi alle pareti, su una mensola ci sono alcune coppe e medaglie e le osservo per leggerne le targhette.
<<Sono tutte di tornei che facevamo qui>> mi spiega abbracciandomi da dietro appoggiando poi il mento sulla mia spalla e successivamente il mio sguardo si posa su una cornice dove lo ritrae abbracciato al padre con entrambi la maglietta Argentina. <<Quel giorno con quella maglietta mi disse che un giorno l'avrei indossata, quella ufficiale, per poi giocare davanti all'Intero stadio>> allunga una mano e accarezza la foto e sorrido girandomi verso di lui <<Aveva ragione>> annuisce e poi gli lascio un tenero bacio sulle labbra.

Dopo esserci cambiati velocemente entrambi ci siamo coricati per riposare un po', Alicia ci ha spedito di sopra per riposare e ha detto che sarebbe venuta lei a chiamarci per pranzo e così abbiamo fatto.
<<Io ho un'altra mezza idea in realtà>> sento la mano di Paulo farsi spazio sotto la mia maglia per poi fermarsi poco sotto il mio seno e inizia a tracciare dei cerchi con l'indice approfittando del fatto che non indosso il reggiseno.
<<Dobbiamo riposare e poi c'è la tua famiglia di sotto>> chiudo gli occhi rilassandomi sotto il suo tocco <<Dovrò allora assicurarmi di non far troppo rumore>> continua ad accarezzarmi mente inizia a darmi baci sul collo e dietro l'orecchio, il mio punto debole.
<<La porta...>> sussurro ormai cedendo alla tentazione, riesce sempre a toccare i punti giusti e dirgli di no mi viene davvero difficile.
<<Chiusa a chiave>> mi fa girare completamente verso di lui e la sua bocca si apre leggermente e tira fuori la lingua che inizia a passare lentamente sulle mie labbra tracciandone il contorno, il mio cuore come sempre inizia a battere all''impazzata e diversi brividi iniziano ad attraversarmi lungo il corpo. Nel frattempo che finisce questa dolce tortura inizia a baciarmi e le mie mani si spostano sul suo petto nel quale non indossa già la maglia e lo accarezzo passando poi alle spalle fino ai suoi capelli.
Mi piace farlo con Paulo, riesce sempre a farmi sentire viva e bene, dalla prima volta che lo abbiamo fatto ad adesso ogni volta riesce a procurarmi nuove emozioni ma di solito eravamo sempre a casa o in posti da soli, in questo caso no e nonostante l'idea mi alletti mi terrorizza lo stesso il fatto che qualcuno di sotto possa sentirci, mi metterei in imbarazzo ma comunque non lo fermo perché come ho già detto dirgli di no è impossibile.
Lo voglio più vicino a me quindi lo attiro di più a me e lo sento sorridere sulle mie labbra, ha avuto la conferma che non mi tirerò indietro e che nonostante mi imbarazzi lo farò lo stesso con lui. Io mi lascio stringere a lui mentre la sua bocca piano piano continua a scendere sul mio collo per poi sfilarmi la maglia.
Man mano che un indumento viene tolto l'attesa si fa sempre più straziante e quando finalmente entra in me riesco a sentire il benessere che solo lui riesce a provocarmi.
Una volta raggiunto il limite entrambi ci prendiamo un attimo di tempo per riprendere fiato e lui mi stringe a se <<Te amo Empi>>
<<Yo mas>> sorride e mi da un bacio e dopo esserci rivestiti entrambi prendiamo sonno l'uno abbracciato all'altro.

Quando Alicia viene a svegliarci sono già passate alcune ore e entrambi dopo una rapida doccia scendiamo di sotto per mangiare qualcosa. <<Dove andate questo pomeriggio?>> ci chiede ma io alzo le spalle non conoscendo la risposta e infatti mi giro verso Paulo <<La porto un po' in giro per farle vedere il posto un po' mami>> resta vago nella risposta e lo fa per non spoilerarmi tutto e sorrido, non vedo l'ora.
Siamo solo noi tre, Gustavo doveva lavorare e non è potuto restare e si è portato i figli con se dicendogli che ci saremo visti tutti stasera per una cena tra di noi qui a casa di Alicia mentre Mariano doveva fare una commissione.
<<Scusate>> dico non appena il mio cellulare squilla e così mi alzo da tavola tanto avevamo già finito di mangiare stavamo solo parlando un po'.
<<Gia vi manco?>> sorrido vedendo dall'altro lato del telefono Mira con Edin e il minore dei due annuisce <<Si>> sorrido <<Anche voi amori>>
<<Com'è Cordoba?>> mi chiede il mio migliore amico <<Ancora non so darti una risposta, usciamo dopo, abbiamo riposato>>
<<Solo riposato?>> chiede malizioso e alzo gli occhi al cielo <<Non ti do la risposta che voglio darti solo perché c'è Edin>> lo avverto e lui ride.
Successivamente alla videochiamata si aggiunge anche Filippo che è nel panico per degli esami e anche Paulo e la successiva mezz'ora la passiamo a chiacchierare tra di noi...
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Ho scritto questo capitolo ieri notte per distrarmi dal fatto che oggi ho un esame😂 pregate per me😂😂
Al prossimo capitolo🥰 spero vi sia piaciuto❤️
-Chiara❤️

Mi número diez - Paulo DybalaOnde histórias criam vida. Descubra agora