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20 settembre 2018

"Sei libera stasera?". È quello che cinque minuti fa Paulo mi ha scritto e che ho letto solo dall'anteprima ma non ho ancora avuto il coraggio di visualizzare..perché vuole sapere se sono libera? Non lo ha scritto nel gruppo con gli altri quindi riguarda solo me e non tutti.
Prendo coraggio e entro nella chat ed è online, è l'ora di pranzo quindi staranno pranzando dopo l'allenamento, non posso chiedere neanche a Mira perché è con lui. "Lavoro fino alle sei"rispondo, vorrei chiedere il perché ma lascio perdere e aspetto la sua risposta. "Sei disposta ad aiutare un ragazzo in crisi in cucina?😭" .
Istintivamente sorrido immaginando Paulo tra pentole in crisi nella sua cucina "Come faccio a dire di no a una situazione disperata come questa?😂". Scrivo e subito dopo mi risponde dicendomi che si farà trovare fuori quando esco dalla pasticceria. Avviso Filippo del mio nuovo programma per stasera e alzo gli occhi al cielo divertita per tutti i messaggi che mi ha inviato facendosi fantasie su me e Paulo. Il resto della giornata passa lentamente e quando esco dalla pasticceria Paulo come ha detto è parcheggiato davanti ad essa nella sua jeep nera. Quando salgo in macchina è solo ed è vestito con la tuta della juve e mi sorride <<Hoola>> mi da un bacio nella guancia e gli sorrido anche io <<Ciao>> Poggio il vassoio incartato di pasticcini che prima mi ha chiesto per messaggio e mi ringrazia
<<Ti spiego tra tre ore arriva mia mamma dall'Argentina e visto che sarà stanca dal viaggio le ho detto che avrei cucinato io ma poi mi sono reso conto che in realtà io non so cucinare>> mi dice e ride e sorrido anche io <<Ti insegno qualcosa di semplice?>>
<<Stavo pensando a una pasta? La mamma ama la carbonara e ovviamente in Argentina non la fanno come qui>>
<<E carbonara sia allora>> sorride e mette in moto <<Fermati al supermercato bisogna prendere gli ingredienti>> gli dico e annuisce e quando parcheggia lo vedo indossare gli occhiali da sole <<Entro io, aspettami qui>> gli dico e annuisce e prende il portafoglio dal cassettino che sta tra me e lui e me lo porge <<Tieni usa il mio portafoglio>> lo prendo ma lo riappoggio dov'era <<Non frugo nel tuo portafoglio Paulino, pago io>> non gli do il tempo di rispondere che scendo dalla macchina e entro al supermercato. Paulino? Sul serio Chiara? Fossi stata sola mi sarei già data un colpo in testa ma visto che c'è gente attorno a me evitiamo, non voglio essere considerata pazza.
Quando risalgo in macchina sta usando il telefono e lo spegne subito e mi sorride <<Missione compiuta?>> annuisco poggiando la busta ai miei piedi. <<Sai vero che mi stai salvando?>> mi chiede quando riparte e rido <<Forse sto salvando tua madre da una cena terribile>> ride anche lui <<Si forse>>.
Quando arriviamo a casa sua in realtà è ancora presto per cucinare visto che la mamma prima di tre ore non arriva, mi lascia sola in soggiorno promettendomi di far presto ma che deve assolutamente farsi una doccia così mi siedo nell'enorme divano bianco che sta al centro della stanza e lo aspetto, è un appartamento moderno e posso vedere solo il soggiorno visto che le altre stanze sono chiuse tranne la cucina che intravvedo da qui, oltre ai soliti mobili d'arredo di un soggiorno c'è un enorme biliardino all'angolo con lo stemma della juve e poi diverse console nel mobile della tv, alle pareti invece c'è appesa una maglia di Pirlo con il numero 21 e sorrido e altre foto sia sue che con altre persone che immagino sono la sua famiglia.
Quando si siede affianco a me indossa un'altra tuta però questa volta dell'adidas e ha i capelli leggermente bagnati <<Quando cuciniamo?>> mi chiede <<Visto che sarà qui per le nove verso le otto e qualcosa possiamo iniziare>>
<<Ti ho rapita in anticipo allora, se vuoi riposare puoi farlo>> indica il divano dove siamo seduti <<No no tranquillo>> si alza <<Allora vieni ti mostro la mia dimora>> sorrido pensando come suonano strano ma tremendamente bene delle parole del genere con il suo accento. Mi porta prima in cucina che è grande quasi il soggiorno e poi nelle altre stanze ovvero il bagno , una camera che usa come palestra quando é qui, una stanza per gli ospiti dove dorme solitamente la mamma quando viene a trovarlo e infine camera sua dove in realtà poi ci sono altre due stanze collegate ovvero la cabina armadio e il suo bagno. <<Ma quante maglie di giocatori hai>> rido vedendo l'enorme pila di magliette che ha accumulato <<Sono tutte maglie che ho scambiato con le mie, in realtà ne ho altre in delle scatole>> si gratta la testa e sorride. <<Del Piero>> allungo la mano sulla maglia del numero 10 <<Non sapevo fossi tifosa>>
<<In realtà non tifo proprio tanto, si sono juventina perché mio padre è juventino e Filippo mi toglie l'amicizia se tifo altro e penso anche Mira però Del Piero lo conosco>> annuisce sorridendo. Ritorniamo in soggiorno e guardo la struttura di lego incompleta che giace sul tavolino davanti a noi e rido ricordandomi una sera in particolare <<Perchè ridi?>> mi chiede e sorrido <<Te lo dico solo se prometti di non raccontarlo>> annuisce <<Una sera ero a casa di Mira e stavo giocando con i lego con Edin e Mira era scalzo, ti lascio immaginare il dopo, ti dico solo che ha imprecato in tutte le lingue che conosce>> rido <<Non puoi dirmi di non dirgli niente>> gli punto il dito scherzando <<Ehi hai promesso>> mette il muso e in questo preciso momento penso a quanto sia carino. Visto che ha scoperto che mi piacciono i lego passiamo la successiva ora e mezza a completare la struttura che in realtà è il Big Ben ascoltando musica che ha lasciato però a basso volume in modo tale da riuscire a parlare anche tra di noi.
Quando è ora di cucinare ci spostiamo in cucina e mi lego i capelli per non averli in mezzo e dopo esserci lavati le mani inizio a cucinare cercando di spiegargli i passaggi e lui annuisce ascoltandomi attentamente <<È semplice in realtà prepararla>> gli dico <<Ehi sono un calciatore non un cuoco, non posso saper far tutto>> si giustifica e rido <<Oh sì certo>>.
<<Quando sei solo come fai?>> gli chiedo <<In realtà i piatti della mia dieta li so fare, ma vorrei evitare che mamma mangi quello>> sorrido.
<<Allora ne preparo poca è solo per lei?>> scuote la testa <<Beh visto che la stiamo facendo posso concedermela, domani corro il doppio>> rido <<Domenica giocate>>
<<Come lo sai?>>
<<Mira..devo tenere Edin visto che non giocate qui a Torino>> annuisce <<Si fida di te, dico per lasciarti Edin>>
<<Si, ormai ci conosciamo da tempo e abbiamo legato tanto, anche Josepha mi conosce e entrambi si fidano di me>>
<<Mira ti tratta come una sorella>> sorrido <<Lo so..>> sorride anche lui. <<Hai altri fratelli?>> questa domanda può sembrare una domanda tranquilla se là si fa ad una persona con una vita, anzi un passato normale..sento come una strana sensazione allo stomaco e mi sforzo di apparire il mio neutra possibile <<Filippo..come Mira>> gli dico facendogli capire così che in realtà i miei due migliori amici sono come fratelli per me e così almeno non devo scendere nei dettagli con troppe spiegazioni. Lui annuisce <<Tu?>> chiedo io forse perché voglio evitare che mi chieda altre cose ma anche perché voglio saperlo realmente, non so molto di lui e mentre finisco di preparare mi racconta che ha due fratelli più grandi, Mariano e Gustavo e che ha anche in realtà due nipoti ovvero Dolores e Lautaro che considera come altri due fratelli più piccoli.
Il suo discorso viene interrotto da un messaggio della mamma che lo avvisa che è sul taxi e sta arrivando scolo la pasta e la verso nella pentola di nuovo <<Ora gli dai una riscaldata con i condimenti ed è fatto>> così io posso andare via, mi ha chiesto se restavo anche io a cena ma ho rifiutato la sua offerta dicendogli che era un momento loro e non si vedevano da tanto, è giusto che stiano soli e parlino, io sarei di troppo. <<Allora lunedì che è il mio giorno libero dagli allenamenti visto che torniamo qui di mattina dalla partita sei ufficialmente invitata a cena fuori, devo sdebitarmi anche perché hai pagato tu gli ingredienti>>
<<Non c'è né bisogno Paulo>> sorrido prendendo il mio giubbotto per poi infilarlo <<Invece si, insisto>>
<<Testardo>> ride e mi passa la borsa che era al suo fianco <<A lunedì>> mi da un bacio nella guancia per poi aspettare alla porta che l'ascensore arrivi.

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Tataaann, iniziano a passare del tempo soli e a quanto pare lunedì lo stesso, succederà qualcosa tra i due o ancora no? Pareri?
Vi aspetto nei commenti😘
-Chiara🥰

Mi número diez - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora