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20 ottobre 2018

Presa da un momento di coraggio ieri ho invitato Paulo a cena a casa mia per stasera, per ringraziarlo per quello che ha fatto per me l'altra sera e per la cena da Legami. Ne ho approfittato perché papà è fuori per lavoro se no avrei dovuto scegliere un ristorante ma di posti che non mi costino un rene e che garantiscono privacy ne conosco ben pochi.
Ho chiesto quale dieta stesse seguendo per attenermi il più possibile, so che avvolte non la segue come la sera al sushi ma oggi non può perché ha delle partite a breve e deve tenersi in forma.
Mentre lo aspetto inizio a portarmi avanti con la preparazione tagliando le verdure che cucinerò in seguito, sono quasi le nove e mi ha scritto che sta arrivando, questo pomeriggio hanno giocato contro il Genoa e hanno pareggiato. Appena poso il coltello il campanello suona e chiudo la chiamata con Mira che ho chiamato poco fa per chiedergli come stava visto che ad un certo punto gli hanno fatto fallo <<Buona cena piccioncini>> mi ha detto prima di chiudere e ho sorriso, scemo.
<<Ehi>> lo saluto e appena mi raggiunge mi da un bacio sulla guancia <<Hola>> sorrido e lo faccio entrare e mi porge un sacchetto <<Allora, non so cosa portare a una cena di una cuoca e pasticciera perché farei solo brutta figura, il vino non posso berlo quindi ho optato per una cosa che vorrei che indossassi>> prendo il sacchetto corrugando un po' la fronte e appena vedo cosa c'è all'interno sorrido. Tiro fuori la maglia <<Quindi la prossima volta che verrò allo stadio dovrò indossare il numero 10?>> chiedo e sorride <<Si diciamo di sì, ti avrei portato quella che ho usato oggi ma forse per il tuo naso è meglio di no, e poi non ha portato molta fortuna..>> dice con un pizzico di tristezza, ho guardato la partita a casa e so che ha avuto due occasioni di fare goal ma non c'è riuscito. Gli poso la mano sul braccio e alza lo sguardo verso di me <<Non voglio tristezza a casa mia, ci saranno sicuramente molte altre occasioni, sei bravo>> sorride <<Non era solo fortuna la mia?>> sorrido anche io e alzo le spalle <<Preferisco non rispondere>> ride e gli faccio vedere la casa.
<<Un letto, potrei buttarmici ora e dormire>>dice una volta in camera mia e sorrido <<Forse dovevo scegliere un'altro giorno per la cena, sarai stanco, scusa>>
<<Empi, ti ho detto io che andava bene, e non sono mai stanco per mangiare cibo cucinato da te>> sorrido e metto la sua maglia nell'armadio affianco a quelle che ho di Mira. <<Non vale, la mia si sentirà sola insieme a tutte quelle numero 5>> sorrido <<Il numero 5 è nel mio cuore, gli ho dedicato anche i biscotti>> finge di essere offeso <<Un piccolo spazio anche al numero 10>>
<<Così va già meglio>> rido e lo vedo prendere il pupazzo di stitch che mi ha regalato quando siamo andati alle giostre <<Ma a te ti conosco>> sorrido, da quella sera lo tengo sempre poggiato ai cuscini del letto <<Me lo ha regalato uno scarso a calcio>> dico io scherzando e mi guarda sorridendo <<Si si>> ridiamo e torniamo in cucina dove finisco di cucinare mentre lui sta seduto a guardarmi.
<<Siamo solo noi due?>> mi chiede appena vede che prendo solo due piatti per apparecchiare <<Dovevo invitare qualcun altro?>> chiedo e sorride <<No, cioè se volevi, pensavo ci fosse anche tuo padre>>
<<Ah no..è fuori per lavoro, e poi dovevo ringraziare te per quello che hai fatto>>
<<Per l'altra sera?>> annuisco <<Capita a tutti avere momenti no, e tutti abbiamo paura di qualcosa, e tra amici ci si aiuta>> gli sorrido e faccio per parlare ma mi interrompe <<E basta dirmi grazie>> alza il dito e sorrido <<Non volevo dirlo>> bugiarda...infatti lui mi guarda storto come per dire "so che lo stavi per dire".
Dopo aver finito di mangiare gli propongo di spostarci in soggiorno per stare più comodi ma lui si offre di lavare i patti <<Paulo non ti lascio lavare i piatti a te sei un ospite>>
<<E dai, tu hai cucinato>> dopo cinque minuti passati a discutere arriviamo alla conclusione che io li lavo e lui li sciacqua per far prima, solo che si rivela una pessima idea visto che quando passa il cucchiaio sotto il getto d'acqua questo schizza ovunque bagnandoci le magliette. Resto un attimo immobile con le mani a penzoloni e piene di schiuma e lo guardo e anche lui guarda un attimo il cucchiaio che tiene ancora in mano e poi appena i suoi occhi incontrano i miei scoppia a ridere. <<Paulooooo>> mi allontano ridendo perché ha rimesso il cucchiaio sotto l'acqua ma questa volta consapevole di cosa questo causi. Chiude il getto dell'acqua sempre ridendo <<Ops>> sorrido <<Sei un cretino>> rido riavvicinandomi a lui con un'idea malsana in testa e senza pensarci due volte poggio la mia mano piena di schiuma sulla sua guancia, spalanca un attimo la bocca incredulo da ciò che ho appena fatto e un sorriso malvagio si fa spazio sul suo viso <<Preparati a scappare signorina>> e subito scatta verso di me e mi allontano il più veloce che posso e inizio a correre verso il bagno, ma ovviamente lui essendo più veloce di me mi raggiunge e mi prende dai fianchi <<Non dovevi proprio farlo>> mi dice tenendomi stretta a lui tanto che posso sentire le nostre maglie fradicie toccarsi, sorrido guardandolo negli occhi poggiando le mani sulle sue spalle <<Hai iniziato tu>>
<<Non l'ho fatto apposta però, ma poi tu hai pensato di farmi diventare babbo natale>> con un dito si indica il viso sporco di schiuma e sorrido. Avvicina di più il suo viso al mio e per un attimo penso che mi stia per baciare, deglutisco e sento al mio stomaco una morsa strana e rimango immobile, ma mi sento una cretina ad aver pensato questa cosa non appena poggia la sua guancia sporca sulla mia per sporcare anche me. Riprendo a respirare rendendomi conto di aver trattenuto il respiro in questi secondi, sul serio ho pensato che volesse baciarmi? E perché per un secondo ho sperato che lo facesse? Cosa mi sta succedendo?
<<Ora siamo pari>> dice staccando le sue mani dai miei fianchi sorridendo e mi riprendo e sorrido anche io <<Sei malefico>> ride <<Forse>> indico la sua maglia <<Vuoi cambiarla? Mentre asciuga>>
<<Se hai qualcosa che mi possa stare si così evito di prendermi qualcosa>> sorrido e gli faccio segno di seguirmi di sopra in camera mia. Prendo una maglia di Filippo che ha lasciato qui per quando dorme da me ma quando mi giro resto per un attimo immobile, Paulo si è tolto la sua maglia e si è seduto sul mio letto.
<<E..ecco a te>>gliela porgo e la indossa e poi ne prendo una anche per me ma per cambiarmi vado in bagno.
Quando torno da lui ha in mano una cornice che conosco molto bene, la fisso ogni volta che mi corico prima di addormentarmi e mi chiedo sempre come sarebbe stata la mia vita se lui non fosse arrivato .
<<Siamo io e mio padre appena sono arrivata qui>> dico e sussulta nel sentire la mia voce, non si era reso conto che ero tornata e sinceramente mi meraviglio anche io di me stessa per avergliene parlato. Mi siedo al suo fianco che nel frattempo ha preso posto sul mio letto tenendo ancora la cornice tra le mani, avevo 10 anni qui...
<<Appena sei arrivata?>> chiede e annuisco anche se non mi sta guardando <<Sono stata adottata>> confesso e sento il suo sguardo su di me <<Non lo sapevo...>> mi fa un leggero sorrido e sorrido anche io per rassicurarlo che va tutto bene <<Non ve ne ho mai parlato, sono in pochi a saperlo>>
<<Mira?>> annuisco <<Ma sono stata io a chiederglielo di non dirlo quindi è per questo che non te lo ha mai detto>>
<<Sa mantenere i segreti>> sorrido <<Si>> riportiamo entrambi l'attenzione sulla foto e non so perché appoggio la guancia sulla sua spalla <<Quanti anni avevi?>>
<<Dieci, è la nostra prima foto insieme>> passo un dito sulla me di undici anni fa <<Non ero molto contenta all'inizio di venire qui, avevo paura>> gli dico e chiudo gli occhi ripensando alle sensazione di quel giorno. Paulo sta in silenzio ascoltandomi e porta il suo braccio destro attorno ai miei fianchi <<Però poi ho capito che qui ero al sicuro, e non mi sarebbe capitato più nulla>> sorrido e alzo lo sguardo verso il suo viso tenendo il mento appoggiato sulla sua spalla e vedo che sta sorridendo anche lui.
Restiamo un attimo in silenzio a guardarci negli occhi, e non mi pento di avergli parlato di alcune cose della mia vita, come l'altra sera sento che di lui mi posso fidare, ovviamente non è tutta la storia, questa è solo una briciola in confronto a tutto...
Sposto lo sguardo dalle sue labbra al neo sulla sua guancia e quasi allungo la mano per accarezzarglielo ma ci penso subito e la lascio poggiata sulla mia coscia e poi riguardo i suoi occhi, ma lui non ricambia il mio sguardo perché lui lo sta tenendo basso, sulle mie labbra. Risolleva lo sguardo sui miei occhi e con la mano libera mi accarezza la guancia, riesco a sentire il suo respiro sul mio oltre alla strana sensazione che provo nel mio stomaco proprio come qualche minuto fa quando ha avvicinato la guancia alla mia per sporcarla, resto immobile, perché non so se tra un po' le sue labbra saranno sulle mie o mi sta solo in qualche modo consolando.
Quando forse prende coraggio e avvicina un po' di più il viso al mio squilla il mio cellulare facendoci staccare di colpo e sento le mie guance andare in fiamme <<Scusa..>> sussurro per poi prendere il cellulare dalla tasca dei jeans e rispondere a mio padre.
Chiudo la chiamata quasi subito, voleva solo sapere come stavo e gli sono grata sul fatto che si preoccupi sempre di me quando è fuori, penso faccia parte di se stesso preoccuparsi e aiutare gli altri visto che è un poliziotto però la mia mente mi suggerisce che forse poteva aspettare almeno dieci minuti per vedere se con Paulo ci saremo baciati o no.
<<È meglio che vada...si è fatto tardi>> mi dice alzandosi dal letto e annuisco, starà forse scappando? Scendiamo di sotto e indossa il suo giubbotto <<Grazie per la cena>> mi dice sorridendomi e ricambio anche io il suo sorriso e una volta salito in macchina chiudo la porta alle mie spalle e riprendo in mano il telefono, ho bisogno di parlare con Filippo.

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Ecco a voi il capitolo, scusatemi se in questi giorni non ho pubblicato nulla ma torno attiva promesso💗nel frattempo, opinioni su questo capitolo? Avevate capito che Chiara in realtà è stata adottata? Quali altri segreti si nascondono nel suo passato? Piano piano li svelerà tutti...
Che ne pensate di Chiara invece insieme a Paulo?❤️
-Chiara

Mi número diez - Paulo DybalaWhere stories live. Discover now