capitolo ventotto

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my beautiful little secret

L'euforia dei Serpeverde per aver conquistato la coppa del Quidditch durò almeno una settimana. Anche il tempo sembrava festeggiare insieme a loro, (eccetto i membri delle altre tre case) le giornate si fecero calde e afose e il sole splendeva alto nel cielo.
L'unica cosa che Rebekah aveva voglia di fare, in quei giorni, era passeggiare nei prati e gettarsi sull'erba vicino al lago, mentre guardava l'enorme piovra che avanzava sognante sulla superficie; insieme a Draco che era felice certamente come non lo era mai stato.

Ma purtroppo, quei piccoli desideri non si sarebbero avverati così in fretta, nessuno degli studenti di Hogwarts poteva permettersi tutta quella tranquillità. Gli esami erano vicini e, invece di imprigrire in giro, tutti i membri delle quattro case obbligavano i loro cervelli a rimanere concentrati per i G.U.F.O.
«io ho dimenticato persino cosa significhi» disse Millicent, seduta in uno dei tanti tavoli della biblioteca; insieme a Pansy, Blaise, Daphne, Draco e, inaspettatamente, insieme a Rebekah.

Ognuno di loro aveva deciso di chiarire con lei subito dopo la partita, a causa della loro clamorosa vittoria.
Nessuno di loro chiese scusa all'altro, semplicemente chiarirono, facendole capire che erano davvero dispiaciuti da quel distaccamento.
Daphne era stata l'unica ad abbracciarla; in fondo lei era stata la prima amica di Rebekah, a Hogwarts... e Rebekah invece era stata la sua prima vera amica.

«grado ufficiale di fattucchiere ordinario» mormorò Rebekah in tono sbrigativo, troppo concentrata a rispondere in modo dettagliato alle domande di astronomia che non aveva svolto precedentemente.
Nei suoi giorni di assenza, durante la quale aveva soggiornato a Spinner's end e a Grimmauld place, i professori non avevano fatto altro che assegnare loro compiti.
La ragazza stava cercando di recuperarli tutti, e ci stava riuscendo solo grazie agli appunti ordinatissimi di Malfoy, che le aveva prestato senza problemi.
Quest'ultimo stava leggendo qualcosa riguardo le stelle, sul libro di astronomia mentre addentava una mela verde, al fianco di Rebekah; che fu distratta dal rumore della mela morsa e si ritrovò a sorridere, mentre guardava il biondino con occhi sognanti.

«io sarò il testimone» bisbigliò improvvisamente Blaise all'orecchio di Daphne, mentre questa scoppiava in una fragorosa risata.
Rebekah si accorse dei loro sussurri e dei loro sguardi e si affrettò a riporre nuovamente lo sguardo sul tema di astronomia, lasciando spazio a un silenzio imbarazzante.
«Draco, ti dispiacerebbe farmi compagnia a consegnare i temi richiesti dai-» iniziò Rebekah con l'intenzione di allontanarsi dai curiosi sguardi dei loro amici; e mentre si alzava, riponendo tutto il materiale nella sua borsa a tracolla nera, Malfoy si alzò chiudendo il suo libro, non dandole neanche il tempo di finire la frase.
«Sì andiamo, ho una cosa da chiedere per quanto riguarda le meteore»
Pansy li fissava da dietro il libro, nonostante tutto, era davvero felice per loro e avrebbe voluto esserlo anche lei con Daphne. Ma la loro situazione era molto più complicata del previsto e non sapeva ancora se la bionda provasse dei veri sentimenti nei suoi confronti.

«Ma non erano nel programma le meteore!» lo rimproverò Rebekah mentre, prendendo il malloppo di temi che aveva appena svolto in meno di due ore, si dirigeva verso l'uscita della biblioteca seguita da Malfoy,dopo aver salutato il loro gruppo di amici.
«Sì lo so. Ma la settimana scorsa ne abbiamo vista una insieme e mi chiedevo cosa fossero nello specifico» mormorò Draco, facendo spallucce, con il libro di Astronomia stretto tra le braccia.
«Una meteora...» iniziò Rebekah, con la voce più flebile e pacata dell'universo magico «consiste nel frammento o di una cometa, o di un asteroide, o di un qualsiasi altro corpo celeste, che entrando all'interno dell'atmosfera terrestre, si incendia a causa dell'attrito. Tra i babbani è meglio conosciuta come stella cadente. Loro ogni volta che ne vedono una esprimono un desiderio» concluse Rebekah con aria sognante, poco prima di consegnare il suo tema di alchimia e sparire dietro la porta della loro classe.
«E tu l'hai espresso? Il desiderio, dico» chiese Draco, mentre lei usciva dall'aula e si dirigevano verso l'aula di difesa contro le arti oscure.
«Avevo te al mio fianco e la Luna che brillava alta nel cielo. Che desiderio avrei potuto esprimere?» chiese beffarda, con un ghigno sul volto, dopo aver consegnato anche il tema di difesa contro le arti oscure.
«Come sei sdolcinata!» evidenziò Draco facendo una smorfia ma, per quanto ci provasse, non fu capace nemmeno a trattenere un sorriso spontaneo.

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