capitolo sei

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La foresta proibita

Una fredda giornata di Dicembre, incombeva su Hogwarts, con le nuvole grigio scuro e il cielo che prospettava un terribile temporale.
Il Natale era ormai vicinissimo, da lì a pochi giorni, sarebbero partiti gran parte degli studenti per godersi le vacanze con i propri familiari.
La neve cadeva a dismisura, regalando un tocco di bianco a Hogwarts e a Hogsmeade, mentre invece il lago nero diventava una lastra di ghiaccio.

Quando la McGranitt era passata tra le varie case, giorni prima, per segnare i nomi di chi sarebbe rimasto a Hogwarts per le vacanze, Harry e Rebekah avevano dato i loro nomi. Guadagnandosi una battutina nei loro confronti, da parte di Draco e Pansy che non tardarono a prenderli in giro, ma nessuno dei due sembrò farci molto caso.
Molto probabilmente, quello sarebbe stato il più bel natale per Rebekah e non avrebbe di certo permesso a due ragazzini come Malfoy e la Parkinson di rovinarglielo.

Ovviamente però, prima di dare conferma alla professoressa McGranitt, aveva chiesto il permesso a Piton, che non aveva esitato a dirle di sì, consapevole di quanto desiderasse passare il natale con Harry.
Certo, che sarebbe stata più felice lì ad Hogwarts con Harry che a Spinner End's con lui, come ogni anno.

Quel pomeriggio Rebekah dopo aver notato l'immensa biblioteca di Hogwarts piena zeppa di studenti, era rimasta a studiare nella sala comune con Daphne.
Parlavano continuamente del più e del meno, confidandosi segreti a più non posso.
Ma Rebekah non poteva raccontare la sua vera storia neanche a lei e questo la portava a mentire; e mentire era una cosa che non aveva mai sopportato.
Faticava a fidarsi delle persone, ma era la prima a raccontare bugie.

Mentre stavano studiando l'ultimo argomento di pozioni, Rebekah si guardò intorno, notando quanto fossero diverse le decorazioni natalizie magiche da quelle babbane.
La sala era davvero uno spettacolo per gli occhi di tutti.
Dalle pareti pendevano ghirlande d'agrifoglio e di pungitopo, e tutto intorno erano disposti non meno di dodici giganteschi alberi di Natale, alcuni decorati di ghiaccioli scintillanti, altri illuminati da centinaia di candeline.

Daphne non fece a meno di notare gli occhi della sua amica che quasi brillavano a quella vista straordinaria.
«È così diverso il mondo dei babbani?» chiese la sua amica, da sempre incuriosita da quello strano mondo.
«Non immagini quanto, Daphne, non immagini quanto.» mormorò sospirando la corvina
«Fanno continuamente discorsi sull'umanità, quando invece passano il resto del loro tempo a schifare chi è diverso da loro stessi.» sussurrò per niente malinconica
«Questo lo fanno anche qui, Rebekah. Persone come Pansy, ad esempio, l'hanno sempre fatto.» disse Daphne quasi con tono ferito.

Rebekah le rivolse uno sguardo interrogativo, era come se la sua nuova amica conoscesse Pansy meglio di chiunque altro.
Spesso quando la vedeva anche solo di sfuggita, il suo umore cambiava improvvisamente, diventando triste e nostalgico.
Stava per chiederle a cosa fosse dovuto tutto quell'odio nei confronti di Pansy, anche se non poteva di certo biasimarla; ma fu improvvisamente interrotta da quella voce profonda e spenta che avrebbe riconosciuto tra mille.

« è da stamattina che cerco qualche informazione riguardo Marte, ma non-» provò a chiedere Draco, venendo prontamente interrotto da Rebekah, che non gli rivolgeva la parola ormai da giorni.
«Marte è il quarto pianeta del sistema solare, a volte è visibile ad occhio nudo; viene considerato l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra; chiamato pianeta rosso per via del suo colore, causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre. ma c'è un intero libro dedicato a Marte»
Draco che aveva ovviamente già studiato tutte quelle informazioni, non riuscì a trattenere un sorriso.
Aveva capito che l'unico modo per far sì che Rebekah gli parlasse era chiederle qualcosa di tipo scolastico, meglio ancora se si trattasse di Astronomia.

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