capitolo trentatré

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the sun watches what i do
but the moon knows all
my secrets

Il sole era quasi tramontato, il cielo si stava colorando di strani colori che tanto piacevano a quella ragazza dagli occhi verdi; il terreno brulicava sotto le suole delle loro scarpe...
Rebekah aveva promesso a Draco che l'avrebbe portato in un posto speciale per il suo compleanno. Quella mattina avevano affrontato uno degli esami dei G.U.F.O. E il giorno seguente ne avrebbero affrontato un altro ancora, ma per Malfoy, ancora una volta, Rebekah aveva fatto di tutto per portare i suoi pensieri altrove; facendoli diventare se non felici, spensierati. Custodendo quelli più oscuri nel suo cuore, in modo che il biondino riuscisse anche solo per pochi minuti a non pensarci.

«non è che mi stai portando nel mondo dei babbani?» chiese con noncuranza mentre una lieve smorfia di disgusto gli si disegnava sul viso.
«ritorni a fare il figlio di tuo padre?»
A quelle parole, Draco si lasciò scappare un lieve sorriso, non affrontavano l'argomento "famiglia" da tanto tempo; improvvisamente si mise a pensare a come si sentisse Rebekah in quel momento, di chi si definisse figlia. Preferiva continuare a chiamare padre Piton o James?
«ammetto di averci pensato» mormorò la ragazza mentre continuavano a camminare sotto il sole, con attorno un campo di erbacce e solo qualche fiore «volevo portarti ad una festa, babbana. Però poi ho pensato...» sussurrò interrompendosi mentre saliva una ripida collinetta. «nel mio posto preferito»
Draco aggrottò la fronte, durante il tragitto si era perso a guardare il suo outfit da... babbana e non aveva fatto molto caso al paesaggio; Rebekah indossava semplicemente dei jeans aderenti con una maglietta rigorosamente verde e la sua amata giacca di pelle nera che Draco non apprezzava molto; ma i pensieri del ragazzo erano concentrati più che su sul outfit... sul fatto che qualcuno stesse facendo davvero qualcosa per lui.

Quando finalmente i suoi pensieri tornarono alla realtà, il suo sguardo si spostò verso l'orizzonte, quasi rimase a bocca aperta di fronte a così tanta bellezza.
Una vasta immensità di acqua ricopriva quasi tutto il paesaggio circostante, il profumo di quella che sembrava essere sabbia inebriava le loro narici, mentre un dolce rumore cullava la distesa del... mare.
L'aveva portato al mare.
In quel momento, le onde del mare continuavano a sbattere contro gli scogli in lontananza, anche se l'acqua era apparentemente calma e a Rebekah venne il magone.
L'aveva portato lì, perché non avrebbe potuto portarlo in un posto migliore.
Lei aveva sempre associato il mare in tempesta all'amore, due cos'è esattamente parallele; due cose bellissime, immense, che piacciono a tutti, di cui tutti hanno bisogno almeno una volta nella vita.
Due cose così simili, due cose di cui ti innamori, ignorando il fatto che potrebbero ucciderti da un momento all'altro.

Perché annegare tra le onde di un mare in tempesta, sarebbe uguale ad annegare in un mare di sentimenti causati dall'amore, da un amore che potrebbe venirti strappato da un momento all'altro; che quando anneghi riescono a toglierti il respiro, a toglierti il senso di ogni cosa.
E lei, gli stava aprendo il cuore più di quanto Draco potesse pensare: aveva portato la sua persona preferita nel suo posto preferito.
Voltandosi finalmente verso di lui, la ragazza non fece a meno di notare i suoi dolci lineamenti illuminati dalla luce del cielo azzurro di quel caldo pomeriggio estivo. Gli occhi di Draco brillavano mentre guardavano l'incerto orizzonte, le sue labbra erano leggermente schiuse e i suoi biondi capelli luccicavano sotto la luce del sole quasi sul punto di tramontare, mentre un fresco vento li rinfrescava.

«che c'è?» chiese Malfoy, facendola ritornare alla realtà dei fatti; Rebekah abbassò il capo imbarazzata mentre si stringeva nelle spalle.
«sei bellissimo» ammise ritornando a fissare le sue iridi rigorosamente grigie.
Draco non poté trattenere un sorriso sincero che si fece spazio sulle sue labbra, mentre si scompigliava i capelli più di quanto non avesse già fatto il vento.
«che c'è?» fu lei stavolta a chiederlo.
«siamo nel tuo posto preferito... in un» vi fu una breve pausa dove Draco deglutì «in un posto meraviglioso... e tu pensi a dire a me, di essere bellissimo?» sussurrò mentre stavolta era lui che le stava impercettibilmente scrutando il viso.

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