capitolo quattordici

1.4K 75 139
                                    

i wanted her to kiss me

Fu così che in quella fredda serata di Gennaio, Daphne e Rebekah andarono a divertirsi, dopo aver passato l'intera giornata a studiare.
Entrambe avevano bisogno di sfogarsi, di liberare la mente da tutto quello stress che le affliggeva ormai da giorni e così si erano concesse una serata tra amiche.
Inoltre Rebekah aveva bisogno di concentrarsi su una qualunque cosa in modo tale da non pensare allo specchio delle brame e, andando a divertirsi, sembrò riuscirci molto bene.

Le due giovani ragazze passarono l'intera serata a Hogsmeade, stanche di passare giornate intere a studiare cose che probabilmente tra molti anni neanche avrebbero ricordato, stanche di assumersi tutte quelle responsabilità.
Avevano bisogno di divertirsi e così avevano fatto.

Era un sabato sera tranquillo, e le strade erano illuminate dal bagliore della luna piena.
La notte sembrò trascorrere alquanto velocemente, molti Serpeverde erano in giro proprio come loro, compresi Draco e Blaise che come Daphne e Rebekah erano ubriachi marci dopo aver bevuto una serie di Rum di ribes rosso.
Tutti, in quel periodo così straziante, avevano bisogno di lasciarsi andare anche solo per poche ore.

«L'hai vista la faccia di Pansy oggi?» disse Rebekah scoppiando a ridere mentre insieme a Daphne attraversava le strade di Hogsmeade barcollando.
Non riusciva neanche a reggersi in piedi dopo aver bevuto così tanto.
Daphne scoppiò a ridere, molto più lucida di lei, e cercò di afferrarla per il braccio in modo tale da non farla cadere.
Improvvisamente, però, pochi minuti dopo, Rebekah si fece molto più seria, indecisa sul da farsi. Si stava chiedendo se avesse dovuto porle finalmente la fatidica domanda che aleggiava nella sua mente ormai da tempo.
«Ho visto come la guardi» mormorò infine con la faccia rossa a causa del troppo whiskey incendiario bevuto.

Lei invece di prendere il rum di ribes rosso, aveva preferito provare quello.
In una sola sera si era divertita come non aveva mai fatto in sedici anni ed era riuscita a non pensare proprio a niente.
Daphne la guardò divenendo improvvisamente pallida in viso, sembrò perdere un battito ma si riprese non appena Rebekah scoppiò nuovamente a ridere.
Cercò di calmarsi, scacciando via l'ansia che fino a pochi minuti prima stava prendendo il possesso del suo corpo e ricambiò la risata.

«Per Merlino, sto per vomitare» annunciò Rebekah facendo ridere ancora di più Daphne che, scoppiando a ridere, la aiutò ad appoggiarsi su un muretto lì vicino.
Pochi minuti dopo Rebekah sembrò riprendersi, ma ancora sbronza, alzò lo sguardo verso il cielo e mormorò frasi sui pianeti di poco conto.

Daphne sembrò rimanere incantata dalla bellezza della sua migliore amica che aveva il viso illuminato dalla poca luce emanata dalla luna e dalle stelle.
Casualmente si ritrovò a sfiorare la sua mano che penzolava distrattamente lungo il suo corpo.
Rebekah ebbe un sussulto quando avvertì la fredda mano di Daphne sfiorare la sua e istintivamente incrociò il suo sguardo, divenendo improvvisamente seria.
Rimasero così, a fissarsi lungo una stradina di Hogsmeade sotto un cielo stellato.
Daphne non si rese neanche conto del fatto che Rebekah stesse ansimando perché aveva avvicinato fin troppo il viso al suo.
I suoi occhi grigi scintillavano sotto la luce di un lampione che illuminava quella stradina.
Rebekah istintivamente accarezzò la guancia della ragazza davanti a lei che era improvvisamente diventata rossa, per poi passarle distrattamente il pollice sulle soffici labbra.

«Sei bellissima» mormorò ubriaca marcia, ignara di ciò che stesse dicendo, prima che sentisse le mani di Daphne sui suoi fianchi e il suo caldo respiro sulle labbra.
«e tu sei ubriaca» disse la ragazza dai lunghi capelli biondi mentre spostava continuamente lo sguardo da quegli occhi verdi a quelle labbra carnose che desiderava baciare ormai da tempo.
Rebekah non le rispose, si limitò semplicemente ad avvicinarsi come se stesse bramando di passione.
Improvvisamente ripensò però a Draco, e fece un passo indietro, scoppiando a ridere.

in your eyesWhere stories live. Discover now