capitolo sette

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Il serpente

Poche ore dopo, Draco e Rebekah erano arrivati in infermeria.
Pansy quella notte si era fatta male alla gamba, e nonostante Blaise le fosse rimasto accanto per tutto il tempo, lei non aveva fatto altro che chiedere a Madama Chips di Draco.
Quest'ultimo era liberamente stato fatto entrare in infermeria, mentre Rebekah era stata fermata sulla soglia della porta da Severus.

«Dove siete stati per tutto questo tempo? Avevate solo un'ora» aveva sibilato digrignando
«Ci siamo persi e-» provò a giustificarsi la giovane ragazza ma fu prontamente interrotta da quegli occhi neri come la pece.
«Non. Mi. Importa. Devi rispettare i tempi di Silente.»
Rebekah roteò gli occhi e provò a dare una lunga serie di spiegazioni, omettendo l'incontro con il centauro.
Severus la lasciò libera solo pochi minuti dopo notando la sua terribile stanchezza.

Ancora scossa da quella strana serata, la giovane serpeverde ritornò nella sala di ritrovo, dove trovò seduti sul sofà accanto al fuoco, Blaise e Daphne.
Poche ore prima la Umbridge si era messa a urlare davanti a tutti, dicendo che Silente fosse uno sciagurato, che non avrebbe dovuto fare una cosa del genere.
Rebekah in quel momento, nonostante schifasse Albus, avrebbe voluto far mangiare la Umbridge dal centauro che aveva incontrato pochi minuti prima.
Ma decise di non pensarci troppo e si soffermò invece sui suoi amici.

Daphne stava miserabilmente provando a consolare Blaise che era a pezzi.
Rebekah si sedette al suo fianco, poggiandogli una mano sulla spalla e rimase in silenzio lasciandolo sfogare.
La ragazza dai capelli biondi, poco dopo non resistette più e dovette andare a dormire, poiché il giorno seguente sarebbe partita per le vacanze natalizie.
Rebekah invece rimase con Blaise, cercando di consolarlo.

«Ci sei rimasto male, vero?» Chiese d'un tratto, notando lo sguardo spento del suo amico che sembrava essersi perso nell'atmosfera elegante della loro sala comune.
Blaise abbassò semplicemente lo sguardo, fissando le sue scarpe come se fossero la cosa più importante del mondo, per poi rivolgerle uno sguardo dispiaciuto, annuendo semplicemente.
«Però ci sono abituato, tutti sanno che Pansy ha una cotta per Draco sin dal primo anno» mormorò con voce quasi rotta.
Rebekah, che nei giorni precedenti, non aveva fatto altro che ascoltare le teorie di Blaise, su come sarebbe riuscito a far cadere Pansy ai suoi piedi, o ad ascoltare per ore, elogi sulla persona che le stava più antipatica, non esitò ad abbracciarlo. Forse in quel momento, era l'unica che avrebbe potuto comprendere il dispiacere del suo amico.
Vedere la persona che amava, avere occhi per un altro, era una cosa che Rebekah aveva vissuto in prima persona anni fa.

Conosceva da poco Blaise, ma sapeva che provava davvero qualcosa di molto forte nei confronti di Pansy, e vederla ai piedi di Draco lo faceva stare male.
Perché si sa, quando ci si innamora si è disposti a fare di tutto per quella persona.
Si è disposti a fare di tutto pur di vederla sorridere anche per un attimo.
Per amore vale sempre la pena rischiare tutto.
Perché è un universo che si può originare in un battito di ciglia ma allo stesso modo può cessare di esistere.
E questo Blaise lo sapeva benissimo.
Anche se in realtà Rebekah odiava tutte quelle frasi riguardo l'amore.
Cosa avrebbero mai potuto saperne dell'amore dei ragazzini come loro?

La cosa che non sapeva nessuno, piuttosto, o meglio che sapeva solo ed esclusivamente Draco, era che Pansy non era mai stata innamorata di lui.
Ma lo era di un'altra persona, di una persona che nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare.
Non sapevano che l'amore che aveva provato Pansy verso una persona che non fosse Draco, aveva smesso improvvisamente di esistere.
Era da anni ormai che Draco la aiutava a non far vacillare la sua reputazione da strega purosangue. In fondo Pansy era sempre stata sua amica, ma forse nessuno dei due avrebbe saputo reggere per altro tempo tutta quella farsa.

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