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Kids – Current Joys
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Louis non ha scelta.

Era notte fonda quando Harry si svegliò di soprassalto da un incubo che non riuscì a ricordare, alzandosi di scatto e stringendo i pugni intorno alle coperte sgualcite. Respirò schiudendo le labbra, annaspando alla ricerca di aria fresca e pulita nella confusione totale che ancora pesava sulle sue spalle. Chiuse gli occhi, come se l'improvviso risveglio avesse avuto la forza necessaria per tramortirlo, facendo spazio nel buio e nella debole luce che sembrava infiltrarsi attraverso le sue ciglia, scivolando fino alle iridi verdi e cullandole serenamente.

Quando riuscì a rilassare le palpebre, Harry sentì il brivido dell'incubo sul proprio corpo, nel gelo nelle sue dita, nelle perle di sudore che si erano andate a formare sulla sua fronte e nelle braccia intorpidite. Si portò disperatamente le mani sul viso, sfregandolo fino ad arrossarlo leggermente, per poi farle scorrere nei propri capelli, spettinandoli ancora di più e aggrappandovisi come potessero dargli sostegno. Sospirò silenziosamente, cercando, in un qualche modo, di riprendere il contatto con la realtà presente delle cose, battendo dolcemente le palpebre e passandosi la lingua sulle labbra screpolate.

Quando le mani caddero prive di peso sul suo grembo, il riccio osservò la propria camera invasa dal buio più cupo. Ai piedi del letto, le lenzuola sedevano aggrovigliate come un mucchio di serpi, pronte a stritolare le sue gambe e la sua gola, soffocandolo silenziosamente, senza che nemmeno lui potesse fermarle. D'istinto, si ritrovò a spingerle ancora più lontano, facendole cadere sul pavimento con un tonfo ovattato. Proprio lì, sparsi alla rinfusa, Harry vide i suoi abiti e, poco lontano, dalla parte opposta, quelli di Louis.

Louis.

Si chiese se l'avesse svegliato.

Senza pensarci eccessivamente, il riccio si ritrovò a voltarsi nel letto, stropicciandosi gli occhi con il dorso della mano libera, l'altra abbandonata priva di peso sulla gamba scoperta. Si corrucciò ancora prima di rendersene conto quando scoprì il posto al suo fianco completamente vuoto, il cuscino sgualcito e la sagoma invisibile ad occupare il posto del ragazzo dagli occhi blu. Tremò quando un leggero brivido percorse la sua spina dorsale, sottile e affilato, e spostò la mano come agisse di sua spontanea volontà. Affondò le dita nel materasso, lasciandosi rassicurare dal leggero calore che andò a sfiorare i suoi polpastrelli, baciandoli dolcemente e cullandoli di quel profumo che continuava ad inebriare i suoi sensi senza sosta.

Louis doveva essersi alzato da poco.

Normalmente avrebbe lasciato perdere. Il sonno leccava ancora il suo viso, e le palpebre cadevano pesanti, rilassando i suoi occhi. Sapeva che, ci avesse provato, sarebbe riuscito a riaddormentarsi in una manciata di minuti. Il letto era invitante, e le coperte crudeli erano state cacciate dal materasso. Inoltre, molto probabilmente, Louis si era alzato per andare in bagno, oppure per andare a bere un bicchiere d'acqua al piano di sotto.

Eppure l'incubo sconosciuto ancora gravava nel suo sguardo, come se le voci distanti continuassero a riempire le sue orecchie e il buio incatenasse i suoi polsi e le sue caviglie, costringendolo nel letto contro la sua volontà. Per un attimo, Harry ebbe l'impressione che, fosse rimasto seduto sul materasso, avrebbe rischiato di essere divorato in un sol boccone, venendo completamente annullato da quello che avrebbe preso la forma di una belva affamata, pronta a dilaniare le carni e beffarsi della povera vittima indifesa.

Senza riflettere, il riccio si ritrovò ad alzarsi, schiacciando i piedi contro il pavimento fresco e dandosi la spinta necessaria per mettersi in piedi. L'improvviso movimento gli fece girare la testa, costringendolo ad appoggiare una mano contro la parete per potersi sorreggere. Sospirò leggermente, sfregandosi nuovamente gli occhi e battendo velocemente le palpebre per mettere a fuoco la stanza di fronte a sé.

BITE [in revisione]Where stories live. Discover now