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Everywhere Fleetwood Mac
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Harry è felice.

Il vento soffiò dolcemente, quella mattina. Anziché scuotere le punte degli alberi, parve cullarle come volesse addormentarle. Le foglie si muovevano nell'aria, più forti, più verdi, e il cielo chiaro rispecchiava la luce di un sole finalmente libero da ogni nuvola. I fili d'erba danzavano soffici e i primi, piccoli fiori cominciarono a fare capolino nei prati. I boccioli erano colorati e profumati, gli uccellini cinguettavano e la brezza leggera si insinuava nelle case, attraverso gli spifferi e le finestre aperte, muovendo lentamente le tende e sollevandole da terra al ritmo di una musica diversa, una musica nuova.

Harry la sentì.

Seduto sul letto, con le gambe piegate contro al petto e le braccia incrociate sulle ginocchia, il ragazzo osservava a labbra schiuse il cielo azzurro oltre i pannelli di vetro della finestra, le coperte morbide avvolte intorno al corpo pallido. L'aria leggera sibilò nella stanza, muovendo delicatamente i capelli sul suo viso, arricciandoli ancora di più e facendolo sorridere dolcemente. I suoi occhi brillarono nel verde primaverile, forse persino più luminosi del sole. Li chiuse lentamente, beandosi del fresco che il vento aveva portato con sé, assaporando sulle proprie labbra la sensazione della felicità più genuina. E quando li riaprì, lasciando che il cielo si insinuasse nelle sue iridi verdi, la prima cosa che desiderò fare fu quella di voltarsi per guardare la stanza alle proprie spalle.

Perché proprio lì, dall'altra parte del letto, riposava un Louis ancora addormentato.

Ed Harry sorrise come sorride chi ama.

Osservò la figura del ragazzo al suo fianco, il corpo nudo avvolto dalle coperte soffici, bianche e silenziose, la gamba piegata sotto le lenzuola, l'altra rilassata sul materasso, scoperta e ancora dormiente. Sospirò serenamente quando vide la sua schiena alzarsi ed abbassarsi al ritmo del suo respiro, così delicato. Sorrise quando fece correre lo sguardo sulle sue spalle, forti e sicure, e poi sulle sue mani, avvinghiate dolcemente al cuscino e, ancora una volta, nate per sfiorare. E poi c'era quel suo viso, così bello e così buono, con le labbra sottili sincere, con gli occhi nascosti nel sonno e i morbidi ciuffi castani sulla fronte.

Harry avrebbe detto che Louis gli ricordava la primavera.

Sorrise ancora di più.

Quella era stata la prima mattina in cui il riccio si era svegliato al fianco del castano. Nessuna sagoma invisibile, nessun letto vuoto. Nessun gelo, nemmeno nessun solco ancora caldo. Nessun cuscino sgualcito, nessuna mano che scivolava sul materasso in cerca di un qualsiasi particolare che potesse confortare il battito del suo cuore. Nessun sospiro quando si scopriva il letto freddo, nessun sorriso quando sentiva il calore permeare le lenzuola. No, quella volta fu diverso.

Perché Harry si svegliò al fianco di Louis.

L'aveva guardato dormire, così, incapace di fare altro. Era dolce e soffice, che se una nuvola avesse potuto toccarlo, si sarebbe sciolta. Ed il minore aveva sfiorato il suo braccio e quella sua pelle così calda, trattenendo un respiro emozionato e finalmente felice. Poi si era alzato, mettendosi a sedere e dandogli le spalle, osservando il mondo svegliarsi oltre la finestra, cullato dai morbidi sospiri provenienti da un Louis addormentato. Si era coperto le gambe con le coperte, lasciando che il vento fresco pizzicasse le spalle, le schiena ed il petto ancora nudi, mentre la sua mente viaggiava all'indietro, ricordarsi di come, la sera prima, lui e Louis si fossero di nuovo amati, addormentandosi insieme, i vestiti aggrovigliati ai piedi del letto, la pelle scoperta, le mani leggere, i sorrisi contenti.

Era bello amare.

Ed Harry desiderò non smettere mai.

Così si voltò, portandosi le coperte sulla schiena e sdraiandosi nuovamente al fianco del castano, le labbra arricciate e gli occhi felici. Si avvicinò alla figura addormentata quanto bastava per poter sentire il suo sospiro sulla propria pelle, socchiudendo le palpebre e lasciandosi cullare. Quando riaprì gli occhi, Harry fece scivolare le dita sul suo volto, scostando i ciuffi castani dalla fronte di Louis e ridacchiando silenziosamente quando lo sentì sospirare nel sonno. Fece poi correre la mano sulle sue spalle, e poi sulla schiena scoperta, accarezzando le pelle nuda e sentendo il suo calore sotto i polpastrelli.

BITE [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora