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DuskGenesis
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Le cose vanno bene per Harry.

L'anno nuovo cominciò con una delle nevicate più abbondanti degli ultimi anni. I delicati petali di ghiaccio ricoprirono le strade, gelando l'asfalto e i marciapiedi, bloccando le auto e rinfrescando i viali. Cosparse gli alberi spogli e addormentò i timidi ciuffi d'erba, depositandosi sulle panchine dei parchi e macchiando le vetrine dei negozi.

Harry sedeva alla scrivania della stanza di Niall, come sempre, appoggiato sui gomiti e sporgendosi abbastanza da vedere il proprio respiro appannare la finestra davanti a lui. Vide il vetro scurirsi di un'ombra opaca, che cominciò rimpicciolirsi sempre di più, fino a sparire. Continuò finché non sentì le labbra doloranti, abbandonandosi contro lo schienale della sedia e incrociando le braccia sul ventre.

"Quindi state insieme," domandò a Niall. Il biondo era sdraiato sul proprio letto con un pallone da calcio che continuava a lanciare in aria per poi riprenderlo al volo. Avvolto in un maglione caldo e più cuscini di quanto fossero necessari sotto la testa, il ragazzo aveva raccontato ad Harry le ultime novità sul suo rapporto con Alice, che si era apparentemente evoluto in una vera e propria relazione.

"Suppongo di sì," rispose lui. "Voglio dire, non gliel'ho proprio chiesto... ma credo sia abbastanza chiaro," continuò. Il riccio si voltò quando sentì il pallone fermarsi nelle mani dell'amico per la prima volta in circa mezz'ora, solo per trovarlo a fissare il soffitto, concentrato. Sospirò rumorosamente. "Secondo te dovrei chiederglielo?"

"Intendi dire ufficializzare la cosa?" domandò Harry e, quando Niall annuì, alzò le spalle. "Non vedo perché no. Insomma, pensi che potrebbe farle piacere?"

"Non so," borbottò stringendo il pallone al petto. "Immagino di sì. Sicuramente sì. Cazzo, amico, perché deve essere tutto così complicato?" disse esasperato, passandosi le mani sul viso. "Mi sto cagando sotto."

"Benvenuto nel mondo reale, fiorellino," lo canzonò Harry sorridendo, alzandosi dalla sedia per avvicinarsi, prima di prendere il pallone e spingerlo contro il muro. "Lamentarsi non serve. Fidati. Tu chiedile cosa ne pensa. E poi valuta," sorrise ancora, battendogli una mano sulla spalla per incoraggiarlo. "Sono sicuro che andrà tutto per il meglio."

"Lo spero," grugnì il biondo alzandosi. "Ti va di fumare? I miei tornano tra circa tre ore. Devo essere preparato," scherzò dirigendosi verso l'armadio, senza aspettare una risposta. Harry ridacchiò e annuì, sedendosi sul letto e appoggiando la schiena contro al muro.

I genitori di Niall sarebbero tornati dalle loro vacanze invernali da lì a poche ore, e Villa Horan avrebbe ufficialmente chiuso i battenti per un po'. Harry era rimasto insieme all'amico negli ultimi giorni, tenendogli compagnia e aiutandolo a riordinare le ultime cose. L'aveva ascoltato parlare di Alice – praticamente ininterrottamente – consigliandogli quasi sempre le stesse identiche cose. Però Niall sembrava fare sul serio, questa volta.

Ed Harry ne fu felice.

"E tu, invece?" domandò non appena accese lo spinello di Harry, e poi il proprio. "Come va con Louis?"

La domanda da un milione di sterline.

Come andava con Louis? Ad essere onesti, il riccio aveva paura di dirlo ad alta voce, temendo che potesse rovinare le cose, in un qualche assurdo e strano modo. Temeva di cantare vittoria troppo presto, temeva di mettere un punto ad una frase ancora così incompleta. Eppure non poteva negare l'evidenza.

La verità era che le cose andavano tremendamente bene.

E nonostante non si vedessero dal primo dell'anno, Harry e Louis si erano sentiti per telefono ogni giorno, per l'intera settimana, senza sosta. Al risveglio, il riccio veniva sempre accolto da una sua notifica, sebbene non si trattasse mai di un messaggio vero e proprio, bensì del link per una canzone. Non aveva idea se le scegliesse perché gli piacessero o perché avessero un significato specifico, ma non vi si soffermava mai troppo. Sorrideva, ascoltava la canzone e poi gli rispondeva. La sera, invece, Louis era sempre il primo ad addormentarsi, ed Harry gli augurava una buonanotte inviandogli una serie di emoji sconnessi.

BITE [in revisione]Место, где живут истории. Откройте их для себя