¤CAPITOLO 14

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NOTA AUTRICI

Siamo vive! Scusa per l'inattività degli ultimi 3 mesi tipo, ci dispiace tantissimo! Ma ora siamo qui con un nuovo capitolo che speriamo vi piaccia.

Dasy e Becky

ALEXANDRA P.O.V.

Non siamo rimasti molto alla torre, anzi, quella stessa sera dopo una lunga e noiosissima riunione con Fury, gli Avengers e la mia squadra io partii per una delle case, si avete capito bene CASE, degli Stark mentre la mia squadra è partita alla ricerca di Ward e dell'H.Y.D.R.A.
La casa dove ci siamo stabiliti si trova in mezzo ad un bosco su un piccolo lago. Secondo il capo dello dello S.H.I.E.L.D. questa è abbastanza isolata e per questo dovrebbe essere meno possibile subire qualche attacco da parte dell'H.Y.D.R.A.

TIME SKIP

Ormai è una settimana che siamo qui e devo dire che non mi sentivo così bene da tempo. La maggior parte della giornata la trascorro con i miei nipoti, e devo dire che ora capisco il perché del soprannome che Steve a dato a sua figlia "uragano Sarah", cavolo quella bambina è una macchina da guerra! Probabilmente hanno sbagliato a metterle le pile alla nascita, quelle duracel sono difettose! Non si esauriscono neanche dopo 5 ore di corsa e questa cosa mi preoccupa. Penso che tutta questa iperattività sia dovuta dal sangue del padre che le scorre nelle vene. Al contrario il piccolo Daniel è il bambino più tranquillo e silenzioso che conosco. Però devo ammetterlo sono entrambi molto dolci e... FAMELICI! Credetemi quando dico che mangiano una quantità di cibo impressionante.
Al contrario Elisabeth, la figlia di Alina e Bucky, non si fida per nulla di me, infatti non crede chi io sia sua zia dice assomiglio troppo poco alla zia Tasha e alla sua mamma. Personalmente ci sono rimasta molto male, è stato il più brutto commento che abbia mai ricevuto, ma rispetto la sua decisione dato che fondamentalmente anche io, di base, sono una persona che si fida molto degli altri.

Devo ammettere però che con Thor è una cosa diversa, fin da subito ho capito che lui era diverso, mi sono aperta con lui su ciò che provavo dopo il tradimento di Ward e lui mi ha ascoltato pazientemente e mi ha aiutato a superarlo. Infatti anche adesso quando passo il tempo con i miei nipoti solitamente sono con lui ed ogni volta sento una stretta allo stomaco, quasi come se qualcuno mi avesse tirato un pugno; ogni volta che mi sorride sento una strana sensazione di calore salire dalle dita dei piedi alle punte dei capelli e arrossisco fino a diventare del colore dei capelli di Natasha.
So cosa vogliono dire queste cose, o meglio le mie sorelle me l'hanno spiegato, ma la verità è che non voglio pensare che potrei provare qualcosa per lui, ho paura di soffrire di nuovo di essere abbandonata ancora una volta e questa è L'ultima cosa che desidero.

Ora sono seduta da sola sul portico a pensare alla mia vita e realizzo in poco tempo quanto sia cambiata nell'ultimo periodo, e che nonostante ci siano stati alti e bassi, forse più bassi o meglio delle Fosse delle Marianne che degli alti non la cambierei con nessun'altra vita al mondo.
I miei pensieri vengono interrotti dalla vocina tremante del piccolo Daniel.

Daniel: Tia Ales, hai vito la mia ciorellona?

Alex: No tesoro, perché?

Daniel: Era andata a celcare delle foglie caline vicino al boco per fale un regalo a mama ma... ma non è ancola tornata

Alex: Non ti preoccupare, adesso la vado a cercare, ma vedrai che si sarà solo distratta a guardare le farfalle.- mi rendo conto solo dopo essere rientrata in casa che con questo discorso stavo cercando di rassicurare più me stessa che il piccolo Daniel.

Comincio a girare freneticamente per tutta casa alla ricerca di mia sorella per avvisarla dei miei sospetti sulla scomparsa della figlia. Non appena la trovo la prendo per un braccio e la trascino fuori dalla porta.

Nat: Alex, Alex! Che cosa ti è preso, ti ha dato di volta il cervello per caso?

Alex: No sto solo ascoltando il mio sesto senso che sta gridando "se non muoviamo il culo tua figlia muore".

A quanto pare la mia finezza nell'esprimermi convince mia sorella a seguirmi senza ulteriori domande.

Arriviamo al confine del bosco con il fiatone per quanto avevamo corso e vediamo la piccola Sarah che sta raccogliendo foglie secche e legnetti. Nat parte in quarta, pronta a fare una bella lavata di capo alla figlia. Cerco di fermarla e farle notare i movimenti sospetti tra le fronde degli alberi, ma non faccio neanche in tempo ad aprire bocca che ha già raggiunto Sarah e l'ha presa per un braccio.
Mi avvicino con cautela alle due giusto in tempo per l'inizio della loro conversazione.

Nat: Sarah Rogers, non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere!

La bambina alza il volto rigato da lacrime ormai asciutte e per un attimo riesco a vedere la paura dipinta sul suo viso.

Nat: Tesoro lo sai che con me non funzionano gli occhioni dolci.

Sarah: Mam-mamma io non volevo, mi mi dispiace, ma l'uomo cattivo...

La bambina scoppia in lacrime e Natasha la abbraccia, per quanto cerca di fare il poliziotto cattivo anche lei ha un cuore.
Mente mia sorella cerca di calmare sua figlia ripenso a quello che Sarah ha detto poco fa. "L'uomo cattivo" che cosa voleva dire chi...
I mie pensieri si interrompono non appena vedo una figura possente sbucare da un cespuglio e si avventa su mia sorella.

Alex: Nat!- urlo senza pensare, vlevo solo avvisarla, ma così se prima avevo anche una micro possibilità di non farmi notare e attaccare di sorpresa l'ho appena buttata nel cesso e ho anche tirato la catena.

Fortunatamente Nat ha i riflessi abbastanza veloci da spingere Sarah tra le mie braccia cercando di metterla in "salvo".

Alex: Sarah...- prendo la faccia di mia nipote tra le mani per farla concentrare sul mio volto e non su sua madre che cerca di liberarsi dalla presa dell'uomo.

Alex: Corri a casa il più veloce che puoi avvisa tutti w digli di venire qui immediatamente. Poi voi bambini chiudetevi dentro, porte finestre, tutto. Capito?

La bambina annuisce, ma rimane immobile.

Alex: Sarah, va!- la incoraggio con una piccola spinta e la bambina comincia a correre verso casa.

La seguo con lo sguardo finché non scompare dietro la prima curva, così riporto lo sguardo su mia sorella e l'aggressore che stanno girando in cerchio (tipo film western).
Mi avvicino a loro e mi posiziono affianco a mia sorella pronta a combattere. Non appena poggiò lo sguardo sull'uomo di fronte a me il sangue mi si gela nelle vene, Alexei.

The White Widow Where stories live. Discover now