¤CAPITOLO 3

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(Lo so che è abbastanza ovvio ma Alex è il diminutivo di Alexandra😂)

May: Alex dobbiamo andare.

La voce di Mel non mi raggiunge, sono troppo presa dai miei ricordi. Il mio cervello passa dagli addestramenti alla Red Room alle prime missioni per il KGB. Cerco di aggrapparmi ad altri ricordi, ma ovunque guardo vedo solo violenza e morte.

May: Alex!

Alex: Uh, si dimmi

May: Ti stavo chiamando da un ora pensavo che ti fossi addormentata- dice ridacchiando.

Alex: Ah-ah-ah, che simpatica. Non pensavo sapessi ridere.

May: Hey! Anche io ho un cuore agente Romanoff- mi da un pugnetto sulla spalla.

Non avevo mai immaginato di trovarmi a scherzare con la temibile Melinda May, ma hey sono una Romanoff, con me tutto è possibile!

May: Dai usciamo da qui, se no gli altri incominceranno a pensare che stiamo sc-

Alex: Si! Perfetto andiamo.

Mel comincia a ridere.

May: Dai Vedova fattela una risata!

Usciamo dalla stanzetta ridendo a crepapelle e tutto il team ci guarda scioccato. Mel smette improvvisamente di ridere e rimette la maschera da "levati dal cazzo o ti ammazzo".

Coulson: Tutto ok Alexandra?

Alex: Si sto bene. Volevo scusarmi con Elena se è possibile

Coulson: Certo! Seguimi, ti porto da lei.

Inizio a seguire Coulson, ma non prima di aver guardato Melinda in cerca di supporto. Appena mi volto sento dei passi dietro di me e poco dopo una mano si poggia sulla mia spalla.

May: Sono con te fino alla fine

Entriamo nell' "infermeria", che sembra più un rifugio per scappati di casa, e Coulson mi indica un lettino su cui è sdraiata Elena. Mi faccio avanti lentamente, non sono pronta per vedere quello che le ho fatto.

Elena: Alexandra mi dispiace non volevo, io- inizia a tossire.

Gemma le si avvicina dandole dell'acqua e tamponando la ferita sul collo. alla vista di tutto quel sangue i sensi di colpa cominciano a farsi strada dentro di me.
Cominci a tremare e a scuotere la testa, sento il respiro farsi sempre più irregolare.

Gemma: Alexandra, Elena è ancora troppo debole per Hey stai bene?

La sua voce mi raggiunge appena, è come se fossi dentro una campana di vetro, mi sembra tutto cos' lontano e io sono così stanca. Mi lascio cadere a terra, e solo allora mi accorgo di due braccia che mi circondano.

May: Alex, Alex guardami ti prego.

Sposto lo sguardo sul suo volto è preoccupata, ma non capisco perché.

May: Alex ho bisogno che tu mi guardi e che respiri con me ok дорогой (dorogoy, tesoro).

Ascolto la sua voce e i suoi movimenti e pian piano comincio a calmarmi.

May: ci sono io con te adesso va tutto bene.

Alex: Я люблю тебя мама (ya lyublyu tebya mama, ti voglio bene mamma).

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