¤CAPITOLO 7

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ALEX P.O.V.

Alex: May ti prego non cominciare.

May: Ok ma non ti scaldare donna!- dice dirigendosi verso l'uscita- E comunque siete carini insieme, anche se vi stavate mangiando la faccia l'un l'altro. Avete il mio appoggio e la mia benedizione per tutto, o quasi. 

Alzo gli occhi al cielo, sorridendo leggermente, mentre seguo la Cavalleria fuori dalla palestra verso l'hangar. Una volta lì accendiamo il motore del jet, e a caricarvi sopra alcune armi, che potremmo usare in caso dovessimo incontrare qualcuno di poco amichevole diciamo.

Ward: Borsoni pronti qui come siamo messi Alex?

May: A novan- la interrompo tirandole un colpo con il calcio del fucile che ho in mano, dritto  nelle costole.

Alex: Oh, scusa mi è scappato- dico regalandole un sorrisino soddisfatto.

May: Ward, ti conviene stare attento, se è così violenta anche a letto-

Alex: Melinda May, esci immediatamente da qui e non ti azzardare a dire un'altra parola prima che ti ficchi una pallottola in gola!-dico mentre le guance diventano talmente tanto rosse che sembro un pomodoro.

May: Ok, ok me ne vado- dice andando verso l'uscita dell'hangar con le mani alzate in segno di resa e un sorrisino maligno in volto- Ah un'ultima cosa usate le protezioni! Non sono pronta per diventare nonna!

Alex: Sei morta Melinda!- le urlo cercando di correrle dietro, ma Ward mi ferma prendendomi il polso.

Ward: Ehi tigre calmati- dice mentre mi accarezza la guancia con la mano libera, cercando di calmarmi- lasciala parlare. Sarebbe il duello più sensazionale che il mondo abbia mai visto, insomma la Vedova Bianca contro la Cavalleria, ma dobbiamo concentrarci sul portare a casa tua sorella ora.

TIME SKIP ARRIVO A MOSCA

Siamo appena arrivati in albergo, che Grant comincia a disfare i borsoni, mentre io decido di andare a farmi un doccia veloce, per riprendermi un po' dal viaggio.

Ward: Senti Alex, mentre tu ti fai una doccia, io vado giù al bar a bere qualcosa, vuoi che ti porto qualcosa?

Alex: No grazie, dieci minuti e ti raggiungo.

Appena sento la porta chiudersi tiro un sospiro di sollievo. Questa missione mi ucciderà: tra l'ansia per mia sorella e i sentimenti per Ward, non so cosa mi farà uscire di testa prima.
Mentre sono in doccia non faccio altro che pensare a cosa mi dirà Tasha, a come sarà cambiata e se mi abbia perdonato per quello che ho fatto. Ovviamente persa nei miei pensieri non mi rendo conto del tempo, e questo mi porta ad avere un enorme ritardo. Appena uscita dalla doccia mi asciugo i capelli,  una volta finito apro l'armadio in cui Ward aveva precedentemente messo i nostri vestiti, per decidere quale mettere ma qualcuno bussa alla porta. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti a me un maggiordomo, che appena mi vede arrossisce e distoglie lo sguardo da me.

Alex: Oh mi scusi, non mi aspettavo visite- dico imbarazzata, capendo il motivo per cui l'uomo evitava di guardarmi.
Maledetta me e l'abitudine di girare in camera con solo l'asciugamano addosso.

Maggiordomo: Non si scusi signorina Martinelli (riferimenti ad una serie di un inglesina di nome Carter puramente casuali), dovevo  chiamarla per avvisarla in anticipo del mio arrivo. Devo però ammettere che la serietà con cui la sua amica mi ha detto di recapitarle il messaggio, mi ha fatto venire qui il più presto possibile. - dice passandomi un busta con su scritto il mio nome, scritto in modo molto elegante.

The White Widow Where stories live. Discover now