¤CAPITOLO 10

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Alex: Scusa la mia ignoranza, ma quindi tu chi saresti?- dico fingendo una faccia interessata, dalla quale si capiva che in realtà non lo sono per niente.

Sharon: La nipote della famosa Peggy Carter, una delle fondatrici dello S.H.I.E.L.D.

Alex: Ah quindi tu sei una di quelle persone che pensano che avendo un parente importante sia avvantaggiati in tutto. Tranquilla, ne ho incontrate tante come te, ma devo dire che tu sei diversa dalle altre, si sembri...sembri più stronza.

Sharon: Modera il tuo linguaggio di fronte a me, o ne pagherai le conseguenze.- dice puntandomi il dito contro.

Alex: Se solo avessi la gonna, vedresti quanto l'orlo di essa mi tremerebbe al pensiero di ciò che tu mi potresti fare- dico con tono sarcastico.

Sharon: Fossi in te la smetterei di prendermi in giro. Io sono uno dei capi dell'H.Y.D.R.A..

Un leggero brivido mi corre lungo la schiena al pensare di essere in una base dell' H.Y.D.R.A., ma non le faccio vedere la mia debolezza e con un ghigno stampato in faccia continuo a dire le mie battutine.

Alex: Ah si forse mi ricordo di te, sei quella che ha tentato di rubare il MARITO a mia sorella, sai Natasha Romanoff,...la Vedova Nera...credo che tu la conosca insomma è uno persona molto impostante per lo S.H.I.E.L.D. Ah mi ha detto che nel caso dovessi essere rapita dall'H.Y.D.R.A. ed incontrarti di non salutarti e di dirti che ora lei e Steve sono felicemente sposati. Te l'ho detto forse che si sono sposati, perché sai non me lo ricordo, o bhe al massimo te lo ripeto un altra volta.

La donna di fronte a me fa una smorfia, per poi continuare a parlare.

Sharon: Sono conosciuta inoltre anche come Deathlok, in molti mi temono, e credo che anche tu dovresti farlo.

Alex: Ah allora stiamo usando i nomi inventati. Piacere, Vedova Bianca, ti stringerei la mano se solo le avessi libere. A proposito che ne dici se mi liberi, io me ne vado per i cavoli miei e prometto di mandarti solamente metà dello S.H.I.E.L.D. a distruggerti.

La Carter mi lancia un'occhiataccia che esprime tutto il suo disappunto, l'odio e la rabbia nei miei confronti. Prende un computer e lo poggia sulle mie gambe. Tutto ciò che vedo è una traiettoria da qui, un luogo sperduto nel Mar Glaciale Artico, a New York, alla Stark Tower. Il sangue mi si ghiaccia nelle vene, Natasha mi ha detto che i suoi figli stanno da Stark mentre lei e Steve scappano.

Sharon: Ok ora basta, niente più battute sarcastiche, niente più commenti ora mi starai a sentire, oppure questo missile andrà direttamente sulla Stark Tower, si è inutile tesoro che fai quella faccia stupita, so che Rogers e tua sorella hanno dei figli, e so anche dove sono, quindi o mi dirai ciò che voglio oppure loro moriranno.

Io sto zitta, perché non posso arrecare altro dolore a Natasha, non dopo tutto ciò che le ho fatto in passato.

Sharon: Bene vedo che hai capito, ora dimmi come si crea il siero del super soldato che hai corpo.

Spalanco gli occhi non capendo la domanda, boccheggio un paio di parole senza senso in russo, per poi sentire un dolore lancinante allo stomaco. La donna di fronte a me mi ha appena sferrato un pugno.

Sharon: Per ora sono stata buona, ma le prossime volte non lo saro così tanto quindi, come si crea il siero del super soldato che ti hanno iniettato.

Alex: I-io non lo s-so, me lo ha-hanno iniettato nella Stanza Rossa, non ne ho idea.

La vedo con un sorriso sulle labbra, ma uno di quelli rassicuranti e caldi, uno di quelli freddi e spaventosi, quelli che vedi fare dai pazzi nei film, quelli che ti fanno venire la pelle d'oca, quelli che ti chiedi come mai non puoi correre alla velocità della luce.

Sharon: Allora vuoi vedere i tuoi nipotini morire

Alex: No! Ti prego non farlo, io non lo so, veramente. L'unico a saperlo era il professore che lavorava per il progetto Vedova Nera, nessuno oltre lui sa cosa ci sia dentro il siero che mi hanno iniettato.

Sharon: Dimmi il suo nome allora.

Alex: Non credo che sia ancora vivo.

La Carter fa un ghigno per poi rispondermi.

Sharon: Non mi serve vivo.

Alex: Non me lo ricordo.

Sharon: Bhe allora penso di doverti aiutare a ricordartelo.

Prende il computer dalle mie gambe e comincia a picchiarmi. Perdo il conto dei pugni, dei calci, delle scosse che mi sono arrivate. Il dolore oramai percorre totalmente il mio corpo. Mi sforzo di ricordare quel nome, ma esso non riesce ad uscirmi dalle labbra, nonostante tutti i miei sforzi.
Passano le ore e la donna continua imperterrita a picchiarmi cercando di tirarmi fuori quel nome che con tanta fatica non riesco a trovare nemmeno io, quando perdo i sensi.

MAY P.O.V.

Mi sto facendo strada verso il laboratorio della base. Alex non mi ha ancora contattato e ho il sospetto che le sia successo qualcosa, ma ovviamente Coulson non mi vuole ascoltare quindi dovrò cavarmela da sola.

May: Fitz, Simmons ho bisogno di voi.

I due ragazzi si avvicinano guardandosi scioccati e bisbigliando tra di loro, l'unica cosa che riesco a senire è un " ha davvero chiesto aiuto a noi?"

May: Si vi sto chiedendo una mano. Dovete rintracciare Alex e in fretta anche.

Fitz: Coulson è a conoscenza di questa ricer- lo interrompo con un occhiataccia.

Simmons: Certo May, lo facciamo subito ci vogliono pochi minuti.

Fitz: Si, dobbiamo solo rintracciare il suo cellulare, scaricare le coordinate ed ecco fatto. Alex ora è...

Simmons: Nel bel mezzo del Mare del Nord?!

May: Lo sapevo che le era successo qualcosa!

Prendo il tablet su cui sono segnate le coordinate ed esco di corsa dalla stanza per dirigermi da Coulson.
Arrivata di fronte al suo ufficio trovo la porta chiusa, ma in questo momento sono troppo arrabbiata e preoccupata per le buone maniere, quindi entro senza bussare.

Coulson: Non ti hanno insegnato ha bussare?

Non appena alza la testa dai fogli che stava studiando si pente immediatamente del suo commento sarcastico.

May: Voglio una squadra di recupero, ora.

Coulson: May abbiamo pochi agenti e dobbiamo impegnare le forze per rifondare lo S.H.I.E.L.D. e- lo blocco mostrandogli il tablet con le coordinate.

Coulson: Di alla squadra che ci vediamo tra dieci minuti al Bus. Andiamo a riprenderci Alex.

Annuisco seria per poi uscire e andare ad avvisare gli altri della partenza.

The White Widow Where stories live. Discover now