¤CAPITOLO 4

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MAY P.O.V.

Sono passate alcune settimane e devo essere sincera, Alex si è integrata veramente bene nella squadra. Dopo quello che è successo con Elena, tutti cercavano di starle lontano, almeno tutti tranne me. So benissimo cosa significa avere sulle spalle la morte di molte persone, e so anche che cosa vuole dire essere giudicate dalle persone, essere considerate dei mostri.
Però con il passare del tempo, tutta la squadra ha capito chi fosse veramente , e infatti, uno alla volta hanno incominciato a parlare con lei, conoscendola meglio.

ALEX P.O.V.

Mi reco al lavoro come sempre alle otto. Saluta la guardia che sta all'esterno della struttura, per poi dirigermi verso gli armadietti, dove si trova la mia pistola, il mio coltello ad altri oggetti utili al lavoro diciamo.
Una volta preso tutto ciò di cui ho bisogno, mi dirigo verso il laboratorio dei FitzSimmons per vedere un po' se sono riusciti a potenziare la mia arma preferita, il filo di ferro rovente, come avevo chiesto, ovvero con il veleno della Vedova Nera.

Simmons: Ehi ciao, come stai oggi?

Alex: Bene, grazie, quello di ieri era solo un po' di mal di stomaco.

Fitz: Bhe ciao anche a te.

Lo guardo sollevando un sopracciglio, come a dirgli "sul serio?", per poi alzare le mani in segno di resa e fare un leggero sorriso.

Alex: Certo che il tuo amico qua è permaloso- dico girarmi verso Gemma, per poi volgermi di nuovo a Leo.

Alex: Ciao Fitz...contento ora.

Fitz: Si molto, tieni ecco a te il gioiellino della tua collezione, ora con permesso, vado a fare colazione.

Io e Gemma, ci guardiamo mentre vediamo uscire il ragazzo dalla stanza, ed entrambe diciamo contemporaneamente.

Simmons/Alex: Io non mi faccio domande.

Incominciamo a ridere come due cretine, finendo quasi per cadere per terra entrambe.
Simmons è una delle prime persone che mi hanno parlato qui, ovviamente dopo che lo ha fatto Melinda. La nostra prima discussione e stata alquanto strana, ma devo dire che mi fa ancora sorridere quando ci penso.

FLASHBACK

Ero nella stanza degli armadietti, seduta sulla panca posta al centro di essa, a pulire la mia pistola, quando sento qualcuno entrare.
Una ragazza dai capelli marroni, alta e molto bella entra nella stanza.

Simmons: Ciao io sono Gemma Simmons, è un piacere conoscerti, in teoria doveva venire anche Leo Fitz, ma dato che ha letto qualsiasi cosa su di te, non ci crede quasi che una dei suoi agenti preferiti sua qui, quindi non è venuto perché probabilmente sarebbe svenuto.

Alex: ...è un piacere conoscere anche te- dico stringendole la mano, con un volto che esprime tutta la mia confusione.

Simmons: Comunque sono venuta qui per farti alcune domande. Ti piacciono i film? E se si quali?

Rimango stupita dalla domanda, però le rispondo lo stesso.

Alex: Quelli d'azione e quelli fantascientifici.

Simmons: Wow sono anche i miei preferiti. 

La ragazza continua così per quella che sembra un'eternità, e mentre continuano a scambiarci commenti sulle mie o sue risposte, compila quello che sembra un questionario.

Alex: Scusa, ma che cosa stai scrivendo?

Simmons: Bhe ho annotato tutte le tue risposte, in modo così da sapere quanto più possibile di te e parlarti di qualcosa che non siano armi, riferimento puramente casuale all'agente Melinda May.

Rido leggermente, annuendo e dandole ragione sulla questione, mentre esce. Proprio quando ha la mano sulla maniglia, si gira e mi chiede:

Simmons: Ti andrebbe di andare a bere qualcosa, giusto così per chiacchierare un po'.

Mi sento quasi imbarazzata, mai nessuno mi aveva chiesto una cosa del genere, dato che con Natasha o lo facevo o lo facevo, non c'era molta opzione di scelta.

Simmons: Sei non ne hai voglia e lo stesso tranq-

Alex: Vengo.

La ragazza fa un sorriso vittorioso e urla chiudendo la porta dietro di se:

Simmons: May ti viene a prendere alle 7, puntuale!

Rido ancora di più, pensando che in un modo o nell'altro, anche se avessi risposto no, mi avrebbero fatto uscire lo stesso quella sera. Poi una lacrima mi solca il viso quando mi rendendo conto, che per la prima volta nella mia vita, avevo trovato una amica.

FINE FLASHBACK

L'entrata di qualcuno mi fa uscire da mio stato di trans, facendomi anche smettere di ridere. È Melinda quella che è entrata.

May: Romanoff, Phil ti vuole nel suo ufficio.

Alex: Uhh, da quando lo chiami Phil.

May mi lancia un'occhiata capace di mandare a fuoco ad un pezzo di ghiaccio.
Mi dirigo verso di lei in silenzio, la seguo, uscendo dalla stanza.
Camminiamo per qualche minuto, in silenzio, interrotto poi dalla mia domanda:

Alex: Sei ancora arrabbiata?

May: No, tranquilla, per quello che hai detto finirai solamente a lucidare ogni superficie della sala degli allenamenti.

Alex: Stai scherzando vero? La mia era una battuta. E poi non puoi negare che ci sia del tenero tra te e Coulson.

May: Siamo colleghi da anni, posso chiamarlo per nome.

Alex: Ma tu chiami tutti per cognome, è come se io adesso incomincia sai a chiamare Ward...tesoro, non lo so, o qualcosa del  genere.

May: Perchè proprio Ward?

Questa volta l'occhiataccia arriva da parte mia, ma non ho il tempo di risponderle dato che siamo arrivati davanti alla porta dell'ufficio di Coulson.
La apriamo e troviamo Fury e Coulson intenti a parlare, non di qualcosa di molto allegro a quanto pare.

Alex: Fury, quanto tempo!

Fury: No sono qui per una visita di cortesia, sono qui per faccende importanti.- si gira dando le spalle a noi, guardando alla finestra.
Tipica posa alla Fury.

Fury: Andrò dritto al sodo...lo S.H.I.E.L.D è caduto.

Alex: Scusate, ma non ho ancora capito perché mi avete convocato, insomma non sono il capo, e nemmeno il vice...

Fury: No, tu sei in guai ancora più gravi, tu sei ricercata.

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Ringrazio la mia socia che dopo aver visto il mio "appello", mi ha salvato il culo (that's American ass) scrivendo questo bellissimo capito.🥰

The White Widow Where stories live. Discover now