Eppure, ora era lì, ed Harry era pietrificato.

"Mamma," mormorò con voce tremante. Fu come se, nel suo corpo, si fosse improvvisamente rotta una vena, ed il sangue ne fosse colato fuori a fiotti, scaldando qualsiasi cosa incrociasse il suo cammino, arrivando fino ad ogni estremità ed immobilizzandola completamente. Lo sentì arrivare al viso, alle guance, alle labbra, che si schiusero come boccioli vermigli, ed infine agli occhi, spezzandoli, incrinandoli, obbligandoli a chiudersi nel disperato tentativo di poter allontanare dalla vista qualsiasi ricordo troppo doloroso per essere assimilato.

Al suo fianco, Louis reagì allo stesso modo. Scoprì di non poter muoversi quando sentì le forze abbandonare i suoi arti, ma il suo braccio non si spostò mai dal ventre del riccio, ancora teso, nel disperato tentativo di proteggerlo. Batté le palpebre velocemente, incapace di comprendere cosa stesse succedendo e, soprattutto, per quale motivo.

Perché se quello che Harry gli aveva raccontato era vero, sua madre sarebbe dovuta essere ovunque, fuorché lì.

"Ciao," sibilò la donna accennando un triste sorriso, arricciando le labbra in maniera così soffice che il minore sentì il proprio cuore farsi piccolo, fino a sparire. Chiuse gli occhi un istante, prendendo un lungo sospiro, le braccia ancora saldamente incrociate sul petto, come stesse cercando di tenere insieme i pezzi, altrimenti prossimi ad una violenta caduta in direzione del suolo. Mosse una mano solo per scostare i lunghi capelli scuri dietro l'orecchio, imbarazzata, mortificata, dondolandosi su se stessa.

"Cosa ci fai qui?" domandò Harry con voce così sottile da perdersi nell'aria.

"Io..." cominciò lei, avanzando di un passo, ma il riccio indietreggiò, schiacciandosi contro la porta dell'ingresso. Senza nemmeno rendersene conto, Louis fece lo stesso, spostandosi per ripararlo ancora di più. Anne sospirò ancora, rumorosamente, chinando il capo e rialzandolo subito dopo con uno scatto, sorridendo al meglio delle sue capacità. "Volevo vederti," fu quello che disse.

"Stronzate," soffiò Harry, acido, cattivo, impassibile, come se la faccenda non lo sfiorasse neanche lontanamente. "Cosa vuoi? Perché sei venuta?" domandò quindi, cominciando a respirare affannosamente, dilatando le narici e schiacciando le unghie nei palmi delle mani, ora chiuse in un pugno saldo e silenzioso. Lei scosse la testa, schiacciando le labbra in una linea sottile.

"Mi ha chiamato l'ospedale, due mesi fa," spiegò. Harry alzò le spalle.

"E allora?"

"Mi hanno detto che sei stato aggredito."

"Per quale motivo avrebbero chiamato te?" domandò improvvisamente Louis, confondendo Anne, che si voltò in sua direzione, osservandolo con lo sguardo più vuoto che il castano avesse mai visto. Alzò un sopracciglio, inclinando il capo da un lato e battendo velocemente le palpebre. "C'eravamo noi in ospedale con lui," disse secco. "C'ero io," disse ancora, tendendo le spalle e la schiena a tal punto da temere di potersi spezzare in due.

"Avevano l'obbligo di chiamare un genitore," tentò lei, spiegandosi. "Non è stata una mia scelta."

"Questo migliora le cose," sputò Harry sarcastico, scuotendo la testa e alzando gli occhi al cielo, sorridendo di un ghigno così ironico e malefico che, nonostante Louis non potesse vederlo, se lo sentì sulla pelle, strisciante come una biscia, appiccicoso come il suo veleno.

"Sai che non è quello che intendevo dire," disse lei facendo cadere le braccia lungo i fianchi.

"Lo so?" disse lui ironicamente, incrociando le braccia e fissandola con gli occhi spalancati. "Dimmi, come potrei esserne sicuro?"

"Harry –"

"No," la bloccò lui. "Rispondimi e basta. Perché sei qui?" domandò ancora, questa volta con più decisione, avanzando di un passo. Cominciò a scuotere la testa quasi convulsivamente, senza mai smettere di sogghignare. "Dimmi, ti ascolto," continuò sfilandosi la giacca, lanciandola sul divano con così tanta forza da farla sussultare. "Hai forse bisogno di soldi?" chiese incrociando nuovamente le braccia. "O forse, fammi pensare... cibo? Un letto? Un posto in cui stare?"

BITE [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora