Capitolo 28

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Nathan's pov

«Dovremmo parlare.» Dico ad Autumn, non appena arriviamo sotto casa sua. La mia idea era di farmi trovare sotto al suo palazzo, così era costretta a parlarmi sul serio, ma mentre andava l'ho vista per strada. Non mi aspettavo che mi dicesse di sì, per questo sono rimasto dieci secondi immobile, come a dirle "sul serio?". Lei è salita, mi ha sussurrato un grazie e siamo rimasti in silenzio. O almeno, fino ad adesso.

«Non credo sia necessario.» Summer si schiarisce la voce, poi si slaccia la cintura. «Grazie del passaggio, ci vediamo in giro.»

Quando sta scendendo, penso all'unica cosa che potrebbe fermarla. «Gideon me l'ha detto.» Quel ragazzo vorrà uccidermi, ed ha anche ragione a farlo. «Di tuo padre e di quello che ti ha chiesto di fare. Me l'ha detto.» Aggiungo, giusto per farle sapere che so tutto quello che il bastardo le ha fatto. Come speravo, lei si immobilizza. Dall'espressione pare sorpresa e anche un po' ferita, forse amareggiata. Sta pensando che il suo unico amico l'ha tradita, ma non è così.

«Parliamone sopra.» Sussurra così piano che fatico a sentirla. Immagino che non vuole avere questa conversazione in macchina. E da un lato è meglio così, perché ho così tanta voglia di baciarla in questo momento che la voglio sentire vicino a me, stringerla, e non avere mezzo sediolino a separarci. Annuisco e parcheggio la macchina. I minuti successivi sono i più ansiosi e imbarazzanti della mia vita, ma mi consolo che ne vale la pena. Autumn apre la porta e mi invita ad entrare. «Cosa ti ha detto?»

Non si siede, né altro. Chiude la porta e incrocia le braccia sotto il seno, appoggiandosi al muro. Sembra arrabbiata, adesso. Arrabbiata con me, con Gideon o con suo padre. «Che ti ha chiesto di scegliere.» Mi si secca improvvisamente la gola. «E che hai scelto per me, Summer. Tutto quello che mi hai detto, che mi odi e che ti ho rovinato la vita, erano scuse per allontanarmi? Per quello?» Ho sempre pensato che mi avesse mentito su quella parte, ma non ho mai riflettuto sul perché. Morgan mi ha anche preso a parolacce, per questo motivo.

Autumn adesso ha le lacrime agli occhi mentre annuisce. «Mi dispiace.» Non aggiunge altro, forse perché non c'è nulla da aggiungere. Ha fatto quel che ha fatto per proteggermi, per fare in modo che continuassi a studiare. Ed è ridicolo che si senta in colpa per questo.

Scuoto la testa e poi mi avvicino, stringendola a me. Summer inizia a singhiozzare ed affonda la testa nel mio collo. Quando si calmerà avrò tutta la maglietta bagnata per le sue lacrime, ma non mi interessa minimamente. Mi dispiace così tanto che lei stia male, che si sia portata questo peso nel petto per giorni interi senza poterne parlare con nessuno se non Gideon. Le accarezzo la schiena nel tentativo di farla smettere di piangere, ma ci vogliono interi minuti prima che finisca. Allontana il viso dalla mia spalla, ma io non sposto le mani dalla sua schiena. Mi è mancata sentirla così vicina. «Ho lasciato Thomas.» Confessa, anche se io lo sapevo già. Me l'ha detto Morgan appena Autumn gliel'ha rivelato. «Mio padre ha contattato la famiglia di Gideon per fare la stessa cosa che ha fatto con Thom, ma Gideon è una brava persona. Abbiamo fatto amicizia subito, non mi farebbe mai del male.»

«Lo so.» Le porto una ciocca di capelli ricci e scuri dietro l'orecchio. «É anche simpatico. Voglio dire, la prima volta che l'ho visto volevo dargli un pugno, poi mi ha detto la verità e ha guadagnato qualche punto.» Autumn ride, così sorriso anche io. «Non devi prendertela con lui, Summer. Non sarei qui se non mi avesse parlato. Pensavo semplicemente che ti eri stufata di me e che stavi cercando una scusa per lasciarmi, non avrei mai trovato il coraggio di venire a parlarti se non fosse per lui.»

Lei annuisce. «Non sono arrabbiata con lui. Piuttosto il contrario. Però mi dovrai aiutare a ricambiargli il favore.» Le chiedo di cosa si tratta e lei mi circonda il collo con le braccia, forse non rendendosi conto neanche del gesto spontaneo che ha fatto. Appena se ne accorge fa per spostare le mani, ma la fermo. Mi piace il suo tocco. Di fatto credo di essere incredibilmente innamorato di lei. «Gideon ama una ragazza di New York che però non è stata approvata dai suoi, ed i genitori l'hanno portato qui. Devi distrarlo mentre io cerco il numero di questa Candice e le chiedo di venire qui.»

Mi abbasso di qualche centimetro per lasciarle un bacio sulla fronte. «Uhm, va bene. Però invece di giocare a fare i Cupidi, perché non ci concentriamo su di noi oggi?» Ho paura di fare qualcosa che lei non vuole, anche se da come mi guarda sembra che non potrei fare nulla di sbagliato. Mi mordo il labbro. «Ti va se ti bacio?»

Summer ride, come se avessi detto una barzelletta, o forse è per il modo infantile e spaventato, al tempo stesso, di chiedere di baciarla che la diverte così tanto. «Non aspetto altro, Nate.» Mi viene da sorridere ancora di più, per quanto possibile, così avvicino piano il viso al suo. Senza far toccare le labbra, o i nasi, ma sono così vicino che il mio respiro si mescola al suo. Voglio andare piano e godermi ogni secondo di questo momento, non voglio che sia frettoloso e inaspettato come il nostro primo bacio. Voglio desiderarlo ardentemente, come ho desiderato lei in questi giorni. «Ti odio, Nathan.» Bisbiglia, quando si rende conto che ci sto mettendo tanto.

Trattengo una risata, senza spostarmi di un millimetro. «Non è vero.»

«No, infatti. Non è vero.» E allora la bacio. Per ogni minuto perso per quei due stronzi, per ogni bacio perso perché ero troppo codardo per parlarle, per ogni momento in cui potevamo stare insieme e abbiamo scelto di non farlo. La bacio e mi innamoro di lei, ancora e ancora.

~ Angolo autrice ~
L'epilogo è sempre più vicino, ed io sono sempre meno pronta. Due capitoli, una settimana e questa storia sarà completa. Mi mancherete tanto, vi voglio bene ❤️

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