Capitolo 4

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Autumn's pov

Alle due in punto mi faccio trovare fuori la classe di Thomas. Vuole che io sia lì dopo le lezioni, per passare un po' di tempo insieme, e anche mio padre mi ha fatto finire prima per "andare con calma dal tuo ragazzo". Ho evitato di fare una faccia disgustata all'idea di Thomas come mio ragazzo, solo perché mio padre oggi è particolarmente nervoso. Ne è la prova quel povero ragazzo che stamattina è stato una sua vittima. Non credo che lui avesse sul serio commesso qualcosa, non ne aveva proprio la faccia.

«Ciao, tesoro.» Thomas mi circonda le spalle con un braccio appena esce dalla classe. Saranno almeno cinquanta persone che si affrettano ad uscire e io lascio che la mia faccia finga un sorriso. «Come è andata la giornata?»

«Abbastanza bene.» In realtà uno schifo, quell'uomo a stento mi ha rivolto la parola. «A te, invece?» Non potrebbe fregarmene di meno di come gli è andata la giornata, ma non voglio che pensi che sono nervosa perché poi lo dirà a mio padre. Lui mi convocherà nel suo ufficio e mi chiederà cosa c'è che non va, fingendo che gli interessi qualcosa di me. E l'ultima cosa che voglio, in questo momento, è parlare con lui di come mi sento.
Thomas mi racconta alcune cose che gli sono succede durante la mattinata, poi mi dice di aspettare due minuti perché vuole salutare alcune persone. O presentarle a me, non capisco e non chiedo. Meno parlo con lui, meglio è.

Quando vedo chi esce dall'aula, vorrei sotterrarmi viva. La povera vittima di mio padre frequenta lo stesso corso di Thomas. «Nate! Luis!» Spero con tutta me stessa che ci siano tanti Nathan nel suo corso, ma appena vedo il biondino non ho dubbi: Thomas ha fatto amicizia con l'unica persona con cui non volevo lo facesse. Vicino a Nathan, c'è un ragazzo identico a lui, l'unica differenza forse sono i capelli più corti. «Venite qui ragazzi!»

I due ci raggiungono in pochi secondi. Quello che riconosco come Nathan non sposta gli occhi da me, forse studiandomi. Sono sicura che mi ha riconosciuta, così abbasso lo sguardo sulle mie scarpe che sembrano improvvisamente interessanti.
«Autumn, loro sono Nathan e Luis. Gemelli, lei è la mia ragazza.»

Ingoio la bile. La mia ragazza, è l'espressione che più odio detta da Thomas. Lo dice come se fossi un oggetto, un qualcosa di vanto o qualcosa che ha avuto dopo tanta fatica. Mi costringo ad alzare lo sguardo e a guardare i due, che mi stanno sorridendo. «Ciao.» Dico dopo un secondo. Continuo a guardare Nathan e a chiedermi cosa diavolo ci faceva nell'ufficio di mio padre di prima mattina. Dentro di me spero con tutto il cuore che non dica niente, che non dica di avermi già visto questa mattina. Non voglio che le persone mi colleghino a quel mostro. Dio, preferirei morire.

«Come va, Autumn?» Luis, credo, cerca di mettermi a mio agio. Sembra il più estroverso tra i due, perché Nathan mette le mani in tasca e continua a guardarmi. Fortunatamente non accenna niente a questa mattina, quindi credo che non lo dirà più. Mi mordo il labbro, pensando a cosa dire. Tutti a farmi questa domanda ed io non so mai come rispondere.

«Sto bene, grazie. Voi?» Nathan distoglie gli occhi da me e guarda Thomas, studiando pure lui. Il suo sguardo va sul braccio di quello che dovrebbe essere il mio ragazzo, che mi ha stretto possessivamente a sé. Poi apre la bocca per parlare e mi accorgo che la sua voce è molto più bella rispetto a questa mattina. Forse perché non è mortificato o impaurito da mio padre. «Anche noi, grazie.»

«Beh, allora ci vediamo domani.» Thomas sorride ai due, poi si allunga per lasciarmi un bacio sulla tempia. Mentre lo fa, guardo da un'altra parte. Sorrido ai gemelli e poi Thomas mi trascina via, ancora con il braccio intorno a me in stile pitone. «Vieni un po' nel mio appartamento? Il mio compagno di stanza non è ancora arrivato.»

Preferirei morire. «Va bene.» Mi costringo a dire. Infondo me lo merito: Thomas o chiunque altra persona mio padre mi costringa a frequentare è punizione che devo subire per ciò che ho fatto. Non è la prima volta che divento intima con Thomas, e di certo non sarà l'ultima, ma il solo pensiero delle sue mani che mi toccano ancora mi dà il voltastomaco. Purtroppo, se non acconsento lui lo dirà da mio padre e io finirò sempre nel suo ufficio. E dopo il suo ufficio, sarò costretta comunque a fare ciò che non mi ero promessa di fare con Thomas; la mia conclusione, quindi, è di levarmi il pensiero.

«Non essere troppo emozionata.» Ribatte Tom in modo ironico. Non so cosa diavolo abbia fatto per acconsentire a questa relazione, ma qualunque sia il motivo lui si comporta come se stessimo insieme perché proviamo sul serio qualcosa l'un per l'altra. Mi ricordo ancora il primo giorno che l'ho visto. Era il funerale di mia madre e mio padre stava parlando allegramente con lui, come se non avesse appena perso la moglie. Il giorno dopo me lo ritrovai davanti casa mentre mio padre mi diceva "da oggi in poi frequenterai questo bel ragazzo di buona famiglia". Ero confusa, con il cuore spezzato e i sensi di colpa mi divoravano troppo per ribellarmi.
Non che adesso sia cambiato qualcosa, sia chiaro.

«Non lo sono per niente, infatti.» La mia voce esce più tagliente di quanto avessi voluto. Thomas si ferma all'improvviso, in mezzo al corridoio, facendo fermare di conseguenza anche me. Lo guardo di sottecchi per vederlo irrigidire la mascella e mandarmi un'occhiataccia.

Abbasso subito lo sguardo. Forse sto esagerando; potrebbe benissimo vendicarsi a casa o in un luogo privato quando nessuno ci vede. Non sarebbe la prima volta che io gli rispondo male e non sarebbe la prima volta che mi dà uno schiaffo o qualcosa del genere. Thomas è la versione giovane di mio padre, con la differenza che mia madre non era a conoscenza di questo particolare prima di sposarlo. Immagino che nessuno può conoscere sul serio una persona, neanche quando la ami o la stai per sposare. Io non conosco infondo neanche me stessa; come potrei imparare a conoscere gli altri?

~Angolo autrice ~
Spero che il capitolo vi piaccia, ci tenevo ad aggiornare oggi che è il mio compleanno. Probabilmente aggiornerò di nuovo durante la settimana 💕

Off limitsWhere stories live. Discover now