Capitolo 24

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Nathan's pov

Luis scuote la testa, sbuffando in seguito rumorosamente. «Ti rendi conto? Non ho risposto ad una sola domanda e mi ha abbassato il voto di dieci l'unti. Dieci.» Rimane qualche secondo in silenzio, forse ha capito che non lo sto seguendo più di tanto, e si passa una mano tra i capelli. «Secondo te è contro i gay? Incredibile che siamo nel ventunesimo secolo e mi devo ancora preoccupare di questo.»
Mio fratello, da quando ha fatto coming out quasi un anno fa, crede che quando subisce un'ingiustizia è per la sua omosessualità. Vorrei dirgli che capita anche a me, i professori non sempre sono equi, ma lui è fatto così. Continua a pensare che il mondo lo vede in modo diverso, quando per me Luis è ancora più speciale, adesso. È se stesso.

«Non lo so.» Gli rispondo, sinceramente. Ma anche se fosse? Lui non può fare nulla. «Pensa che hai finito quest'esame e che non devi più farne con lui. Ti alzerai la media con gli altri orali e scritti.» Io, almeno, farei così. Anche se ho sempre studiato, più o meno, è da qualche giorno che non faccio altro che stare sui libri. Forse perché leggere e assimilare informazioni mi distrae dai miei pensieri e quindi da Autumn. La vedo ogni tanto, per i corridoi, ma cambia sempre strada. Almeno non mi preoccupo più di Thomas, che ogni volta che incrocio in classe ha sempre un sorriso soddisfatto sulle labbra. Glielo vorrei levare a suon di pugni, sul sorriso.

«Lo spero.» Mio fratello si stringe nella spalle e poi si ferma, in mezzo al corridoio. Una ragazza gli va addosso, e lui si scusa. Lei lo manda a quel paese e trattengo una risata. Tutto il divertimento, però, scompare quando vedo perché Luis si è fermato. Summer è a qualche metro da noi e sta ridendo con un ragazzo. Non credo di averlo mai visto prima d'ora, ma lei sembra a suo agio con lui. Si passa una mano tra i capelli e lui glieli arruffa, facendole poi una linguaccia. «Nate...»

Lei ha chiuso con me, ma non con Morgan. Quindi neanche con Luis. Mi giro a guardarlo. «Devi andare da lei.» Il mio gemello mi guarda come se improvvisamente avessi tre teste. «Lei ha lasciato me, non ha chiuso proprio niente con te o con Malefica. Vai, le parli, ti assicuri che sta bene e che quello non è uno stronzo e ritorni.» Ma lei mi ha lasciato sul serio? Voglio dire, si può lasciare una persona con cui non si è mai stati? Ci siamo baciati una sola volta, eppure mi sento proprio come se stessimo insieme da anni e lei mi ha piantato in asso.

«Non credo sia una buona idea, fratello. So che è difficile, ma dovresti cercare di andare avanti e dimenticarla, non mandare me come spia.» Luis mi prende per un braccio e cerca di trascinarmi, ma io punto i piedi a terra. Siamo uguali fisicamente, ma ringrazio Kyle per trascinarmi ogni tanto a fare attività fisica con lui, perché sono più forte. «Nathan, non fare l'idiota.» Troppo tardi. Mi libero dalla stretta di mio fratello e vado verso di lei. Se non vuole farlo lui, non ho problemi a farlo io. Tutto pur di assicurarmi che stia bene. Anche se la risata mi sembrava vera, e forse è questo il mio vero problema. La gelosia mi consuma lo stomaco quando arrivo avanti ai due.

Lo Stronzo numero 3 mi guarda sorridendo, con i suoi denti bianchi e dritti. Potrebbe fare una pubblicità sul dentifricio o qualcosa del genere, bello com'è. L'unica cosa che mi rincuora è che sono più alto di lui. Forse, se mi gettassi su di lui con molta forza, riuscirei a metterlo ko. Solo perché la sta guardando come dovrei guardarla io. Ignoro il tipo, di cui non mi interessa molto, e mi concentro su Autumn. «Ciao, Summer.» Ha gli occhi spalancati e si morde il labbro quando sente il suo soprannome. L'idiota, invece, inarca un sopracciglio.

«Nathan.» La sua voce è ridotta in un sussurro. «Che ci fai qui?» Vorrei dirle che vivo in questo campus, ci studio, e che è lei che non dovrebbe stare qui. Ma il suo che ci fai qui sembra più "perché non mi lasci stare?", così ci metto un po' a rispondere. «Volevo solo salutarti.» Me ne esco alla fine, corrugando la fronte. Di certo non pensavo che reagisse come se fossi Thomas.

Il tizio, che quando apre la bocca scopro mi è ancora più antipatico, decide inutilmente di intervenire. «Credo che sia meglio se te ne vai. Stavamo parlando, se non l'avessi notato.» Si mette davanti ad Autumn, quasi a farle da scudo. Come se io potessi farle del male. Non ho idea di come dovrei reagire, né di chi si crede di essere questo tizio. So solo che improvvisamente la mia mano vorrebbe un'incontro ravvicinato con il suo occhio e magari, perché no, lasciargli un bel segno viola come souvenir.

«Gideon, è okay.» Autumn gli poggia una mano sulla spalla e improvvisamente capisco perché Luis non voleva che venissi qui. Fa molto più male vederla con un altro di quanto pensassi. Un altro che a quanto pare tiene a lei, e a cui lei tiene. Non le piace il contatto, se gli tocca la spalla è perché vuole rassicurarlo. E mi sento un idiota per voler ancora provare a far funzionare le cose tra noi. «Nathan non è il mio ex. Non mi ha mai fatto del male, in realtà tutto il contrario.» Questo Gideon spalanca gli occhi e le sue guance si tingono di un leggero rosso. Inarco un sopracciglio. Credeva sul serio che fossi quello stronzo? Forse dovrebbe informarsi un po'.

«Ciao, Autumn.» Luis mi affianca e mi prende nuovamente per il braccio. «Andiamo, Nathan. Lasciali soli.» Lasciarli da soli, come vuole lui, credo che sia la cosa più difficile che devo fare. E se lei si innamorasse di lui? E lui di lei? Immagino che dovrei soltanto essere felice per Summer, ma la parte più egoista di me non ci riesce. Annuisco e sto per andarmene, quando Autumn mi si para davanti e mi prende il braccio che Luis mi ha appena lasciato. Tra poco fanno prima a legarmi da qualche parte, dato che vogliono fermarmi o portarmi da qualche parte a loro piacimento.

«Aspetta, Nate.» I suoi occhi blu mi scrutano preoccupati. «Stai bene?» Mi viene quasi da ridere. Lei si sta preoccupando per me, quando è lei quella che ha un padre psicopatico ed un ex che potrebbe comparire da un momento all'altro. Ma la sua domanda mi si incastra in testa. Sto bene? Guardo quello che lei ha chiamato Gideon, ed il modo in cui ci sta guardando. Ripenso a quando mi ha detto che mi odia, a come mi ha lasciato in mezzo alla strada. Poi ripenso alle sue labbra che si posano sulle mie, ai suoi sorrisi, e mi sale un senso di nostalgia allo stomaco.

Scuoto la testa, facendo un sorriso amaro. Mi ha detto che le ho rovinato la vita, che mi odia. Mi ha detto di lasciarla stare e di non cercarla più. «Non credo sia più un tuo problema se sto bene o meno.» E me ne vado, questa volta sul serio.

~ Angolo autrice ~
Ecco qui il capitolo. Vi aspettavate questa reazione da parte di Nathan? E di Gideon? A presto con il prossimo capitolo e ricordatevi che dopodomani, alle 16, sarà online qui su Wattpad la nuova storia 🥰

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