Capitolo 26

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Nathan's pov

Prendo il medesimo caffè di questa settimana, ringraziando con un sorriso la cassiera. Ho finito di studiare alle cinque del mattino ieri, per fare l'esame stamattina, ma almeno è andata bene. Luis è anche venuto ad assistere fuori la porta, come supporto morale. Adesso è andato da Jasper perché anche lui ha un esame oggi. Esco velocemente dalla caffetteria, chiudendo la porta alle mie spalle. Improvvisamente vorrei essermi seduto a bere il mio caffè dentro, in tranquillità, soprattutto quando vedo Lo stronzo numero 3 venire nella mia direzione. Non mi sono ancora dimenticato di come mi ha guardato e come ha portato Autumn dietro di lui, in modo possessivo e protettivo. Vorrei dargli un pugno solo per quello. Cerco di evitare di guardarlo e mi allontano, andando nella direzione del mio appartamento, ma lui mi raggiunge. Mi ritrovo il suo sorriso splendente e i capelli neri a meno di un metro. Adesso sì che sarebbe facile dargli quel pugno. «Ciao. Nathan, giusto?»

Vorrei tanto rispondergli male, chiedendogli chi pensa che sono sennò, ma ha ragione. Ho un fratello gemello che è identico a me, per quanto gli riguarda potrei essere Luis. Bevo un sorso di caffè, sia per perdere tempo ed innervosirlo sia per pensare a cosa dire senza mandarlo a quel paese. «Così dicono i miei documenti.»

Lui si morde il labbro, a disagio. «Nathan, so che l'ultima volta -in realtà era anche la prima- che ci siamo visti non è stato l'incontro più pacifico, ma non avevo capito che eri tu. Autumn mi aveva raccontato del suo ex ragazzo, quello che le faceva male, e quanto ti ho visto arrivare pensavo che tu fossi lui. Mi dispiace tanto. Lei dopo mi ha spiegato chi sei e...»

Vorrei tanto che smettesse di parlare. Sentirgli dire che Summer gli ha parlato di Thomas in così poco tempo e poi di me mi fa stringere lo stomaco. «È okay. Siamo apposto.» Dico quindi, interrompendolo.

Lui scuote la testa. «Magari io e te sì, ma non voi due. Nathan, ci sono delle cose che devi sapere su Autumn e del perché ha chiuso con te.» Ci sono delle cose che devi sapere su Autumn è la frase che mi allarma di più. Lei sta bene? Quel mostro le ha fatto qualcosa? Mi faccio serio e gli dico di dirmelo, ma lui si guarda intorno. «Non qui. Seguimi.» Vorrei dirgli che non c'è motivo di essere così paranoici, perché siamo solo io e lui in giro adesso. Sono le undici e mezza del mattino, stanno tutti o studiando o ancora dormendo.

Gideon, mi pare che Summer l'ha chiamato così quando lui era pronto a scacciarmi via, apre una porta di una classe vuota e mi fa segno di entrare. Ho paura di quello che sta per dirmi, ma potrebbe andare peggio di com'è? Basta che Autumn sia al sicuro, e che stia bene. Il ragazzo chiude la porta dietro di noi e si siede su un banco, guardandomi con la fronte corrugata. Lui non mi piace. Forse è perché non mi ha fatto una buona impressione qualche giorno fa, o forse è perché Autumn si trova bene con lui ed io mi sento maledettamente geloso, oltre che messo da parte. «Vuoi dirmi cosa sta succedendo?» Gli chiedo, neanche troppo gentilmente, quando mi fissa e sta in silenzio. Più lui sta zitto più io mi sto facendo prendere dal panico. Addolcisco un po' la voce. «Lei sta bene?»

Il ragazzo difronte a me annuisce. «Sì. Quello di cui devo parlarti è il perché ha chiuso tra voi, Nathan. Ma lei sta bene, per quanto possa stare bene una persona con il cuore spezzato.» Oh no. Ti prego dimmi che non sta male per colpa mia, per come le ho risposto l'altro giorno. «Quando ti ho scambiato per il suo ex -Thomas, mi pare-, dopo siamo andati a casa sua per parlare e mi ha spiegato tutta la sua storia, da lui a te. E mi ha anche detto il perché non vuole più avere a che fare con te.» Vorrei prenderlo per la maglia e urlargli di andare al punto, ma non posso. Mi sta facendo un favore, in fin dei conti. «Suo padre l'ha ricattata. Le ha detto che se continuava a stare con te ti avrebbe cacciato da questo college. E avrebbe fatto anche in modo che tu non potessi entrare in qualche altra università.»

Mi viene istintivamente da chiudere le mani in due pugni. Quel figlio di puttana. Mia sorella aveva ragione, c'era qualcosa sotto e avrei dovuto indagare invece che stare ore e ore a deprimermi o a farmi prendere dalla gelosia. «Lei sa che me l'hai detto?» Gli chiedo, schiarendomi prima la voce per non essere troppo minaccioso. Gideon ha guadagnato qualche punto. Forse, se continua così, smetterò di chiamarlo Lo Stronzo numero 3.

«No. Mi ucciderà quando saprà cosa ho fatto, ma lei è felice con te.» Si stringe nelle spalle. «Sta cercando comunque di allontanarsi da suo padre. Domani ha un colloquio, spero che la accetteranno. In questo modo può trasferirsi in una nuova casa e iniziare una nuova vita, lontana da quel mostro.»

Mi sento in colpa per averlo insultato nella mia testa così tante volte da aver perso il conto. Gli dò una pacca sulla spalla. «Grazie, Gideon.»
Lui mi risponde che non c'è di che. Ha fatto tanto. Poteva non dirmi niente e semplicemente consolare Autumn, ma non l'ha fatto. Me l'ha detto, è venuto da me. Summer ed io potremmo far funzionare sul serio le cose. 'Fanculo il college. «Domani, dopo il suo colloquio, andrò a parlarle.» Annuncio, sia a me stesso che per lui. Vorrei sapere cosa ne pensa.

«Credo che sia una buona idea. Non le dirò che lo sai, vai a casa sua verso le sette di sera. Ha il colloquio alle quattro quindi dovrebbe aver finito per quell'ora.» Annuisco e Gideon si alza. «Bene, allora io vado. Ci vediamo, Nathan.»

«Nate.» Lo correggo, e lui corruga la fronte. Cerco di sorridere. Sì, ha decisamente guadagnato dei punti. «Puoi chiamarmi Nate. Siamo amici, no?»

Ricambia il sorriso. «Sì. Penso di sì, Nate.»

~ Angolo autrice ~
Cosa ne pensate di cosa ha fatto Gideon? Cosa sperate accadrà nei prossimi capitoli? 🥰

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