CAPITOLO 37

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BRETT WARREN'S POV

"Non pensavo di ritrovarmi qui... di nuovo"

I miei occhi non smettono di guizzare di qua e di là.

Stringo le labbra, tirandole leggermente nel vano tentativo di fare un sorriso amaro.

"Ti ho portato i tulipani... erano i tuoi fiori preferiti" mormoro.

"Vorrei poter vedere i tuoi occhi un'altra volta, piccola. E il tuo sorriso, quello mi manca dannatamente tanto... " la mia voce si rompe, ma ingoio i singhiozzi e ricaccio indietro le lacrime.

Allungo una mano, ma la ritraggo subito dopo. Non voglio sentire quella superficie fredda, gelida come il macigno che pressa malamente il mio petto.

"Mi manca parlare con te, ridere, scherzare... " continuo il mio monologo, anche se non potrà mai sentirmi.

Di nuovo qui. Accidenti a me! Avrei dovuto prendere quel proiettile io!

"Mi maledico ogni giorno, piccola. Ogni fotutto giorno mi guardo allo specchio e mi sento un fallito per non averti protetta per l'ennesima volta, per aver permesso a quel brutto figlio di puttana di ferirti di nuovo, per non averlo ucciso con le mie stesse mani, per averti permesso di venire ed io non me lo perdonerò mai, non questa volta..."

Il mio tono di voce adesso è carico di furia, odio, rancore, paura e tanto dolore. Non posso sopportare tutto questo.

Stringo i pugni fino a farmi male le nocche.

Una mano si posa delicatamente sulla mia spalla, stringendola per darmi conforto.

"Ehi... "

Mi volto verso Joe che mi guarda con compassione con gli occhi pieni di lacrime.

"Tutto bene, fratello?"

Come può andare tutto bene?

Le mie dita s'infilano tra i miei capelli, tirandoli con disperazione.

"Brett, andiamo. Hai bisogno di un bagno caldo"

Un bagno caldo? Non me ne frega un cazzo in questo momento di fare un bagno caldo!

"La rivoglio indietro!"

Urlo come un disperato, piango come un bambino e soffro come un cane.

Joe si china, afferrandomi il viso tra le sua mani.

"Ascoltami. Alisha è forte e questo lo sai bene. Ce la farà, ritornerà da noi" mi rassicura.

Vederla distesa inerme su quel maledetto letto d'ospedale non può fare più male di così. Penso di star morendo lentamente. Vedere quella fasciatura che avvolge il suo seno a ricordarmi ciò che è successo mi uccide ogni giorno, osservare la sua pelle pallida simile a quella di una persona morta mi distrugge.

Joe sospira sconsolato, notando le lacrime che imperterrite continuano a solcare il mio volto.

Le afferro la mano.. è così fredda!

"Non puoi morire lo capisci?"

Sento la porta aprirsi, ma non mi giro. So che Joe ha lasciato la stanza.

"Amore mio, ti devi svegliare, qui tutti ti stanno aspettando. Non vuoi vedere i tulipani che ti ho portato? Il tulipano simboleggia l'amore perfetto, la vita eterna... tu... devi svegliarti, piccola. Come faccio senza di te? Chi sono senza di te? Cazzo, Alisha, svegliati!" urlo alzandomi da quel maledetto sgabello che ha praticamente preso la forma del mio culo. Cade a terra, provocando un tonfo che subito fa entrare un infermiere allarmato.

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