.CAPITOLO 43.

154 7 0
                                    

P.o.v. Camille-"Mi dispiace buttarti fuori di casa, ma devo buttarti fuori di casa. Devo iniziare a prepararmi" la bionda mi guarda male e chiude il libro su cui stava leggendo.

-"Prepararti? Esci con Harry?" si rifà la coda mentre morde l'elastico tra i denti.

-"Si." si alza e va verso il mio armadio, io sbuffo e la precedo.

-"ehm...ferma, cosa stai facendo?" le metto una mano davanti e lei si blocca.

-"Il mio lavoro, spostati." rido anche se suona più come una risata isterica.

-"Sam non è il primo appuntamento e grazie ma non c'è bisogno che tu stia qui." cerco di spingerla verso la porta.

-"Ok, ok, me ne vado." alza le mani, raccoglie i suoi libri e dopo avermi abbracciata lascia casa mia, mi faccio una doccia con tanto di capelli e poi decido cosa mettermi, alla fine un vestito rosso contorna il mio corpo mentre i capelli sono legati in una coda alta.

Infilo le scarpette e scendo al piano di sotto, mi aspetto di trovare la casa vuota invece mia mamma è in cucina mentre prepara quella che sembra una torta.

-"Mamma?" si gira verso di me e sorride, si sofferma sul mio corpo e anche io guarda in basso, per vedere se qualcosa non va con il vestito.

-"Camille sei bellissima." la ringrazio e poso la pochette sul tavolo.

-"Cosa fai?" si passa una mano sulla fronte non prima di averle pulite sul grembiule verde che indossa.

-"Un dolce, stasera verrà Klaus a cena." per poco non mi strozzo con la saliva, la guarda con gli occhi sgranati.

-"Ti ricordi di lui no?" annuisco con un groppo in gola, cercando di ricompormi.

-"Perché viene qui?" domando sottovoce, il suo sguardo si posa sul mio.

-"L'ho invitato a cena, ci ha aiutato molte volte in più siamo ottimi amici." non la vedo molto convinta ma l'idea non mi piace per niente.

Ovviamente non poteva che aggiungersi un altro problema, se ne risolve uno ed ecco pronta la vita che tappa il buco con un altro problema.

-"Ok, i-io vado." mi guarda non capendo ma non gli do il tempo di replicare che sono già fuori casa, pochi minuti dopo la macchina di Harry accosta vicino al marciapiede.

Scende dalla vettura ed è bellissimo, una camicia nera con delle gocce bianche contorna il suo busto, degli skinny neri fasciano le sue gambe e il look finisce con degli stivaletti sui toni del marrone, mi viene in contro con un sorriso che va da orecchio a orecchio e io non posso fare altro se non ricambiare. Tutti i problemi sembrano svanire appena lo vedo, appena vedo quelle fossette che tanto amo.

-"Buonasera bellissima." mi prende una mano e ci posa sopra un delicato bacio, proprio sulle nocche, rido per poi farlo alzare e passargli un bacio sulle guance.

-"Buonasera." andiamo in macchina e dopo aver messo in moto posa la mano sul mio ginocchio.

-"Dove andiamo?" gli chiedo effettivamente curiosa, lo vedo sorridere ma non spostare lo sguardo dalla strada.

-"È una sorpresa, ti piacerà." guida per quelli che sembrano 20 minuti in cui noi cantiamo e parliamo per più e del meno, si ferma davanti a un ristorante.
Il nome non mi dice niente e neanche il fuori, non lo conoscevo e non ci sono venuta prima.

-"Conosco il cuoco e se conosco anche te sono sicuro ti piacerà da impazzire." mi afferra la mano appena scendiamo dall'auto, entriamo e lui mi posa una mano sulla schiena per farmi andare prima.

Rimango letteralmente rapita dall'ambiente, la prima cosa che mi colpisce è il bancone color nero che ricopre gran parte dell'entrata, Harry dà il cognome e ci sediamo a un tavolo vicino a una grande vetrata, anche il tavolo è di vetro solo che invece di essere trasparente, tra i due vetri ci sono pagine di libri. Non ne riconosco nessuno ma il tutto è molto particolare, le luci soffuse e la stretta vicinanza delle postazioni rende il tutto molto intimo e accogliente. Alle pareti sono appesi dei quadri con delle citazioni di libri famosi a partire da Orgoglio e Pregiudizio per andar a finire su Piccole Donne.

.Moments.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora