.CAPITOLO 1.

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P.o.v. Camille

"Ti vengo a prendere stasera?" sbatto l'anta del mio armadietto mentre Sammy continua a parlare. È sempre stata testarda, non accetta volentieri un 'no' come risposta, è decisa su quello che vuole e questo la rende irritante qualche volta. Quindi, morale della favola, è da quando sono arrivata davanti scuola che mi chiede di andare con lei alla festa di stasera. Di solito ci penso più volte prima di rifiutare un suo invito, tende ad essere una ragazza permalosa e nonostante i capelli legati in uno chignon la facciano sembrare più piccola di quanto sia, credetemi che quando si incazza farebbe paura anche a un ragazzo del quinto.
"No stasera passo." sbadiglio visto la notte passata insonne, lunga e ripetitiva storia. Solito incubo e solita nottata in bianco e visto il mio rapporto conflittuale con il sonno, andare ad una festa durante la settimana non penso sia il caso. Anche questo gliel'ho replicato più volte ma sembra non volermi ascoltare. Il cerchio alla testa non aiuta la situazione e i suoi continui richiami non fanno altro che aumentare il mio mal di testa. Non le ho mai detto di non andarci, può benissimo andare da sola è grande e vaccinata quindi perché tante storie?

"Oh andiamo, ancora con questa storia? Cosa cambia se fai le quattro davanti a un PC o a una festa?" non la ascolto più quando arriviamo in classe. Sono stata scortese ma mi ha davvero assillato, non ha ancora capito quando smettere nonostante ci conosciamo da ben tre anni. Ho le mani sudate nonostante sia freddo e il maglioncino che indosso inizia a bucare e pizzicare intorno al collo, dandomi fastidio.
La giornata non è delle migliori e lei non aiuta per niente, come non aiuta per niente la lezione di biologia alla prima ora. Che bel buongiorno per essere solo le 8.15 no?
Non sono la ragazza tutta casa e chiesa che voi vi aspettate che io sia, vi avverto. Sono andata a un sacco di feste insieme alla bionda e alcune sono finite davvero male. Male intendo una me ubriaca che limonava con il marciapiede, lunga storia, divertente ma allo stesso tempo imbarazzante quindi eviterò l'umiliazione.
Un'altra lunga storia è la mia risalita sulla scala sociale, ecco perché Sam ci tiene che io vada alla festa, pensa che così possa rimanere sul mio gradino in modo indisturbato. Le vorrei spiegare che non funziona così ma alcune volte non trovo proprio la forza.

"Sammy no ok? Ho da fare." mi siedo nella penultima fila con accanto la mia migliore amica, al tono della mia voce la sento sbuffare ma non gli do molto peso, non che mi faccia piacere litigare, ma ormai la conosco e l'unico modo per dirle di no è fare così. Per non sembrare una stronza prepotente, ci tengo a fare una breve panoramica sulla festa che si terrà a casa di Duke questa sera: un salotto pieno di ragazzi ubriachi fradici che non sono capaci a tenersi le mutande addosso, ormoni che galleggiano nell'aria neanche fosse ossigeno e alcol, tanto tanto alcol. Si non credo proprio di perdermi qualcosa rimanendo a casa.
Sammy si rassegna quando il professore entra in classe, intimando la classe a fare silenzio. Durante tutta l'ora la bionda mi ha tenuto il muso e spero che questa volta non se la prenda come l'ultima volta. Raramente litighiamo pesantemente, anche se ammetto che di discussioni ne abbiamo a bizzeffe, l'ultima volta è stata una di queste dove non mi ha rivolto la parola per ben quattro giorni e credetemi per noi è tantissimo tempo, soprattutto visto che siamo 24 ore su 24 insieme. Se devo essere sincera, è abbastanza complicata la faccenda, il nostro rapporto e va bene, non c'è nulla di semplice. Siamo persone, ragazze, entrambe irascibili e permalose, bisticciamo si, ma mai niente di grave insomma, certo, siamo esseri umani dopotutto.
Appena la campanella, con due minuti di anticipo, suona non aspetto convenevoli ed esco facendo tappa al mio armadietto e poi finendo nel giardino dove con cura e mani fredde mi accendo una sigaretta. Mi guardo attorno notando gli alberi quasi completamente spogli e l'aria grigia che rende il tutto un po' teatrale. Sul mio viso comunque non può non nascere un sorriso alla vista di tanta tranquillità, sembra quasi che il tempo si fermi. Penso che non esista spettacolo più bello, più mi guardo attorno più mi sembra di star osservando un quadro. Smetto di fare la sentimentalista e prima di finire la sigaretta la butto a terra e la schiaccio con la punta del piede.
La prossima lezione è storia dell'arte e in momenti come questi mi chiedo perché io debba andare a scuola e studiare una materia tanto inutile, non fatevi abbindolare con i discorsi del tipo 'è per arricchire il tuo bagaglio culturale' perché sono tutte stronzate. Se un domani esco di casa mi chiedono di fare un bonifico, non di riconosce l'ordine architettonico della colonna che tiene in piedi il comune.

.Moments.Where stories live. Discover now